Fabio Brignoli Trio
Filastorta e altri racconti
Ulula Records (2013)
1. Misterioso (T. Monk)
2. Terry Style (F.Brignoli)
3. Fugazi (F.Brignoli)
4. Filastorta (F.Brignoli)
5. Bass Hit (F.Brignoli)
6. Acqua dei Buoi Street (F.Brignoli, F.Fogaroli)
7. Trumpetunia con custodia di sax (F.Brignoli)
8. Ermenegildo (F.Brignoli)
9. No surprises (York, Greenwood, Selway)
10. Goodbye Pork Pie Hat (C.Mingus)
Fabio Brignoli - tromba, flicorno,
elettronica
Fidel Fogaroli - Piano Rhodes, elettronica
Stefano Bertoli - percussioni
Dopo il brillante esordio "Trumpetunia", il trombettista bergamasco Fabio
Brignoli ritorna con un nuovo lavoro intitolato "Filastorta ed altri racconti".
L'opera si avvale del contributo di Fidel Fogaroli e Stefano Bertoli
e la cifra stilistica predominante è un jazz rock di ottima fattura in grado di
attingere dalla tradizione statunitense personalizzandola attraverso una ricerca
stilistica sorprendente.
In apertura e in chiusura troviamo due grandi standards, "Misterioso" e "Goodbye
Pork Pie Hat", rispettivamente di Thelonious Monk e
Charles
Mingus, che qui vengono riletti con ottimi effetti elettronici e variazioni
ritmiche, ma Fabio Brignoli non dimentica la negritudine e il senso del groove
che manifesta in pezzi funky come "Terry Style" e "Bass Hit".
Infatti nei due brani succitati a farla da padrona sono le tastiere di Fogaroli
che vivacizzano il lavoro rendendolo variegato.
L'onirismo pervade "Trumpetunia con custodia di sax" con un'atmosfera in crescendo
a metà brano ma è "No Surprises", cover del classico dei Radiohead, il pezzo che
incarna meglio l'album grazie alla tromba languida e sognante di Brignoli.
Il trombettista bergamasco ci confeziona un lavoro coerente e ricco di varie soluzioni
stilistiche che, nonostante l'impiego di effetti elettronici e l'uso delle tastiere
Rhodes riesce a mantenersi ben saldo nel campo jazzistico in quanto non mancano
improvvisazione, poliritmia e sperimentazione.
Per le pregevoli riletture degli standard e il suo senso del groove "Filastorta
e altri racconti" si può certamente considerare una novità interessante
del jazz di casa nostra.
Francesco Favano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 25/11/2013
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