Secondo lavoro
discografico e primo lavoro originale arrangiato e orchestrato appositamente per
la
BTO (Bruno Tommaso Orchestra), si ispira a Domenico (Mimmo) Modugno, personaggio famosissimo ed autore di canzoni celeberrime ma, nello stesso tempo, figura poco frequentata dal punto di vista critico e musicale.
La carriera di Modugno ha qualche affinità con quella di Bruno Tommaso: anche Modugno era versatile, utilizzava materiali artistici eterogenei, era curioso, ed aveva "un qualcosa" che rende difficile l'inquadramento in un canone: cantante, cantautore, guitto, attore, autore radiofonico, personaggio pubblico e parlamentare radicale.
Ci voleva la sensibilità e la curiosità di Bruno Tommaso, unita a una buona dose di "coraggio", per lavorare sulla sua musica: sono talmente note e familiari le note di molte delle melodie di Modugno che è costante il rischio che l'orecchio possa ricadere sui materiali musicali originari vanificando il lavoro di elaborazione.
Modugno era uno che "annusava", frequentava "luoghi" artistici differenti (operette, canzoni, film, canti popolari), a volte con levità e disimpegno altre con passionalità, intensità, questa molteplicità di ispirazione si sente nel lavoro sviluppato per l'Orchestra.
La scaletta dei brani, alcuni di questi notissimi altri meno, stuzzica la voglia di ascoltare il lavoro svolto dalla BTO. Le canzoni originali si trasformano, vengono elaborate attraverso procedimenti contemporanei o prassi jazz e i tratti originali quasi scompaiono. In taluni casi l'approccio è giocoso, leggero come spesso accade nei lavori di Tommaso (si potrebbe dire, con Calvino delle Lezioni Americane: "…leggero come un uccello…").
contatti: Michele Ferrara 081/5440179; 3803201666 mic.ferrara@libero.it
RASSEGNA STAMPA
(Michele Fumagallo - IL MANIFESTO, 21 febbraio
2003)
Mimmo Modugno in jazz con la Tommaso Orchestra. Di Domenico Modugno, delle sue canzoni, delle sue spontanee contaminazioni tra musica folk, vocalità popolaresca e urlatori del rock, non si finirà mai di parlare abbastanza. E la sua genialità di autore, a qualche anno dalla morte, continua a intrigare più di un musicista. Oggi ci prova il jazz a penetrare dentro una musica che più sonora non si può. E forse non poteva essere che quel poliedrico compositore, direttore, esecutore, capace di miscelare le lezioni dei jazzisti più innovativi con quelle della musica colta più intrigante, e che corrisponde al nome di Bruno Tommaso, a operare un intervento così inusitato. E' da poco uscito, per le edizioni Dodicilune, il cd Amare Terre. La musica di Domenico Modugno, raccolta e rilettura in chiave jazz di nove canzoni del cantautore pugliese operata dalla Bruno Tommaso Orchestra. E così la tromba di
Vincenzo Deluci, l'ammaliante voce di Mara De Mutiis, il corno di
Michele Marrano, i sax di Sabino Fino, Gaetano Partipilo e
Rossano Emili, la chitarra di Lucio Ferrara, il contrabbasso di Giovanni De Sossi, la batteria e le percussioni di
Antonio Di Lorenzo, riunite dalla sensibilità tutta particolare di Bruno Tommaso, ci portano dentro il geniale disordine musicale del cantautore, attore, guitto, personaggio pubblico. Si parte dalla sonorità mediterranea di Amara terra mia per proseguire con le divagazioni dal sapore sudamericano di Notte chiara. Dalle suggestioni di
Resta cu' mme a O' ccafè, dal duetto pianoforte-voce di Tu si `na cosa grande
ai veri e propri viaggi nel mito della memoria popolare e intima di Cavaddu cecu de la miniera
e Canto d'ammuri. La leggerezza di Musetto e il sarcasmo di Io, mammeta e tu
chiudono questo cd di omaggio, quanto mai necessario, a Modugno. (mi. fum.)