L'amore per le percussioni traspare da ogni dove in questo lavoro di Stefano Rossini. Così come traspare l'ossequioso rispetto per la tradizione afro-brasiliana. La radice semantica della parola Batuque, in lingua portoghese, stava ad indicare le danze ed i ritmi esportati dagli schiavi negri in Brasile. Una fusione di ritmi mesti ma anche gioiosi, di danze celebrative e propiziatorie che solo delle attente percussioni possono essere capaci di evocare.
La Batucada è musica per strumenti a percussione, nata e cresciuta in strada dove si è evoluta con i tempi. Una combinazione di armonie, ritmi e figure evocative di storie che si perdono nella notte dei tempi.
Il percorso, la ricerca di Rossini è quello che va dalla tradizione crepuscolare alle sonorità più immediate, nuovi archetipi di un suono ancestrale. La ricerca è in tutto e per tutto completa sia, ovviamente, per quanto attiene alla strumentazione e sia per la ricerca del timbro, del movimento. Gli strumenti utilizzati sono innumerevoli: dalle congas al surdo marcacao, dalla frigideira al berimbau in tutte le sue complesse sfaccettature sonore.
Una ricerca spasmodica verso la perfezione dei suoni, ma non solo. Otto brani su nove sono creazioni originali del musicista romano (unica eccezione è il medley tributo al grande Milton Nascimento) ma tutte le composizioni riprendono, quasi liturgicamente, le fantasie ritmiche del passato.
Cadenze dai sapori africani, profumi del Brasile, una cascata di toni e di timbri che avvolge. Un via vai di figure poliritmiche che Rossini, audacemente, lascia risuonare. Le sue mani viaggiano sulle pelli con fermezza sia sulle note più tribali come nel caso di Batuque Replicante e sia nel dominare gli effetti sonori da viaggio nel cuore del mondo, come accade in
Foresta e Maracatù. Gli accenti tribali tornano in Sambone ed in Peles e Tambores.
Ma ogni brano ha la sua vita, è frutto di una ricerca storica, della leggenda e dei miti che hanno contraddistinto l'evoluzione dell'America latina e dell'Africa più misteriosa.
Non è solo samba, non è solo Batucada. E' il battito del cuore del mondo che l'artista ha voluto…registrare.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia