Jazzitalia - Io C'ero: Simone Zanchini & Frank Marocco
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Santarcangelo in Jazz 2007
Simone Zanchini & Frank Marocco
"Be-Bop Buffet"
Ristorante Calycanto, via dei Nobili 14
Venerdì 12 ottobre 2007 – ore 22:30
di Pierluigi Vicini

Simone Zanchini: fisarmonica, live elettronica
Frank Marocco
: fisarmonica



Senza tempo, anzi fuori e dentro il tempo, Frank Marocco per l'appunto. Un signore dello swing amante dell'interplay a colloquio con un partner d'eccezione il funambolico e multiforme Simone Zanchini. Del CD a loro nome sì è già parlato, Be bop buffet, ma la cosa più interessante, a mio avviso, resta il minitour europeo dei due. Un minitour sponsorizzato dalla Victoria di Castelfidardo, rinomata casa produttrice di altrettanto rinomati mantici che vede in Zanchini e Marocco due testimonial internazionali di primissimo livello: Marocco mito della colonna sonora cinematografica legata alla fisa e Zanchini strumentista fra i più attrezzati a livello mondiale, astro stabile, nonostante la sua giovane età, del firmamento jazzistico e non solo (inoltre anche lui, in scala ridotta rispetto all'americano di Los Angeles, esecutore di colonne sonore basti pensare a "Giallo Parma" o al più recente "Saturno contro").

Tornando all'esperienza "live" dei due merita un'attenzione particolare la performance al Calycanto di Santarcangelo di Romagna (FC) in occasione della rassegna omonima. I due, stremati per il frenetico intercalare delle date e da un jet lag mai sopito si sono accomodati su robusti sedili, mettendosi subito a loro agio, "spiritualmente" parlando. La cosa interessante, e mai stridente, è stata l'espressione soave di Marocco che ha guardato Zanchini per tutto il concerto, mentre quest'ultimo se ne restava attorcigliato alla fisa ben consapevole di tenere a freno il suo magistero assai variegato dando vita perciò a quell'elogio dell'interplay poch'anzi accennato; concentrato suadente e paradigmatico giocoforza votato a registrare un gap generazionale una volta tanto dal contrappasso salutare, benvoluto e trascinante. Infatti proprio la tenacia di Zanchini ha portato alla realizzazione del CD e del mini-tour (ci sono già le basi per una tournee in Russia da tenersi nel 2008) dato che Marocco è stato il suo primo "mentore" in relazione allo strumento.

"Da ragazzino possedevo una musicassetta che avevo logorato a furia di ascoltare, regalava un jazz che in quegli anni, con la fisarmonica, davvero non si sentiva. Quella era una musicassetta di Frank, sulla quale ho consumato le orecchie, ed ora, incredibile, mi ritrovo, dopo più di vent'anni, a realizzare quest'esperienza in duo con lui. Un incontro che mi ha riportato a quel feel, quello stile, il be-bop, al quale io sarò per sempre grato, e che ha partorito un intenso e prezioso lavoro discografico".

Una volta terminata la musica io, Frank e Simone ci siamo accomodati su un ampio sofà di un Caffè santarcangiolese; nonostante il freddo pungente si è dissertato del più e del meno. Frank è nato in America ma il suo cognome tradisce sonorità mediterranee anzi, adriatiche dato che è di padre molisano e madre emiliana. Durante la conversazione si è parlato soprattutto del sound West Coast, di Stan Getz, Al Cohn e Warne Marsh, di Conte Candoli e Shorty Rogers passando da Bud Shank e giù di lì, quindi, dopo aver rammentato di tutto, compreso il pianismo brillante di Lou Levi (suo grande amico e collaboratore e mio grande idolo). Gli ho chiesto cosa ne pensava, giustamente, di Zanchini e, per tutta risposta, mi son sentito sussurrare all'orecchio destro: - I-n-c-r-e-d-i-b-l-e!!!!







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Data pubblicazione: 24/01/2008

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