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Intervista a Scott Henderson
Roma, 28 febbraio 2005 - Big Mama
di Alex Milella
trascrizione Chrissie Oppedisano
traduzione Marco Losavio

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A.M.: Come hai cominciato a studiare la chitarra e chi ti ha influenzato?
S.H.: Quando ero piccolo, alla radio ascoltavo il Led Zeppelin e i Deep PurpleJimmy Page, Richie Blackmore… successivamente ho ascoltato Hendrix e Jeff Beck , quindi questi sono probabilmente i miei "maestri". Ho ascoltato i dischi per molti anni e poi ho deciso di andare al college, ma primo ho suonato in piccoli gruppi. Suonavo in questi gruppi dopo la scuola e ho imparato molto più "on the road" che a scuola, ma dopo essere stato in giro per un po' decisi che sarei tornato a casa per andare a scuola e imparare di più. Questo è stato il momento in cui ho cominciato ad ascoltare jazz perchè molti dei miei amici ascoltavano jazz. La cosa strana è che sebbene abbia cominciato a suonare blues e rock, i miei primi dischi sono stati jazz poichè in quel momento ottenni un contratto di registrazione, i Tribal Tech erano già una band, pertanto è piuttosto strano che come musicista rock/blues abbia inciso come primo album un album di jazz!

A.M.: Hai detto che hai ascoltato Richie Blackmore, Jeff Beck ecc. Dopo quella fase, quando hai studiato più jazz, hai ascoltato più chitarristi o altri musicisti?
S.H.: Guarda, il primo jazz che ho ascoltato non era chitarra jazz, era fusion come i Weather Report, Chick Corea e la Mahavishnu Orchestra dove c'era un po' di chitarra (ndr. John McLaughlin). Soprattutto Mahavishnu Orchestra e Weather Report che erano le mie band preferite, mi hanno influenzato nel jazz più di ogni altro. Dopo questo periodo, mi hanno fatto notare che il jazz era cominciato molto tempo prima di loro così ho cominciato ad andare indietro nel tempo e ad ascoltare musicisti che hanno ispirato la Mahavishnu Orchestra e i Weather Report, come Miles Davis, John Coltrane, e Charlie Parker. Quindi, il mio apprendimento è andato a ritroso nel tempo. Quando ho ascoltato i Weather Report per la prima volta non sapevo che molto jazz era stato fatto prima di loro!

A.M.: Riesci a suonare la chitarra con costanza? Quanto tempo dedichi allo studio ogni giorno?
S.H.: Be', dipende da cosa sto facendo… mentre sono in tour non ho tempo per esercitarmi. Quando sono a csa, la mia principale priorità è provare a scrivere musica in modo che possa fare più dischi. Quindi le mie priorità sono cambiate molto rispetto a quando ero uno studente. Non ho molto tempo per esercitarmi come prima poichè ora devo scrivere brani e ciò mi occupa molto tempo. Mi esercito principalmente per esercitarmi sulla mia stessa musica. Non posso occupare del tempo ad esercitarmi su Giant Steps come facevo quando ero studente. Vorrei avere più tempo per esercitarmi...quando sono fortunato, riesco a far pratica per 1-2 ore al giorno, ma mai più di tanto… troppo da fare… in più, ho un bimbo ora...

A.M.: Oh, hai una bimbo, solo uno?
S.H.: Sì! Solo uno, di un anno, e tre cani, quindi è da pazzi stare a casa mia ed esercitarsi è veramente impossibile! (Ridendo)

A.M.: Il tuo fraseggio si è modificato gradualmente. Nella metà degli anni '90 il tuo approccio era più jazz, ora è più blues. Spostarsi dal jazz al blues significa cambiamento o crescita?
S.H.: Mmm, bè, effettivamente è un ritorno al blues, piuttosto che un cambiamento poichè è quello che ho cominciato a suonare agli inizi. Ero un po' triste per il fatto che il mio modo di suonare il blues non emergeva in modo evidente dai dischi registrati con i Tribal Tech, specialmente i primi, e questo perchè in quel periodo noi studiavamo jazz pertanto avevo perso un po' delle mie radici ma poi successivamente ho realizzato che la mia musica preferita era ancora il blues… quindi, ho cominciato a tornare indietro per suonare come facevo quando ero più giovane… Ora, sono in qualche punto intermedio. Non so esattamente come rispondere alla domanda se 'significhi cambiamento o crescita'…poichè significa entrambe le cose. Penso che quando si è studenti suoni in modo diverso rispetto a quando sei adulto. Nel mio primo album con i Tribal Tech, mi considero veramente uno studente di jazz. Ora, sono più interessato nel suonare musica dato che non devo riflettere molto… adoro l'armonia jazz ma adesso non sono più uno studente di jazz. Posso suonare jazz e non è neanche molto impegnativo come quando avevo 20 o 25 anno. Non mi considero un maestro di jazz ma mi sento molto a mio agio quando suono jazz e in più ora sento di poter suonare senza la necessità di pensare molto. Il fraseggio blues che viene fuori è me stesso...meno intellettuale, ma con più sentimento.

A.M.: Quando componi musica, da dove parti e che strumentazione utilizzi?
S.H.: La prima cosa che faccio è scegliere il "groove" e il tempo, il ritmo…quindi prendo una semplice drum machine, come la Yamaha QY-20, e programmo un groove di batteria che mi piaccia per il brano che ho intenzione di scrivere. Poi lo registro su un nastro e lo ascolto anche quando sono in macchina. In questo modo, riesco a crearmi delle idee ritmiche nella mia testa così poi vado a casa e improvviso su queste idee… successivamente taglio e incollo piccole idee da queste… penso sia una buona idea scrivere in "tempo reale" perchè si ascolta in tempo reale… trovo difficile inventare accordi e armonia in tempo reale, ma questo posso farlo dopo… posso creare idee melodiche in tempo reale, almeno dei contorni, in modo che poi posso svilupparvi l'armonia con un tempo ridotto. Molti pianisti possono scrivere melodia e armonia in tempo reale ma io non posso farlo. Utilizzo anche un software per l'esecuzione in digitale così avere le mie idee nel computer.

A.M.: Hai un portatile?
S.H.: Ho un Mac G5 che utilizzo per scrivere. La chitarra è inserita nella porta audio (uso un pod per scrivere) e utilizzo una tastiera oxygen8 per introdurre le note della batteria e del basso se voglio aggiungerli. E' veramente un semplice set-up per scrivere.

A.M.: Utilizzi un MOTU per inviare il suono della chitarra al computer?
S.H.: Sì, il 2408.

A.M.: Dove sta andando la fusion oggi? Più verso il rock o più verso il jazz?
S.H.: Sinceramente non lo so! Probabilmente c'è una situazione differente in ogni nazione. So che negli Stati Uniti ci sono molte band che fanno più 'progressive rock' e che sono piuttosto popolari come i Dream Theatre e similari, i Fish, i Tool… sono band rock, ma prevalentemente fanno rock progressivo… musicisti jazz...è difficile dirlo perchè ci sono ancora molti vecchi personaggi come me che suonano fusion esattamente come lo facevamo in passato. Sembra anche che oggi ci siano molti giovani che suonano jazz tradizionale! E' una domanda difficile a cui rispondere. E' differente per ognuno. Non sembrano esserci così tante 'tendenze' nella fusion e nel jazz come invece ci sono nel rock e nel pop. Ad esempio, nel pop e nel rock, prima c'era lo 'shredding' ed è stato popolare per circa 5-6 anni, poi c'è stato il 'grunge' e a sua volta è stato popolare per altri 5-6 anni…e poi ci sono manie, tendenze… Nel jazz, sostanzialmente non è cambiato molto… è comunque una musica non popolare, non lo è mai stata… è quindi difficile dove stia andando, ma sta piuttosto andando in qualunque posto, come ha sempre fatto… Sembra non esserci alcun modello come quelli che ci sono nel rock dove puoi affermare che in una certa era c'era un certo stile e in un'altra ce ne era un altro… il Jazz è più difficile da inserire in categorie.

A.M.: Ma tu non credi che la fusion sia morta? Voglio dire...la fusion degli anni '80 e '90?
S.H.: No… non so… capisco cosa vuoi dire, ma è difficile affermarlo...

A.M.: Penso che la nuova generazione vada più verso il rock…
S.H.: Sì, può essere. Sto provando a pensare qualche giovane musicista che suoni una fusion che vada verso il jazz. Kurt Rosenwinkel … è uno che suona più fusion che tende molto al jazz… Steve Cardenas... Wayne Krantz... è una domanda difficile.

A.M.: Qual'era esattamente il tuo setup per ottenere il suono di "Elvis at the hop" (ndr. Tribal Tech, 1991) e qual è il tuo attuale setup. Mi piacerebbe conoscere il setup esatto sull'album di "Elvis at the hop" ...
S.H.: Mah...è stato 15 anni fa!

A.M.: (ridendo...) Bè, devi ricordarlo!???
S.H.: Sì, allora tutti usavano dei rack quindi era un Boogie Studio pre-amp e un amplificatore Boogie 295 o 290.

A.M.: Che tipo di cabinet e che tipo di casse? Celestion, Electrovoice...?
S.H.: Mmm, non posso ricordare.. l'ho comunque appuntato...è sul mio sito web

A.M.: Ho visto...
S.H.: C'è scritto che casse ho usato?

A.M.: Per quell'album… ?
S.H.: Sinceramente non ricordo.

A.M.: Amo molto quel suono...
S.H.: Credo che siano casse EV, sono abbastanza sicuro perchè non credo di aver cominciato ad utilizzare nuovamente le Celestions fino all'album "Tribal Tech". Quindi, penso che qualsiasi suono provenga dalle EV fino a quel momento. Le EV sono delle casse mid-range quindi riesco ad ottenere lo stesso suono utilizzando le Celestions, ma equalizzo l'ampli in modo molto diverso. Con le EV normalmente devi impostare i medi a zero mentre con le Celestions puoi alzarli. Ritengo quindi che le casse non siano così importanti quanto il modo in cui si equalizza la testata perchè equalizzando bene, il suono di qualsiasi cassa può essere valido, ma è piuttosto radicale la differenza di equalizzazione tra le EV e le Celestions. E' talmente differente che non utilizzavo alcun tipo di pedale… solo la testata poichè nei Tribal Tech non ho suonato praticamente mai il rhythm pick-up. E' utilizzato prevalentemente il treble pick-up.

A.M.: E quando fai i solo usi il neck?
S.H.: Qualche volta, sì. Però a quel tempo avevo uno strano set up. La distorsione dell'ampli non è sufficientemente buona per l'uso del rhythm pick up infatti avevo sempre problemi perchè dovevo impostare l'ampli con molti alti per l'uso del rhythm pick up e quando dovevo utilizzare il treble pick up, era troppo… quindi normalmente quando ero in registrazione avevo bisogno di una differente equalizzazione per il treble pick up rispetto quella per il rhythm pick up. La distorsione dell'ampli normalmente non è il meglio per i rhythm pick-up… si ottiene una specie di vrrruuu…

A.M.: Un suono più vintage, come negli anni '70
S.H.: Per questo preferisco oggi utilizzare pedali più di quanto abbia fatto nel passato perchè con i pedali puoi facilmente passare da un pick-up all'altro avendo più o meno la stessa qualità di suono…. Oggi, non utilizzo pre-amplificatori e amplificatori. Uso delle testate e dei pedali perchè così ottengo un buon suono con il treble pick up riuscendo a cambiare continuamente passando al rhythm pick up ottenendo sempre un buon suono su entrambi i pick-up. Alcune volte, quando sto registrando, se so di dover utilizzare solo il treble pick up uso la distorisione dell'ampli poichè è comunque un suono più corposo, ma dal vivo uso principalmente pedali. Uno che preferisco è l'SD-9. E' un Maxon SD-9 che quindi è il mio principale pedale per la distorsione. E' veramente valido.

A.M.: E' ancora possibile che tu componga brani come Peru, Formula One o il tuo stile è definitivamente cambiato?
S.H.: Be', poichè attualmente suono in trio, quel tipo di composizioni con molti accordi, non suonando appunto con una tastiera ma in trio, è poco probabile che continui a scriverle.

A.M.: E' con i Tribal Tech?
S.H.: Sì, con i TRIBAL TECH, certo… ma anche i TRIBAL TECH erano in una fase di cambiamento. Stavamo andando in una direzione in cui non vi era molta musica scritta… erano più delle jam. Adoro comporre, è veramente bello ma è ciò che ho scoperto dopo l'album Illicit con i Tribal Tech perchè è stata la prima volta che siamo andati in tour. Per tutti gli altri album che abbiamo fatto come Spears, Dr. Hee, Nomad, e Tribal Tech non abbiamo mai avuto un tour poichè eravamo a Los Angeles…abbiamo provato a cercare un agente… ma non abbiamo ottenuto alcun tour...

A.M.: Illicit è stato quindi il tour di debutto, corretto?
S.H.: Corretto. Illicit è stata la prima vera occasione che ci ha permesso di andare in tour. E ciò che abbiamo scoperto durante il tour è che più musica componi, meno ti diverti a suonare di serata in serata perchè le composizioni sono sempre esattamente le stesse… pertanto è più o meno come suonare la TOP 40… capisci, ogni sera è uguale, uguale, uguale...Quindi abbiamo scoperto che meno si compone, più si è liberi di modificare la musica ogni sera. Per questo cominciammo a pensare che forse non avremmo dovuto più comporre così tanto quindi le composizioni cominciarono ad essere sempre meno… Finalmente, su Thick e Rocket Science, decidemmo di andare in studio per fare una 'jam' e comporre solo su ciò che sarebbe stato realmente divertente! E' più o meno come sovraincidere e comporre allo stesso tempo. Mi è piaciuto molto, ed ecco perchè non ho più composto pezzi così difficili. Ai musicisti di Jazz non piace suonare tutte quelle note! E' più per musicisti classici! Ma, penso comunque che potrei continuare a scrivere pezzi difficili come quelli ma dopo essere andato in tour...mi dispiacerei di ciò che ho fatto!!

A.M.: Quali di questi tre progetti, Tribal Tech, Vital tech Tones e Blues Band, preferisci? Quale è stato il più difficile e quale ha avuto più successo?
S.H.: Fammi pensare… bè, per quanto riguarda il successo, sicuramente la Blues Band perchè ho guadagnato molti soldi dato che è un trio, il blues piace a più gente, e l'audience è mista. I Tribal Tech, invece, è tutto per musicisti! A sentire la Blues Band vengono anche le donne. Il blues piace a tutti… non suoniamo solo blues, ma è più accessibile dato che c'è anche la voce, ecc. Quindi, la Blues Band ha avuto più successo. Ma è anche quella con cui mi diverto di più perchè in trio suono molto di più. Nei Tribal Tech, a volte io sono come un sax o una tromba! Non prendo mai un accordo… suono sempre note singole…questo mi annoia!

A.M.: E' stato il tuo primo progetto come leader, giusto?
S.H.: Sì. Devo ammettere che mi piace il trio dato che suono di più, ho maggiore responsabilità, devo creare maggior suono e tutto è maggiormente focalizzato sulla chitarra e sento che devo ciò a me stesso dato che sin da quando ho iniziato a suonare, ho suonato sempre con tastieristi, Chick Corea, Joe Zawinul, c'era un tastierista anche nel gruppo di Jean Luc Ponty con i Tribal Tech, quindi non ho mai avuto l'opportunità di fare un'esperienza completa dell'essere chitarrista come altri chitarristi hanno fatto, come Jimi Hendrix ha fatto, come nel rock, nel jazz come Scofield che suona in un trio. Ho sempre desiderato suonare in trio porprio per potermi esprimere come chitarrista. E' la cosa che preferisco fare. Con i Tribal Tech, ciò che diventa molto divertente è quando facciamo delle 'jam', in cui viviamo l'esperienza di suonare insieme ad altri avendo una conversazione musicale che è una delle cose che non faccio quando suono in trio. Io devo creare delle idee e insieme a Kirk (ndr Covington) interagiamo ma non come facciamo io e Scott Kinsey nei Tribal Tech, essendo due strumenti armonici e melodici. Abbiamo suonato molto uno per l'altro e mi manca questa cosa… mi manca suonare con Scott, anche se suoniamo ancora insieme a Los Angeles ogni mercoledì con altri bassisti e batteristi. Con i Vital Tech Tones non abbiamo mai suonato dal vivo. Tutto quello che abbiamo fatto è stato andare in studio e non avevamo alcuna musica scritta. Non è stata una delle esperienze più divertenti, ma è stata una delle maggiori sfide che abbia affrontato perchè non c'era molto tempo a disposizione! C'era molta pressione. Avevamo nove giorni per comporre, suonare e missare un album! Grande pressione e devo dire che non sono tra le mie migliori composizioni...

A.M.: Per il primo o per il secondo album?
S.H.: Entrambi.

A.M.: Solo nove giorni?
S.H.: S', nove giorni.

A.M.: Perchè, era stabilito dal contratto?
S.H.: Sì. Nove giorni per fare un disco e per il primo album avevo solo un pezzo che poi era una nuova versione di Dr. Hee. Steve (ndr. Smith) avrebbe creato il groove per la batteria e così Victor (ndr. Wooten) per il basso su cui io poi avrei definito degli accordi e una piccola melodia! Era difficile!! Molto difficile! Riascoltandolo poi ho pensato che non sono state le mie migliori composizioni… però ero davvero sotto pressione per poter creare musica e così i miei compagni! Ad ogni modo penso anche che per il tempo che abbiamo avuto non avremmo potuto fare di meglio e sia Steve che Victor sono dei GRANDI musicisti! Da quel punto di vista è stato un molto divertente…

A.M.: Recentemente hai registrato un album dal vivo con la Blues Band. Perchè non registri un album live con i TRIBAL TECH?
S.H.: Non ne abbiamo mai avuto l'opportunità perchè Gary Willis, il bassista, vive in Spagna ora e prima viveva in Colorado e poi in New Mexico. Non gli piace Los Angeles. E' quindi difficile incontrarci per registrare un album dal vivo mentre si è in tour. Difficile anche da farlo vedendoci in città poichè Willis non è mai in città per un tempo sufficiente per registrare. Ci abbiamo pensato, ma un altro fattore è che utilizzare una stazione mobile è molto costoso. E' fuori dal nostro budget… Bob Bradshaw, colui che ha registrato il disco nuovo del trio, non era in giro in passato. E non credo che l'avremmo potuto fare senza di lui. Ha un costo ragionevole, ha un eccellente strumentazione per registrare e ciò che ha utilizzato per fare l'album ha fatto ottenere un suono ottimo. Penso che al tempo dei TRIBAL TECH non aveva ancora cominciato a registrare. Una stazione mobile è incredibilmente costosa...normalmente solo gruppi pop posso permettersela.

A.M.: Cosa significa suonare blues oggi? Pensi che i musicisti debbano guardare al passato o al futuro?
S.H.: Il blues non è mai stato popolare in America, specialmente se suonato dai suoi artisti originali. Negli anni '40 e '50 i musicisti di blues soffrivano la fame in America e così è stato finchè i musicisti bianchi provenienti dall'Inghilterra, come Eric Clapton e Led Zeppelin hanno cominciato a copiare i musicisti blues neri… e così loro hanno portato la musica in America e subito è diventata popolare. Però nessuno conosce Muddy Waters e gente simile… Erano in ombra ed è ancora così. Il Blues è più o meno come il jazz… non è popolare, non è trasmesso molto alla radio… Quindi i musicisti statunitensi blues e jazz hanno dovuto spostarsi in Europa dove questa musica è più apprezzata. Penso che ogni musicista che suoni negli Stati Uniti pensi, "come posso uscire da questo inferno e andare in Europa per guadagnare un po' di soldi?". Ad esempio, conosco abbastanza Kirk Fletcher. Suona con i Fabulous Thunderbirds… Be', era la band di Jimmy Ray Vaughan (il fratello di Stevie Ray Vaughan) che ora ha lasciato la band ed è stato sostituito da Kirk Fletcher. Sono stati in tour in Europa per un bel po'. In America è molto difficile. Il Blues è nato lì, come il jazz, non è apprezzato. E' apprezzato in qualunque altra parte del mondo ma non lì. L'America è una nazione per la musica pop, rock. Il Pop e il Country sono i due principali generi musicali negli Stati Uniti. Il Blues e il Jazz sono nelle parti basse della classifica. L'America stà calando in molti aspetti!

A.M.: Un po' come accade in Italia in cui la musica napoletana non è molto apprezzata mentre invece piace molto in America
S.H.: La cultura americana sta realmente scadendo! E' un paese nuovo… Violenza, molta violenza… risulta difficile vedere due tette in TV ma è OK se vedi qualcuno che viene ammazzato! L'America è in un momento con grandi problemi culturali!

A.M.: Qual è il mercato internazionale maggiormente interessato alla tua musica? E' cambiato in questi anni?
S.H.: Non è cambiato molto…

A.M.: Il Giappone?
S.H.: Il Giappone sta effettivamente diventando più difficile, la loro economia non è più buona come di solito lo era. Però noi riusciamo ancora ad andarci. Andremo in ottobre. Riusciamo a girare in Europa, Sud America e Giappone ogni anno. L'Australia è difficile. Non ci andiamo da quattro anni poichè la loro economia è anche difficile. Comunque cerchiamo di suonare ovunque si possa. Non abbiamo mai suonato in Cina, ma abbiamo suonato in Indonesia. Non siamo mai stati in Africa. Speriamo di partecipare a qualche festival in Sud Africa il prossimo anno. Me lo auguro!!

A.M.: E la Grecia?
S.H.: Oh Sì! Abbiamo appena suonato in Grecia prima di essere qui in Italia. Siamo stati per un po' ad Atene. Siamo riusciti a suonare per tre sere nello stesso club. Atene è molto divertente.

A.M.: Oltre Giant Steps, quali altri brani di Coltrane ti piacerebbe suonare?
S.H.: Sinceramente non posso rispondere perchè ho suonato talmente tanti suoi brani dato che con gli studenti ogni giorno suoniamo senza l'uso del REAL BOOK… quindi suoniamo molti brani di Coltrane, ma non così bene come lui! Haha.. E' molto dura suonare bene come John Coltrane!

A.M.: Cosa ci puoi dire in particolare riguardo l'esperienza con Chick Corea e Joe Zawinul. Hanno avuto un diverso approccio con te?
S.H.: Oh sì, molto diverso. Chick Corea è un tipo di leader a-là-NAZI. Ti dice cosa devi fare e devi farlo! Non c'è negoziazione… Joe è molto più rilassato. Ti consente di suonare, la musica è più ampia, molte jam e molta creatività spontanea. Ovviamente, ci sono alcune melodie che hanno bisogno di essere suonate, ma se fai voices differenti ogni sera per lo stesso brano, a lui piace. Gli piace ciò che può cambiare di sera in sera. E' molto più divertente suonare con lui.

A.M.: Hai lasciato Chick Corea per questo motivo?
S.H.: Bè, effettivamente, sono stato licenziato dalla band di Chick poichè non ero molto cooperativo nei confronti di ciò che lui voleva farmi fare. Semplicemente non mi piaceva ciò che loro stavano facendo, quindi, non è che necessariamente volessi lasciare la band...si veniva pagati bene, ottima visibilità, ma alcune volte devi prendere delle decisioni se ti piace tutto questo o preferisci andare avanti…pesi i vantaggi e gli svantaggi e quando gli svantaggi li domini, allora non ti preoccupi più. Ho avuto una sensazione mista. Da un lato, era molto entusiasmante essere il chitarrista della Chick Corea Electric Band, poichè suonavamo in grandi posti, venivamo visti da molta gente, ascoltarlo suonare era incredibile perchè è un grande improvvisatore… Però, allo stesso tempo, essere detto sempre cosa devi fare, non poter mai suonare degli accordi, ecc, ecc… cominciai a sentirmi come un robot in una band e tra l'altro non mi piaceva molto la musica… era un tipo di scrittura commerciale era come una sorta di 'happy' jazz.

A.M.: Fudion commerciale?
S.H.: Sì… non mi piaceva molto… era buona e non buona allo stesso tempo. Ma ogni concerto era uguale. Anche i concerti con Joe avevano aspetti negativi! Alcune volte la musica era troppo aperta o i brani diventavano troppo lunghi. Ci sono sempre aspetti negativi in qualunque concerto tu faccia… ma se confronto i concerti con Chick con quelli con Joe, quelli di Joe sono molto più divertenti!!

A.M.: Ci sono nuovi giovani musicisti che apprezzi?
S.H.: Sì… Non so se è un nuovo musicista ma Kurt Rosenwinkel è davvero fantastico. Mi piace molto. Steve Cardenas e Philip Degruy da New Orleans… Incredibili!

A.M.: Con chi ti piacerebbe incidere un disco?
S.H.: Oh, non so…

A.M.: Con un sassofonista?
S.H.: No, non con chiunque. Mi piace fare i dischi così come sto già facendo…

A.M.: Insegni?
S.H.: Sì, insegno al G.I.T. sono lì tutti i lunedì e i martedì!

A.M.: C'è qualcosa che vorresti fare e che ancora non hai fatto?
S.H.: In questo momento non riesco a pensare a nulla in merito …

A.M.: Che ci dici riguardo il tuo bambino?
S.H.:
S', è una bambina. Non so se suonerà la chitarra o il piano dato che mia moglie suona il piano classico… quindi, non so… proverò a farla diventare una chitarrista! Mia moglie probabilmente la preferisce tastierista! Probabilmente discuteremo un po' su questo argomento! Haha… Okay, grazie ragazzi!








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Data pubblicazione: 26/06/2005

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