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Seminario sulla voce 2004 - Seconda parte
di Laura Pigozzi
laura.pigozzi@fastwebnet.it

Organizzazione:
di Daniela Caggiano

14 MARZO 2004
CIRCOLO CULTURALE LINEA MUSICALE di BRA

Trascriviamo qui di seguito la sbobinatura della seconda parte della registrazione del seminario di Laura Pigozzi, tenuto a Bra il 14 marzo 2004.

Laura Pigozzi: è anche possibile che partendo dall'appoggio in un punto non perfetto, un ancoraggio non esatto, si possa arrivare ad un assetto corretto.

Allieva: A me ad esempio dicevano di spingere con il palmo delle mani contro il diaframma, è possibile che pensando a questo movimento io potessi arrivare alla corretta postura?

Laura Pigozzi: non quella giusta per te. Perchè la cosa che spesso non conosciamo è questa: la laringe non è nata per cantare....questo dovrebbe farci riflettere; è nata come sfintere, cioè l'accollamento delle corde produce una pressione interna che il corpo utilizza per aiutarsi negli sforzi.
Se ci pensate anche quando andiamo in bagno operiamo questa pressione, la stessa cosa accade quando solleviamo un oggetto. Le corde si accollano, producono pressione interna e il corpo è in grado di affrontare gli sforzi molto meglio.
Dunque quando spingiamo è come se usassimo la laringe nel suo arcaico uso sfinterico, utile per gli sforzi. Ma cantare non dovrebbe mai essere uno sforzo!

Allieva: Infatti quando un cantante spinge il suo suono è diverso, ma i suoni spinti hanno anche più potenza.

Laura Pigozzi: Certo si sente più potenza, più aggressività, pero' il suono è più povero di armonici e, soprattutto, troppo potente per le nostre corde vocali, se questa è la maniera normalmente usata per cantare. Cioè la tecnica dello sforzo vocale, può essere usata per abbellimenti particolari nel pezzo, ove l'interpretazione, ad esempio, richieda più aggressività. Ma non dovrebbe mai essere il nostro modo abituale di cantare il pezzo dall'inizio alla fine.
Ci sono, inoltre, corde più resistenti e corde meno resistenti. Ho avuto allievi che arrivavano da esperienze sbagliate e rimanevano senza voce: non riuscivano più nemmeno a parlare. Altri che hanno superato questi massacri con meno problemi.
Tutto quello che è sforzo sulla corda va usato con estrema parsimonia perchè la corda deve vibrare liberamente, non deve essere eccessivamente caricata. Come dobbiamo lavorare quindi? Con il nostro diaframma e con i nostri addominali. Dobbiamo lavorare con il centro del nostro corpo, tutto parte da lì, la gola è solo passaggio, deve essere mantenuta libera da tensioni.

Allieva: Questo esempio l'ho sentito parlando della tecnica del belting. Questo sistema si può usare una volta ogni tanto?

Laura Pigozzi: Il belting è un modo di emissione che si studia nella tecnica chiamata voice craft. Certo si può usare. Il suono può essere interessante ed efficace interpretativamente. Basta non eccedere. Jo Estill, cantante lirica americana, ad un certo punto della sua carriera si è chiesta come mai non era mai riuscita a cantare al Metropolitan di New York. Si mise a studiare accuratamente tutti i suoni che produceva, mentre una sonda riprendeva le sue corde in movimento. è riuscita così a stilare un catalogo accurato degli abbellimenti che si possono fare con la voce ed a fondare il metofo del voicecraft.
Dunque questo è un metodo partito non dalla fisiologia del canto ma dall'immagine della corda in movimento.
è un metodo quindi, per così dire, di secondo livello; il primo metodo dovrebbe partire dalla fisiologia dell'apparato vocale.
Ha senso quindi, secondo me, conoscere la tecnica del voicecraft quando si ha una solida impostazione di base.

Allieva: Come si fa a mantenere una nota dalla pancia? Come si fa quindi creare una sorta di vassoio col diaframma e a capire che stiamo sostenendolo correttamente?

Laura Pigozzi: proviamo a farlo insieme praticamente: inspiriamo dal naso e allarghiamo la zona toracica laterale. In questo modo facciamo un po' di spazio per il diaframma. Al centro si crea, a questo punto, una lieve depressione centrale e le cosiddette ali del diaframma si alzano un pochino. Questa è la posizione di sostegno che mantiene la colonna d'aria che, passando dalle corde, si trasforma in suono.
Nell'emissione del suono, si parte con lo svuotare la zona bassa della pancia e per ultimo si chiude la gabbia toracica che avevamo aperto lateralmente. In questo modo manteniamo il suono appoggiato.

Allieva: è possibile che la parte destra sia più difficile da allargare?

Laura Pigozzi: Sì, è possibile. Abbiamo tutti una parte più debole, di solito la sinistra.
In realtà, nella vita quotidiana, noi il diaframma non sappiamo nemmeno di averlo,perchè non possiamo controllarlo volontariamente. Non vi sono su di esso terminazioni nervose dirette che possano controllarlo direttamente, allo stesso modo, ad esempio, di quando dalla zona cerebrale preposta al movimento parte il comando di alzare un braccio. Quello che noi sentiamo sono gli effetti del diaframma, e non possiamo conseguentemente che agire sulle strutture intorno al diaframma. Lo sentiamo quando, ad esempio, singhiozziamo o ridiamo o piangiamo.

Allieva: Come si fa a sapere se si sta usando il diaframma o no?

(Fabrizio fa l'esempio di un suono non appoggiando e appoggiando)

Laura Pigozzi: si nota che il suono appoggiato ha più colore, più sostegno, più ricchezza di armonici

Fabrizio: Quando si emette un suono in modo corretto sembra quasi di essere incollato al pavimento, di avere una stabilità superiore.

Laura Pigozzi: Verissimo. Approfitto di questa osservazione per ricordare che la posizione corretta per il cantante è: piedi paralleli un po' divaricati, ginocchia leggermente piegate (un po' come quando si scia), bacino leggermente ruotato in avanti, soprattutto per chi ha problemi di schiena, e cassa toracica aperta. Niente tensioni su spalle, gola e collo.

Quando si prende fiato bisogna cercare di riempire completamente i polmoni.

Allieva: Quando si riempe bene la parte bassa un po' gira la testa perchè non si è più abituati.

Laura Pigozzi: Se pensiamo alla voce di un bambino notiamo che è corretta perchè usa il suo corpo con naturalezza. Crescendo dimentichiamo il centro del corpo e purtroppo se non riusciamo a ristabilire un buon rapporto con il nostro corpo non riusciamo a ricavare nulla dalla nostra voce.
I problemi che derivano da un uso scorretto della voce possono essere: ipotonia, ipertonia (voce troppo tesa), e, se eccediamo, noduli, polipi, edemi, ecc.
Il tipo di nodulismo più frequente è quello formato da due noduli posizionati nello stesso punto delle corde: in questo modo quando le corde si chiudono non lo fanno mai completamente. Non tutta l'aria si trasforma in suono. Vengono poeticamente chiamati "kissing noduli", noduli che si baciano...ma non c'è nulla di poetico in questo e questo bacio è, per così dire,...letale alla voce.

Allieva: Io ho avuto un polipo per lo scorretto modo di parlare ed anche per la scorretta respirazione, soprattutto dopo la gravidanza, sono rimasta completamente senza voce, ho dovuto lavorare sei mesi con la logopedista senza cantare mai. Mi sembrava di aver perso una parte di me. Poi piano piano sono riuscita a tornare a cantare, con il coraggio, la forza di volontà e l'esercizio.

Allieva: La mia vecchia insegnante mi aveva detto di stare attenta alle false corde, perchè?

Laura Pigozzi: Le false corde vocali sono delle piccole labbra che sembra servano come protezione delle corde vocali. In realtà la loro funzione esatta è tuttora oggetto di dibattito. Possiamo sapere con certezza se stiamo usando le corde vocali o le false corde solo chiedendo a figure esperte. Un campanello d'allarme potrebbe essere una voce improvvisamente rauca.
è importante conoscere il nostro corpo, e chiedere anche pareri diversi, quando non siamo convinti, di un medico o di un insegnante. Dobbiamo domandare spiegazioni, senza vergognarci delle nostre ignoranze, cambiare figura professionale se necessario, fidarci dei segnali che il nostro corpo ci invia perchènessuno meglio di noi stessi può capire se c'è qualcosa che non va. Impariamo a riascoltarci.







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COMMENTI
Inserito il 27/2/2007 alle 16.55.53 da "aduaguadagno"
Commento:
io nn ho mai cantato per davvero.. però mi paice e spesso canto... ma visto che nn mi sn fatta mai ascoltare perchè nn volgio svelare questa cosa fin quando nn sono sicura! volgio sapere se sn portata a cantare come faccio?
 
Inserito il 13/4/2007 alle 15.40.11 da "antonello.marcia"
Commento:
Salve, sono Lello e sono un cantante rock, canto piu' o meno come axl rose, ma a volte canto troppo sulle corde e finisco per farmi male, lui utilizza la tecnica del belting? a volte riesco a concentrarmi sul diaframma e lasciare le corde piu' libere, ma secondo me manca qualche passaggio. Potete aiutarmi
 

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Data pubblicazione: 12/02/2005

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