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Simone Faliva
Non disperdere nell'ambiente
Emi (2017)
1. La Rebecca sul palo
2. La vita è facile
3. Ogni dramma è un falso
4. I tortelli al salmone
5. E' sempre colpa del peperone
6. Voci passate
7. Non piangere per me
8. Enzo
Simone Faliva - composizione, rielaborazione, master e mixer Michiko Hayashi - voce
"Non disperdere nell'ambiente". Al solito
Simone Faliva
adopera titoli inusuali per i suoi dischi, per non parlare dei singoli brani, dove
troviamo " I Tortelli al salmone", "La Rebecca sul Palo", "E' sempre colpa del peperone",
fra gli altri. Insomma il compositore padovano si conferma parecchio fantasioso,
trovando accostamenti bizzarri e ironici. Riesce sempre, in questo modo, a spiazzare
gli eventuali ascoltatori.
La copertina dell'album è piuttosto regolare. Ci aveva abituato, il musicista veneto
nei suoi primi cd, a cover sovrabbondanti di illustrazioni, proprio per una preferenza
dichiarata per il messaggio multimediale in opere da apprezzare in tutti i loro
aspetti artistici. In questo caso abbiamo, invece, un disegno, sul davanti e un
altro sul retro, abbastanza particolari, ma non così estrosi e appariscenti. La
musica, invece, è ancora una volta sorprendente e ondeggia fra il rumorismo di natura
elettronica e la tradizione classica, rappresentata dalla voce bene impostata della
soprano, unica ospite della registrazione. Per il resto è Faliva, da apprendista
stregone, che elabora o rielabora sequenze sonore con un mixaggio attento a miscelare
ingredienti apparentemente incompatibili in un calderone ribollente e onnicomprensivo.
E' una specie di vento tecnologicamente modificato che imperversa nelle otto tracce,
trascinando con sé e assorbendo le evoluzioni dinamiche della cantante, la cui voce
grida letteralmente nel deserto. Fanno capolino qua e là brandelli riconoscibili
di classici inossidabili, da "Cats" a "Summertime", alla stessa "Caruso"
di Lucio Dalla. Sono parentesi liriche in un tessuto cucito insieme dall'abilità
del maestro veneto nel mescolare differenti timbri per costruire il suo suono caratteristico,
con un uso effettistico e personale del mixer. L'episodio meno convincente è "Enzo",
dove interviene un'attrice a raccontare la storia del libro dei sogni, francamente
piuttosto debole.
Malgrado questa caduta nell'ultimo pezzo, nel complesso il cd
riafferma l'originalità di un autore impegnato a farsi strada e ad entrare dentro
la musica, per svolgerla e stravolgerla dall'interno, componendola e scomponendola,
filtrandola, per arrivare ad un risultato finale decisamente atipico, dove la parte
elettronica cinge e avvolge quella acustica senza peraltro soffocarla del tutto.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/08/2018
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