Questo è uno degli argomenti su cui si concentrano maggiormente le domande dei cantanti e uno dei temi che li fanno più soffrire! Purtroppo, infatti, non è raro vedere cantanti usare piuttosto male le corde vocali. Le corde sono spesso utilizzate sotto sforzo e senza appoggio adeguato del suono al sistema di sostegno diaframmatico. Se si persevera in questo comportamento patogeno, si può incorrere in un sovraffaticamento a carico delle corde, che porta ad anomalie di funzionamento e, nei casi più gravi, a vere e proprie patologie a carico delle corde.
Come si vede dalla figura, il nome popolare di "corde" vocali, può risultare improprio. Non sono propriamente delle corde, non assomigliano affatto a delle corde, ma piuttosto a delle labbra che, come le labbra vere e proprie, accollandosi possono vibrare. Nei testi di anatomia si preferisce, infatti, chiamarle "pliche" vocali. In questa lezione, per consuetudine e semplicità, continueremo a chiamarle corde. Ma il lettore tenga presente questa precisazione.
Ecco le patologie più comunemente riscontrate a carico delle corde vocali:
1. Ipercinesia: è il primo sintomo dello stress laringeo. La prima reazione della laringe allo sforzo eccessivo è un aumento della sua capacità contrattile.
In questa fase sono evidenti i seguenti sintomi:
· attacco duro
· intonazione imprecisa
· postura del cantante innaturale che richiama lo sforzo compiuto.
A questa prima fase di contrazione, se non si interviene, la laringe reagisce, in un secondo tempo, rilasciandosi e sviluppando una classica ipotonia.
La terapia fondamentale per l'ipercinesia è costituita da esercizi di rilassamento e di respirazione. Occorre anche far cantare il soggetto sul registro medio, utilizzando la vocale ‘o'. Si possono rivelare utili i massaggi distensivi sulla muscolatura del collo.
2. Ipotonia: le corde e la voce appaiono senza tono. In questa fase notiamo che:
· l'attacco del suono è spesso soffiato
· il canto a mezza-voce è compromesso
· l'emissione è velata (questa è la caratterista più evidente)
· la postura del cantante è fin troppo rilassata
· spesso il cantante non ha sufficiente fiato per finire la frase melodica
La terapia fondamentale per l'ipotonia è costituita da opportuni esercizi di respirazione ed esercizi di fonazione a bocca chiusa. Solo in seguito si introdurranno esercizi con la vocale ‘i'. Occorre anche lavorare per potenziare l'appoggio in maschera. Nei casi piuttosto acuti il medico potrebbe prescrivere anche sedute di elettroterapia.
3. I noduli. I noduli si formano per stress e traumatismo. Possono costituire l'esito di una ipotonia non curata. Sono il risultato di una prolungata tecnica sbagliata che sforza l'apparato vocale. Alcuni studiosi ritengono che i soggetti più a rischio siano i tenori e le soprano perché, proprio l'altezza maggiore della loro fonazione, può stressare maggiormente le corde. Una buona tecnica, naturalmente, serve ad evitare l'insorgenza di questa fastidiosa complicazione. Con i noduli si deve dire addio al canto per i molti mesi di rieducazione. E, nei casi più gravi, occorre anche pervenire all'asportazione chirurgica.
La terapia. Nel caso di uno stadio prenodulare, rilevabile particolarmente con la visita stroboscopica, si ha un inspessimento del bordo cordale. In questi casi riposo vocale e rieducazione possono evitare l'intervento chirurgico. Invece l'ablazione chirurgica rimane la sola strada se il nodulo è già formato. Questo spiega perché chi usa molto la voce, fa bene a sottoporsi periodicamente a controllo foniatrico e questo specialmente in presenza sintomi, anche lievi.