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Cristiano Parato Featuring Scott Henderson, Lele Melotti
Ostinato bass
Videoradio
1. R.B. to fly
2. Inside my memory
3. True boys
4. Every little thing she does is magic
5. Racso
6. Knacky
7. Ostinato bass
8. Antigua
9. Ode to joy/Black market
10. Funny Bunny
11. Pillow
12. Pinball mania
13. Keystone
14. Sunset fly
All
titles composed by Cristiano Parato exept:
“Ode to joy” (L. V. Beethowen),
“Black Market” (J. Zawinul),
“Every little thing she does is magic” (Sting)
Cristiano
Parato - bass
Scott Henderson
- guitar
Lele Melotti - drum
Diego Mascherpa - sax
Aldo Caramellino - trombone
Gianpiero Labello - trumpet
Marco Fede - keyboards
Sergio Bongiovanni - trumpet on track 10
Via Giovanni da Udine 34
20156 Milano - Italia
Tel.(+39) 02 38093284/5
E-Mail: videoradio@tiscali.it
Web Site: www.videoradio.org
Cristiano Parato pubblica
con Raitrade Videoradio “Ostinato bass”, titolo che annuncia le caratteristiche
portanti dell’album: i brani sono caratterizzati, infatti, dal supporto costante
del basso di Parato allo sviluppo di linee melodiche che, dal canto loro, evidenziano
elementi importanti della formazione musicale del compositore; si fa riferimento
a Jaco Pastorius ed alla musica fusion degli anni ‘70/’80 e non manca un
tributo a Sting, artista che ha fortemente segnato il percorso musicale di Parato.
Per realizzare questo progetto il bassista piemontese si avvale del contributo di
Scott Henderson, stella del firmamento fusion proprio degli anni ’80
e del batterista Lele Melotti, oltre che dei suoi assidui collaboratori
Mauro Fede alle tastiere e Diego Mascherpa al sax.
Si comincia con “R.B. to fly”:
mentre Melotti suona con energia la batteria, il giro di basso di Parato
sostiene un graduale crescendo emotivo che coincide con un percorso in salita sulla
scala delle note realizzato dai fiati, dopo aver annunciato il tema principale.
Il solo della chitarra è prima doppiato e poi accompagnato dai fiati. Un motivo
fresco, semplice, che entra facilmente in testa.
Anche in “Inside my memory”,
brano più lento e riflessivo, c’è una base di riff che si ripete, costruita da basso
e chitarra mentre la linea melodica e gli assolo sono disegnati da Parato con il
basso a 6 corde, seguito dai fiati. Sinuoso e lirico l’assolo finale del sax soprano,
dal fraseggio morbido. “True boys” è un brano multi sfaccettato che crea
a tratti atmosfere da film poliziesco: la chitarra di Henderson sembra voler imitare
la sirena di una volante e lavora grandiosamente oltre che sui sugli assolo, sull’armonia
del pezzo. In “Every little thing she does is magic” dei Police, Parato
si “sdoppia” ed esegue la linea melodica con un Mari Stego IV mentre suona arpeggi
ed assolo con un Mari Stego Six Bass slappato quasi come fosse una chitarra.
L’impressione è che voglia far “parlare” il suo strumento, sostituendolo al cantato
dell’originale.
Si prosegue con “Racso” dove
Marco Fede si fa notare in un insolito assolo alle tastiere synth, mentre
Parato col suo slap accentua in modo percussivo il tempo scandito dalla batteria
ed è poi il turno dell’orecchiabile “Knacky” che lascia spazio ad un
apprezzabile solo del sax. In “Ostinato bass” i riff del giro di basso sono
arricchiti dalla chitarra di Henderson che sentiamo al contempo eseguire la melodia
principale. Si passa per il romantico “Antigua” e per un originale arrangiamento
di “Ode to joy/Black market”; protagonista di “Funny Bunny” è il suono
pulito ed acuto del sax. “Pillow” è un breve, dolce ed affascinante solo
di Parato. “Pinball mania” è caratterizzato dalle variazioni di accento e
di tempo date dalla batteria, l’elettronica aggiunge effetti surreali: è un pezzo
che incanta, forse il più interessante dell’album. Più contemporaneo l’attacco di
“Keystone” lavorato molto sull’elettronica, mentre il resto della composizione
da ampio spazio ad Aldo Caramellino e Gianpiero Lobello rispettivamente
al trombone ed alla tromba. Si conclude con la sognante “Sunset fly”. Tutto
l’album è percorso da un senso di festosità in cui gli strumenti si sdoppiano e
si moltiplicano in una “schizofrenia” del suono notevole e di grande intensità.
Laura Mancini per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/05/2010
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