I Beatles rivisitati attraverso il suono accattivante dell'armonica di
Giuseppe Milici
e la versatilità del piano di
Mauro Schiavone,
sapientemente arrangiati dal primo e caratterizzati dall'elegante tocco del secondo.
Pezzi di storia della musica di tutti i tempi che vengono messi a nudo, sottolineando
quanto tutti i generi abbiano in debito verso il quartetto di Liverpool e la sua
innovatività melodico-armonica. È questo il contenuto del
Beatles jazz tribute dei
due jazzisti palermitani, e che non si tratti solo dell'ennesimo omaggio ai quattro
baronetti risulta con forza dalla particolarità sonora che esce fuori dall'accoppiata
armonica-piano, duo in cui il poliglotta
Schiavone,
capace di adattare i suoi tasti a qualsivoglia necessità di climax e stile, affianca
le evoluzioni improvvisative di
Milici.
Emergono infatti atmosfere blues in
You can't do that, soft
come Got to get you into my life
– di buona fattura le articolazioni solistiche di entrambi i jazzisti –,
teneramente pop in My love, unico
brano del McCartney "post-beatlesiano"”
la cui presente riedizione cattura proprio per la sua immediata riconoscibilità
nonostante l'impronta jazz, la pregevole riambientazione di
We can't work it out, nella
quale l'essenzialità dei due strumenti risalta in tutta l'abilità con cui i due
musicisti sono capaci di esprimersi andando oltre i limiti inevitabilmente imposti
dalla formula del duo.
E ancora i misurati dosaggi di jazz nella narrazione del racconto melodico
e – perché no? – anche fraseologico di
Penny Lane, dove viene
alla ribalta l'intesa e la comunanza di vedute musicali fra i due amici, in un abile
gioco delle parti che ben combina spazi improvvisativi, silenzi, alternanze e controcanti
tematici. Divertente l'infusione jazz con cui viene riletta
Can't buy me love, specie
nel motivo strofico e nei suoi risvolti solistici. E poteva risultare scontata la
rilettura di una della pagine jazzisticamente più abusate del repertorio beatlesiano,
ossia Yesterday, sennonché
anche qua le continue modulazioni tonali ed i guizzi del pianista – perché qui di
un piano solo si tratta! – ne rendono sorprendente la resa complessiva. Brillante
Drive my car, di cui
la coppia riesce a restituire la tessitura ritmica, forse troppo concertistica
And I love her, splendida
l'interpretazione di Eleanor Rigby.
Più pop-intimistiche le sonorità in
Here, there and everywhere,
mentre irrompono toni ragtime nell'ultimo pezzo,
Honey Pie, di quelli che
fanno ballonzolare la testa a destra e sinistra seguendo il ritmo; e se il sospetto
è che una versione "d'antan" sarebbe stata ancora più indovinata, la sorpresa giunge
con la traccia fantasma che lasciamo liberamente godere a chi vorrà ascoltare con
le proprie orecchie.
Nessuno dei due musicisti siciliani sbaglia una nota, non c'è nulla fuori
posto: lo spessore di
Milici
affiora con garbo, come la sua persona, ed anche il riservato
Schiavone,
fra i migliori pianisti della sua generazione, afferma molta della sua personalità
pianistica in questo cd. Segno che il presente tributo non soltanto è stato – certamente
– pensato con il cervello, ma è anche scaturito da un profondo sentimento dell'anima,
da una sensibilità che accomuna
Milici
e Schiavone
quali jazzisti che hanno saputo cogliere un aspetto latente delle "canzoni" dei
Beatles – le presenti tutte a firma McCartney, sul cui punto si rinvia nel libretto
interno alla lettura delle riflessioni di Kieron Murphy, autore di alcuni indimenticabili
ritratti fotografici a Lennon –, ossia la loro longevità e forza evocativa, anche
in veste jazz. Ed infatti, nonostante tutto scaturisca e sia riconducibile – alla
fine – a due timbri strumentali soltanto, si trascorre un'ora davvero piacevole
all'ascolto di questo album.
Antonio Terzo per Jazzitalia
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COMMENTI | Inserito il 30/3/2009 alle 18.52.09 da "marlimig" Commento: Dove posso trovare il CD Beatles Jazz Tribute di Milici/Schiavone? Grazie
Marlimi | | Inserito il 14/7/2010 alle 10.56.42 da "info" Commento: Ciao, il cd è acquistabile direttamente dalla UNDA MARIS EDIZIONI scrivendo a info@undamaris.it | |
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Data pubblicazione: 07/06/2006
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