Oltremente Ibla Jazz 020 4-6 settembre 2020 Direttore artistico: Alessandro Nobile di Vincenzo Fugaldi
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Un plauso alla rete dei piccoli festival che hanno strenuamente
resistito e non hanno voluto interrompere, in questo anno difficile, la loro programmazione.
Il festival, organizzato dall'Associazione Quattroetrentatre, iniziato nel
2014, dall'anno scorso ha trovato ospitalità
presso Ragusa Ibla, in particolare quest'anno nella suggestiva cornice di Viale
delle Palme all'interno del Giardino Ibleo. Tre serate di grande qualità, che hanno
dato ampia misura dell'ottimo livello qualitativo del jazz siciliano, non secondo
a nessuno nel panorama nazionale.
Il trio di Stefania Patané (Seby Burgio, pianoforte, tastiera;
Francesco De Rubeis, batteria) ha presentato in anteprima il cd di prossima
uscita per l'etichetta Orange Home Records, che avrà titolo «New Focus». La cantante
catanese, da tempo stabilitasi a Roma, è anche compositrice e docente di canto.
Stefania si muove molto agevolmente in un territorio musicale di confine, tra radici
etniche, cantautorato e jazz. Dotata di ottima vena compositiva, nei testi trascorre
agevolmente, grazie alla sua competenza tecnica, dal siciliano, all'inglese, all'italiano,
allo scat, a intensi recitativi. Le radici musicali popolari costituiscono uno dei
suoi punti di forza, come è emerso sin dai primi brani del bel concerto, nel quale
l'aderenza al retroterra jazzistico è stata perfettamente assicurata da Burgio,
pianista di Solarino cresciuto musicalmente a Catania ma ormai definitivamente affermato
sulla scena nazionale, e dal batterista romano, dallo swing e dalla tenuta ritmica
sempre adeguati. Non solo brani originali, ma anche una composizione di Pippo Caruso
(Mamma Lucia) e una di Franco Finistrella (Nicuzza duci). La varietà
del canto era affidata anche a un sobrio utilizzo di un processore di armonie vocali,
e il sostegno ritmico garantito anche dall'utilizzo di una piccola tastiera in funzione
di basso da parte del pianista.
L'Amato Jazz Trio, introdotto dalla proiezione
del bel documentario realizzato sulla loro storia (Amato Bros, di Giuseppe
Di Bernardo, visionabile sul loro sito web), è il gruppo più longevo della storia
del jazz italiano, attivo sin dal 1979. I fratelli
Amato (Elio, pianoforte e trombone; Alberto, contrabbasso; Loris, batteria),
con un bel cd appena uscito per etichetta Abeat («I Love Makkisa») hanno
ancora una volta offerto una prova magistrale del loro jazz aperto all'oggi ma sempre
in qualche modo aderente alla tradizione, essenziale e privo di fronzoli, coinvolgente
e swingante. Maestri dell'interplay, i fratelli hanno presentato un set intenso,
godibile e molto apprezzato dal folto uditorio, accostando loro belle composizioni
a brani altrui, come lo splendido blues di
Enrico
Pieranunzi"Night Bird", la piazzollana "Libertango", una
composizione di Albert Mangelsdorff con Elio che la eseguiva al trombone con la
tecnica della multifonia, fino a
Ornette
Coleman. I componenti dell'Amato Jazz Trio si passano il testimone solistico
con estrema naturalezza, stimolandosi a vicenda. Finale sulle note del fin troppo
abusato Summertime, ma da loro eseguito in una versione assolutamente
da antologia.
La terza serata è iniziata con un set per sola fisarmonica di Carmine Ioanna.
Ioanna è noto per suonare spesso in duo con il collega
Antonello
Salis, con Roy Paci, con
Francesco Bearzatti,
con Luca Aquino e a Ibla ha proposto un flusso travolgente di suoni emozionanti,
intrisi di tradizione e comunque contemporanei, spaziando da proprie composizioni
a tanghi struggenti, fino a brani noti come Libertango, con una tecnica sorprendente,
ma con la passione sempre in primo piano, servita da una perizia improvvisativa
senza limiti.
Il KWax Quartet (Daniela Spalletta, voce;
Francesco
Guaiana, chitarra; Gabrio Bevilacqua, contrabbasso; Carmelo
Graceffa, batteria), è un gruppo cooperativo, il cui operato è testimoniato
su parte del recente disco di Guaiana, «Bandha», pubblicato dalla salentina
Dodicilune. La formazione assegna ampio spazio alla voce di Daniela, e questo costituisce
già un primo elemento di forza della proposta, essendo la cantante di Mazzarino
uno dei nomi di punta del canto jazz in Italia. E subito dietro i vocalizzi di Spalletta,
la chitarra di Guaiana, che caratterizza la musica con la sua impronta assorta e
meditativa. Il repertorio eseguito a Ibla, oltre ai quattro brani contenuti nel
citato cd, comprendeva anche un noto brano di Kenny Wheeler, "Smatter", eseguito
magistralmente. L'apporto di Bevilacqua e Graceffa, una ritmica molto affiatata
e aperta a diversi stili, ha inoltre garantito al quartetto solidità ed efficacia
di impatto.