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 Salve 
amici, come avrete intuito dal titolo di questa lezione vi parlerò dell'armonizzazione 
a cinque parti reali, naturalmente immaginando che ad accompagnare la nostra 
"sezione di sax" (sezione di sax di una Big Band) ci sia una batteria ed 
un contrabbasso.  
 
Ci tengo innanzi tutto a precisare che purtroppo non tutte le melodie si 
prestano a tale trattamento, probabilmente infatti molte tecniche di arrangiamento 
sono nate proprio dall'esigenza di trovare soluzioni che di volta in volta facessero 
al caso di quella melodia, di quelle armonie, di quella struttura ed altro ancora.
 
 
Comunque tornando alla nostra armonizzazione il brano che ho scelto è uno 
standard famosissimo di Tadd Dameron:
Lady Bird ( ).
 
 
Realizzeremo l'armonizzazione di questo tema in modo molto chiaro e semplice 
immaginando innanzi tutto di avere i nostri 5 sax (due contralti, due tenori, un 
baritono): 
	- la prima voce (il canto) resterà ovviamente invariata ed affidata 
	al primo contralto
 
	- la seconda sarà a distanza di terza discendente dalla prima, 
	la terza a distanza di terza discendente dalla seconda, e la
	quarta a distanza di terza discendente dalla terza. Naturalmente 
	le terze saranno maggiori e minori a seconda dell'accordo di cui fanno parte. 
	Tra l'altro lo scopo principale di questa armonizzazione è proprio quello di 
	far stare le parti a distanza di terza tra di loro fatta eccezione per il 
	baritono che invece sarà sempre all'ottava con la melodia per almeno 
	tre buoni motivi: 
 
	
	
		- per dare maggiore forza, compattezza a tutto il blocco 
		
 
		- per marcare ulteriormente la melodia del brano 
 
		- per dare tensione poichè a seconda dei casi, come vedremo negli 
		esempi, viene sempre a trovarsi o a distanza di seconda maggiore o a distanza 
		di semitono dalla quarta voce (secondo tenore), creando appunto una efficacissima 
		e splendida tensione 
 
	 
	 
 
ES. MUSICALE n. 1 (armonizzazione della cinque parti su un solo pentagramma) 
  
 
In questa armonizzazione dal punto di vista ritmico mi sono attenuto 
fedelmente alla partitura originale tranne nella parte finale dove ho dato un leggero 
movimento ritmico al "sol" semiminima legata, accenti marcati ulteriormente 
dai quattro accordi finali del brano. Cosa molto importante è vedere come le tensioni 
si verifichino, specie nella prima parte della nostra armonizzazione, tra la quarta 
(secondo tenore) e la quinta (baritono) voce. 
 
N.B.: nei casi di battute come la n. 3 la n. 7, in cui si legge 
chiaramente una sola voce i sassofoni verranno distribuiti secondo lo schema che 
segue: 
	
		| primo 
		alto, secondo alto, primo tenore:  | 
		
		voce scritta  | 
	 
	
		| secondo 
		tenore e baritono:  | 
		
		ottava sotto | 
	 
 
Analizziamo ora in modo più accurato come si è proceduto per l'armonizzazione 
delle singole note della melodia e soffermiamoci sull'ES. MUSICALE n. 2 (cinque 
diverse armonizzazioni per il nostro tema) 
 
 
 
 
 
Non analizzerò l'armonizzazione di tutte le singole note del tema poichè 
il tipo di armonizzazione è sempre uguale, mi limiterò a spiegare le eccezioni alla 
nostra piccola regola di armonizzare un tema 
 
Leggendo chiaramente gli esempi notiamo che tutte le voci sono sempre comprese 
nell'ambito di un'ottava e che, a seconda dei casi, abbiamo sempre due voci che 
si trovano o a distanza di semitono o a distanza di tono, poi osserviamo che:
	- nell'esempio n. 2.1 la tensione (fa# - sol) si trova tra la prima e la seconda 
	voce. Ciò oltre ad essere poco efficace risulta anche piuttosto brutto al nostro 
	orecchio, in realtà ci sembra quasi stonato. Si consiglia di evitare sempre 
	dissonanze e tensioni tra la prime due voci, specie se la prima fa parte di 
	una linea melodica e tematica.
 
  
	- nell'esempio n. 2.2 la tensione (si - do) si trova tra la terza e la quarta 
	voce. Questa armonizzazione non è male però funziona decisamente meglio su tempi 
	deboli, note di passaggio e via dicendo.
 
  
	- nell'esempio n. 2.3 la tensione (re - mi) si trova tra la seconda e la terza 
	voce ma a differenza dell'esempio n. 1 è migliore, infatti la prima voce è a 
	distanza di terza dalla voce più vicina e non si avvertono stonature.
 
  
	- nell' esempio n. 2.4 la tensione (do - re - mi) è doppia, abbiamo infatti 
	la seconda, la terza e la quarta voce a distanza di tono l'una dall'altra. Questa 
	soluzione è poco efficace in fase tematica ma può essere sfruttabile come effetto.
 
  
	- nell'esempio n. 2.5 la tensione (sol - la) si trova tra la quarta e la quinta 
	voce. Questa è senza dubbio la migliore poichè innanzi tutto le altre quattro 
	voci sono a distanza di terza (vedi regola generale) e poi quando la tensione 
	è in basso (nel voicing generale dell'accordo) il tutto risulta estremamente 
	chiaro all'orecchio. Quest'ultima armonizzazione è quella che ho utilizzato 
	per la maggior parte della melodia di questo brano.
 
 
Andando avanti nell'analisi dell'armonizzazione del brano notiamo che: 
(battuta 9 - secondo accordo; b. 11 - terzo accordo) le terze non sono più ordinate 
secondo il nostro schema. Infatti troviamo prima un accordo dim. Questo accordo 
(essendo disposto naturalmente per terze minori) è perfetto già di suo. 
 
ES. MUSICALE n. 3 (accordo diminuito) 
 
 
 
 
 
Questa armonizzazione è dettata dall'esigenza armonica della melodia. Trovarla 
su un tempo forte non sarebbe stata gradevolissima ma sul tempo debole (dove la 
troviamo) funziona bene. 
 
Poi abbiamo un'armonizzazione in cui la dissonanza viene a trovarsi tra la 
prima e la seconda voce (b. 9 - terzo accordo; b. 10 - terzo accordo).
 
 
ES. MUSICALE n. 4 
 
 
 
Questa armonizzazione è dettata dall'esigenza armonica della melodia. Su 
un tempo forte non sarebbe stata gradevolissima ma sul tempo debole (dove la troviamo) 
va magnificamente bene 
 
Molti di voi si staranno chiedendo, come mai sull'armonia Amin7 (b. 12 - 
terzo accordo) abbiamo un'armonizzazione con un accordo diminuito?  
Beh in realtà tutto ciò è consentito dal fatto che la funzione armonica di 
quell'accordo è di D7 (che naturalmente non modula ma diventa II° della tonalità 
di DO) di conseguenza funziona bene.  
Un'altra piccolissima eccezione la troviamo a (b. 13) infatti ciò che avviene 
al primo voicing di Dmin7 non è altro che un drop (il drop è un po' come un rivolto 
nella musica colta, vuol dire mettere all'ottava sotto, o sopra, la voce più alta 
mantenendo le stesse note del voicing).  
Infine altra piccola eccezione fanno i tre accordi finali dove la dissonanza 
viene a trovarsi prima tra la seconda e la terza voce (b. 15 - secondo accordo), 
poi tra la quarta e la quinta voce (b. 15 - terzo accordo). Ciò avviene per una 
semplice volontà di voler usare un legame armonico tra questi accordi, infatti come 
si può notare le parti si muovono ben poco. L'ultimo accordo invece (b. 16 - secondo 
accordo) è un Dbmaj7 disposto integralmente in ordine di terze, mancante solo della 
fondamentale (alla quale provvederà opportunamente il contrabbasso). Ciò al fine 
di ottenere un ultimo accordo chiaro, ben definito e particolarmente ricco. 
 
Chi volesse approfondire questo discorso può richiedermi dispense, esercizi 
ed altro materiale di lavoro scrivendo al mio indirizzo di posta elettronica 
info@enzorefice.it.  
Beh ragazzi io spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esauriente, 
vi auguro un ottimo lavoro con le vostre armonizzazioni...alla prossima!!!
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 10/03/2001
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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