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Roger Rota
Trio B&A
Autoprodotto 2010
1. Lale
2. Love is attimali
3. Ba bal'bekir
4. Il miracolo dell'acqua 9
5. In 5
6. Oil
7. Rock
8. Manhattan Gandhi
9. Tangabado
10. SaxSing
11. Roger Blues
Roger Rota - soprano sax, sopranino
sax, flute, syut, programming
Marco Remondini - cello, alto sax, baritone sax, electronics
Stefano Bertoli - drums, percussion
Le colorite ed incandescenti frizioni che possono nascere nel momento in cui
una formazione decide di intraprendere un progetto, un tributo o di sviluppare una
qualsivoglia idea musicale per condividerla e farne materiale per la registrazione,
sono eccitanti e a volte possono partorire delle intuizioni geniali. In questa occasione
pare sia avvenuto tutto l'opposto. Roger Rota, Marco Remondini e Stefano Bertoli
decisero inizialmente di mettere su un tributo alla leggenda pianistica Thelonious
Monk, poi per chissà quale motivo le strane geometrie del destino li ha spinti a
percorrere nuove strade finché un viaggio in Africa lì folgorò irrimediabilmente.
Rota insieme al suo grande amico Palleroni volarono in Etiopia e risalendo il fiume
Omo sul versante orientale, si imbatterono nell'affascinante tribù degli Hamer,
una tribù dedita all'agricoltura e all'allevamento, ma composta anche da valorosi
guerrieri e sicuramente i momenti di vita vissuta insieme hanno scatenato quella
violenta tempesta creativa che Rota poi ha saputo tradurre in musica realizzando
un lavoro di notevole impatto emozionale.
Lale, la traccia con la quale prende avvio il florilegio compositivo è un
canto folclorico Hamer, che gli stessi dedicano al tramonto del sole e che il flauto
di Rota colora cimentandosi in un dialogo intimo con il cello di Remondini e le
alchimie elettroniche auto-prodotte. Love is Attimali è introdotta dalla
melodia fiera del sax per poi scivolare in un fraseggio serioso e melanconico mentre
Bertoli con le sue percussioni guida la danza ossessiva, un'atmosfera che poi diventa
lussureggiante ed avida di sonorità effimere con Ba bal'bekir, sottratta
dalle brevi e frammentarie intromissioni della voce sinuosa prodotta dell'Ableton
Live di Rota. Il cromatismo espressivo del sax caratterizza il percorso narrativo
costruito sul continuo alternarsi dei pensieri armonico-ritmici sia in In 5
che in Oil mentre l'approccio creativo del cello divaga edificando e deteriorando
al contempo prospettive sonore, a tratti di sottile percezione. In chiusura la redenzione
con Roger Blues.
Daniele Camerlengo per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 08/05/2011
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