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Chiara Civello
Eclipse
Sony (2018)
1. Come vanno le cose
2. Eclipse Twist
3. Cuore in tasca
4. Qualcuno come te
5. Sambarilove
6. Parole parole
7. Amore amore amore
8. La giusta distanza
9. Um dia
10. New York city boy
11. To be wild
12. Quello che conta
Chiara Civello - vocals, piano,
organo, chitarra
Kevin Seddiki - chitarra
Cyrus Hordè - tastiere
Marc Collin - tastiere, programmazione
Mauro Refosco - percussioni
Gael Rakotondrabe - piano elettrico
Laurent Vernerey - basso
Regis Ceccarelli - percussioni
Roubinho Jacobina - vocals
Pedro Sà - chitarra
Domenico Lancellotti - batteria
Alfonso Deidda - flauto, organo, sassofono, piano
Alberto Continentino - basso e Moog
Chiara Civello è una cantante romana che ha avuto successo
negli Stati Uniti prima di essere conosciuta dalle nostre parti. Fra i nomi eclatanti
con cui ha collaborato vanno citati almeno Eumir Deodato e Marc Ribot. "Eclipse"
è il sesto album a sua firma. Il titolo deriva dal film di Antonioni, maestro del
cinema italiano, di cui viene proposto un motivo dalla colonna sonora, appunto "Eclipse
twist". Oltre a questo omaggio troviamo la ripresa di due canzoni di Mina, "Amore
amore amore" (Alberto Sordi-Piero Piccioni) e "Parole parole", resa celebre dal
duetto fra la tigre di Cremona e Alberto Lupo. Sempre dall'ambito cinematografico
proviene "Quello che conta", dalla pellicola di Luciano Salce "La cuccagna", composta
da Ennio Morricone. Oltre a questa operazione-recupero di brani degli anni sessanta,
la Civello si è impegnata con un certo numero di pezzi di cui ha scritto i testi
chiedendo aiuto, per le musiche, ad autori di diversa estrazione ed esperienza.
Sono della partita Bianconi dei Baustelle e un manipolo di autori italiani del versante
musica leggera-sofisticata come Cristina Donà, Dimartino, Diego Mancino, Diana Tejera
a cui si aggiunge l'apporto di due brasiliani di fama consolidata, Pedro Sà e Roubinho
Jacobina. Ad amalgamare il tutto e a fornire colori e aromi in equilibrio fra gli
anni sessanta e il terzo millennio provvede Marc Collin dei Nouvelle vague per mezzo
di tastiere ed elettronica.
Nel cd si ascolta un pop di fattura piacevole, abbastanza disimpegnato, con inflessioni
jazz soltanto nel modo di porgere i versi, di variare le frasi, da parte dell'interprete
laziale. Non ci sono intermezzi scat o improvvisazioni strumentali di particolare
spessore e lunghezza a determinare le varie tracce. Al massimo la Civello si esprime
con un canto modulato senza parole in alcuni frangenti. Per il resto si procede
fra melodie semplici e aggraziate, ritmi di bossa nova, fondali soft-rock o indie
di tinta pastello, dai toni non certo carichi o sovraccarichi.
Fra le dodici takes si fa preferire"Um dia" in cui la Civello si traveste da brasiliana
dimostrando di poter stare alla pari in questo campo con i nati a Rio o zone limitrofe.
Eclipse è un nuovo capitolo della discografia di una cantante che flirta abbondantemente
con i generi musicali popolari e di consumo, cercando, però, di mantenere un quid
jazzistico all'interno della sua produzione. I suoi dischi, a conti fatti, sono
indirizzati ad un pubblico largo e trasversale, non si rivolgono, cioè, strettamente
agli appassionati di musica afroamericana. Preso atto di questa voluta leggerezza
di fondo si possono trovare elementi gradevoli, lontani dalla banalità, nella cura
con cui sono confezionate le dodici canzoni del cd.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/08/2019
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