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Nicola Lancerotti
Skin
denrecords.eu (2013)
1. Quartet I (Martini, Grognard, Lancerotti, Bandello) 3.11
2. Faking East (Lancerotti) 5.37
3. T.T.F.K.A.C. (Lancerotti) 6.06
4. Trio (Grognard, Lancerotti, Bandello) 0.51
5. Why? (Lancerotti) 8.53
6. La quiete prima della tempesta (Lancerotti) 5.18
7. Quartet III (Martini, Grognard, Lancerotti, Bandello) 3.47
8. A walk before dawn (Lancerotti) 4.26
9. Duo (martini, Bandello) 2.19
10. Formiche notturne (Lancerotti) 5.07
11. Quartet IV (Martini, Grognard, Lancerotti, Bandello) 3.20
Daniele Martini - tenor and soprano sax Jordi Grognard - tenor sax, clarinet and bass clarinet, flute Nicola Lancerotti - doublebass Nelide Bandello - drums
Che si tratti di un disco originale è chiaro già dal packaging a letterina (opera
di Davide Soldarini), e per averne la conferma bastano le prime note dell'incipit.
Skin è l'esordio coraggioso di Nicola Lancerotti, bassista e ingegnere aerospaziale
di Padova ormai in pianta stabile a Bruxelles. La "pelle" del titolo è ciò che separa
il mondo esterno da quello interno, mentre il minimalismo di copertina è la risposta
ad una società ormai satura di immagini.
In generale Skin è un album di postbop, ma a ben vedere troviamo numerosi altri
spunti: dal free jazz delle tracce Quartet (la II è stranamente assente),
alla musica balcanica (T.T.F.K.A.A. e Why?), fino all'evocativa
Quiete dopo la tempesta. A dargli un'identità ancor più forte è l'assenza di
strumenti armonici e un incedere poco swing –piuttosto nervoso e onirico
- che lo rendono un po' difficile ma intrigante. Un aspetto fondamentale è il rapporto
tra improvvisazione e struttura: è lasciata totale libertà ai musicisti, ma i vari
interventi sono ben studiati nel loro succedersi e le parti scritte diventano indistinguibili
("improvvisazione guidata" secondo lo stesso Lancerotti).
Non rimane che ascoltarlo.
Matteo Mosca per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 19/05/2014
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