Già nel 1838
la parola samba
circolava perlomeno in Pernambuco; ne abbiamo notizia attraverso le
riviste dell'epoca come "Carapuceiro"
da un certo Miguel do Sacramento Lopes Gama e si definiva più un tipo di
danza che un genere musicale.
L'etimologia della parola stessa viene sa "semba", che nel
dialetto degli schiavi provenienti dall'Angola e dal Congo significa "umbigada",
ossia ombelico.
Viaggiatori portoghesi del secolo XIX scoprirono il semba in Angola ed in
Congo integrando un tipo di manifestazione al quale fu dato il nome generico di
batuque. Si può dire dai racconti dei viaggiatori che esistevano in
quelle regioni africane diversi tipi di danze dentro al batuque.
Lo scrittore e viaggiatore portoghese Alfredo Sarmento definisce
quella di umbigada in questo modo: in un circolo formato da vari danzatori, nel
centro un negro (o una negra) danzando sceglie una persona del circolo, gli da
una umbigada, chiamata anche "semba", ossia si toccano con l'ombelico e viene
così sostituita da questa nel centro del circolo, e così via. Questo era lo
stesso sistema che più tardi in Brasile verrà chiamato anche "Roda carioca de
pernada". Si forma un circolo dove il danzatore del centro si scambia il
posto con uno dei danzatori non con una umbigada, ma con un piccolo colpo della
gamba. In questo caso il samba sarà leggero, se invece il colpo della gamba è
forte, il samba sarà ben pesante. Lo scrittore Alfredo Sarmento sottolinea nel
batuque africano un aspetto molto evidente: l'erotismo.
Il motivo ispiratore e fondamentale di questa danza è sempre la storia di
una vergine alla quale vengono esposti e mostrati i piaceri misteriosi che le
deriveranno dal matrimonio. Questo tipo di musica e di danza fu portato in
Brasile dagli schiavi africani e si è sviluppato in una vasta regione che è
stata chiamata dagli studiosi "Area nazionale del samba" e cha va dalla
regione del Maranhao fino a Sao Paulo. Però è pur vero che in
tutti gli stati del Brasile la musica e la danza degli schiavi africani è
presente, semmai soprattutto in alcuni di questi si è radicalmente trasformata
perdendo alcuni suoi originali elementi ed acquistandone degli altri, a contatto
con l'ambiente. Il nome generico di "Lundu" venne sostituito nelle varie
regioni, con "Tambor de crioula" nel Maranhao; "Bambelò" nel Rio
Grande do Norte; "Coco" nel Cearà e nel Paraiba; "Samba" nel Piauì
e nel Pernambuco; "Samba de Roda" e "Batè-Baù" a Bahia; "Samba
Partido alto", "Jongo" e "Caxambù" a Rio de Janeiro; e infine
"Samba de Roda", "Samba Rural", "Samba de Lenço" in Sao
Paulo. A Rio de Janeiro, sede della corte imperiale, si sono insediate non solo
la musica e la danza ereditate dagli Africani, ma anche la musica e la danza di
moda nell'Europa.
Quindi, già dal passato, si è sviluppata una musica urbana tipicamente
brasiliana. Il Lundu, la Modinha, la musica di Choro e il
Maxixe sono i generi di musica brasiliana che predominarono verso la fine
del secolo XIX fino al
1920 circa. Un grande
impulso al samba carioca fu dato dal vero e proprio esodo di Bahiani verso Rio
determinato da vari motivi di carattere sociale, oltre che da assestamenti della
popolazione. Questi Bahiani con le loro feste e la loro musica diedero una
grande animazione alla vita musicale popolare della città. Si installarono
soprattutto nella parte della "citade nueva e suas adiacencias". Quindi
da un lato la rivalità fra Bahiani e Carioca contribuì a sviluppare sempre di
più il lato musicale, sommando le caratteristiche. Viene narrato che fu nella
casa della bahiana soprannominata "Tia Siata" che nacque il "samba
pelo telephone", che lanciò sul mercato un nuovo genere musicale.
Fu
il primo samba ad essere registrato su vinile nella storia. Un certo Joaquim
dos Santos Ernesto Maria, soprannominato "Donga", registrò nella
biblioteca nazionale "Pelo
Telephone" nel
1916
e in gennaio del
1917
il brano fu registrato dalla banda
Odeon. Il primo riferimento fu fatto nel
Jornal do Brasil
nel
1917
dal giornalista Francisco
Guimares, che ricordava che il testo della musica era di un certo Mauro
de Almeida e aveva un grosso successo nell'anno in corso per il carnevale.
Donga, quindi, soprattutto grazie a questo brano entrò nella scuola del samba
carioca. Nacque nel 1891
e morì nel
1974,
lavorò molto con il famoso gruppo "Os Oito Batutas", con il quale fece
concerti anche in Francia e in Argentina.
La
prima generazione di musicisti carioca era formata proprio dal gruppo di persone
che frequentavano la casa di "Tia Siata". Donga Pixinguinha, grande
compositore di musica di chora, che era un genere strumentale melodico suonato
con una chitarra piccola a 4 corde molto in voga negli anni '20, Canina,
Heitor dos Prazeres, José Barbosa da Silva, che fu soprannominato
il re del samba, nato nel
1888, iniziò a
studiare fin da bambino il flauto, ma successivamente cambiò strumento imparando
a suonare il "cavaquinho" ed in seguito il piano. Durante gli anni '20 ebbe un
gran successo come compositore. Un samba ben diverso da quelli registrati fino
ad allora, o usati nelle riviste teatrali, veniva suonato dalla prima scuola di
samba costituitasi il 12 agosto del
1928
con il nome di "Deixa
Falar".
Nacque
così la "primiera escola de samba", che ebbe questo nome appunto di
scuola di samba per differenziarsi dalla "escola normal". Molti appartenenti
alla Deixa Falar nel 1930
erano divenuti famosi
come "sambistas", come Ismael Silva, Niton Bastos. Fu anche la
prima scuola di samba ad usare uno strumento fino ad allora sconosciuto, il
surdo che diventò il principale
strumento
di qualunque batteria delle scuole di samba. Si narra che il ritmista che lo
costruì approfittò di una grandissima latta di "manteiga" (burro) che trovò
casualmente, mise in modo fortuito delle pelli naturali all'estremità superiore
ed inferiore ed ottenne quel caratteristico suono basso e profondo sul quale si
basavano tutti gli altri strumenti. Nella Roda di samba o nel batuque fino alla
seconda decade del '900 il surdo non compariva. Comparivano il
pandeiro, il cavaquinho e la cuica,
successivamente il tamborim e l'agogò. Nel carnevale del
1929,
1930
e 1931
la Deixa Falar sfilava nella "Praça
Onze" e visitava gli altri quartieri del samba, come Mangueira, Favela,
Salgueiro e Osvaldo Cruz.
Dopo questo carnevale la Deixa Falar entrò in una crisi direttiva a causa
di mancanza di sostentamento economico. Quindi la maggior parte dei suoi
componenti si trasferì per un'altra scuola di samba che nasceva nel quartiere di
"Estacio de sa" con il nome di "Uniao
do staciò". Il vuoto
lasciato nella musica popolare brasiliana dalla Deixa Falar fu immenso. Dopo di
lei nasceranno tutte le altre scuole di samba.
Nel
1932,
il giornale "Mundo
Esportivo" promosse la
prima sfilata competitiva delle scuole di samba nella Praça Onze. Effettivamente
ci fu una grande confusione di nomi, tra blocco carnevalesco e scuole di samba,
che andò avanti almeno fino al
1935.
Quindi
è difficile stabilire un vero e proprio ordine di antichità delle scuole stesse.
Anche la documentazione è molto scarsa o addirittura inesistente. Rimane solo la
parola dei più anziani sambisti e questi quasi all'unanimità riconoscono che la
scuola successiva alla Deixa Falar fu la "Fiquei-Firme"
del morro da favela e successivamente la "Estaçao
primiera de Mangueira".
La Fiquei-Firme sfilò dal
1932
fino al
1940
e non ottenne mai migliore posizione dell'ottavo posto. Piuttosto fu famoso il
morro da favela (il luogo dove nacque la scuola) più per aver lanciato
l'espressione "favela" che indicava un agglomerato di baracche che cominciarono
a formarsi sul promontorio della città di Rio de Janeiro a partire dall'inizio
del secolo XX. I suoi primi abitanti furono proprio i Bahiani.
Dopo la scomparsa della Fiquei-Firme, nello stesso posto nacque la scuola
di "Samba coraçoes unidos
da favela", ma durò solo
quattro o cinque anni in tutto. La scuola
Mangueira
ha una carta firmata e timbrata che data nel
1928
la sua fondazione, ma uno dei suoi fondatori principali, il compositore
Cartola,
riconobbe pubblicamente che la Deixa Falar fu la prima scuola di samba. Alla
prima sfilata del 1932
realizzata nella Piazza Onze e promossa dal giornale "Mundo Esportivo",
parteciperà anche "Unidos
da Tijuca", che ancora
oggi sfila, e fu una delle più grandi scuole di samba degli anni '30. Un'altra
scuola dell'epoca che poi scomparve fu "Vé
Se Pode" del Morro di
Sao Carlos ed il suo nome fu successivamente cambiato in "Paradiso
das Morenas" per
imposizione della censura. L'unione di questa scuola con "Recreio de Sao Carlos"
e con la "Cada Ano Sai Mellor", portò all'attuale
"Unidos
de Sao Carlos". Della
vecchia "Vé Se Pode" faceva parte un suonatore di cuica (che è uno
strumento cilindrico con una sola pelle alla quale è collegato un bastoncino di
bambù che frizionato, sfregato, dà una sonorità melodica), Joao-Alves de
Jesus, soprannominato Joao-Mina, che i più anziani sambisti
definivano l'inventore della cuica nel samba. Attualmente una batteria di scuola
di samba può contenere anche più di cinquecento strumentisti; rimane notizia
certa di tutti i componenti della scuola di "Vé Se Pode" nella sfilata del
1933:
- 2 cuiche, Joao-Mina appunto e José Batista;
- 7 tamborins: Umberto Bitencourt, Nelson dos Santos, Sebastiao Gonçalves,
Umberto de Assis, Nicanor Gomes, Jair Guehes e Lourival Loureiro;
- 1 suonatore di cavaquinho Joao dos Santos;
- 1 suonatore di banjo Waldemar dos Santos;
- 1 suonatore di surdo (che all'epoca veniva chiamata Caixa Surda) Claudionor Da
Costa
-
1 suonatore di reco-reco (ossia uno strumento in metallo che si suona con
una bacchetta ed ha un effetto simile al ganzà), Joao-Belo.
In tutto 13 musicisti!!! Sembra incredibile ai tempi d'oggi.
Bene, nella Piazza Onze, come dicevamo prima, nel Carnevale del 1932
parteciparono alla prima sfilata delle scuola di samba promossa dal giornale "Mundo
Esportivo" 19 scuole; al primo posto si piazzò "Estaçao
Primiera de Mangueira";
al secondo "Vai como pode",
che più tardi prenderà il nome di "Portel"; al terzo "Para
o Ano Sai Melhor" e al
quarto "Unidos da Tijuca".
La realizzazione di questo primo grande evento si deve soprattutto al
grande lavoro svolto da un reporter del giornale, Carlos Pimentel, molto
legato alla musica carioca, che si prodigò con l'aiuto della redazione del
giornale affinché potesse svolgersi questa prima manifestazione. Titoli di
grande rilievo presentarono l'evento: "Si prepara una impressionante effetto con
la sfilata delle scuole"; "La Piazza Onze sarà teatro di una grande competizione
musicale"; "Il primo grande campionato di samba"; "Le scuole canteranno le
melodie dei samba più belli della città e suoneranno con tanti strumenti ancora
sconosciuti ai più, così ascolteremo la cuica che con il suo suono barbaro
disegna la voce profonda del samba".
Esisteva un regolamento di questo campionato (che ancora oggi esiste) e
prevedeva che ogni scuola lasciasse una ala completa ai Bahiani,
obbligatoriamente; che poi ogni scuola avesse una sua bandiera con dei colori
propri. Ognuna avrebbe cantato tre samba, che sarebbero stati squalificati se
fossero già stati registrati e fatti ascoltare attraverso la radio o il teatro.
I premi sarebbero andati solo al vincente, al vice-campione e alle tre scuole
classificatesi successivamente. Fu stabilita l'ora di inizio, le 17.00 della
domenica del Carnevale. I giudici della giuria avrebbero assegnato i punti in
questo ordine: 5 punti per la parte dell'armonia; 3 punti per la poesia del
samba; 3 punti per la melodia della musica; 3 punti per l'arredo (cioè per i
vestiti ed i colori delle scuole); 3 punti per l'originalità.
Assistettero più di 40.000 persone alla sfilata. Fu un evento
eccezionale. Un reporter della rivista "O
Globo" incaricato di
preparare la presentazione rimase impressionato nello scoprire il suono delle
batterie di samba. In particolare della cuica, che veniva chiamata "puita":
"Sembrava avere sonorità nuove", e del surdo "un grande tamburo che domina tutte
le altre voci". Per dare un senso della capacità di costanza ritmica voglio
citare una frase riportata da un giornale dell'epoca: "A bateria do tambor è
esquisitamente monòtona".
Ecco fin qui ho fatto un po' di chiarezza per quanto riguarda il termine
Samba, i suoi primi autori e la nascita e sviluppo delle prime scuole di samba.
Ciao con Pàcscicatàcscicatàbumbàbumbà
Stefano Rossini
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Data ultima modifica: 28/11/2004
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