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Swan Dive
Until
Distribuito da Edel
1. 1.Until
2. Slowly
3. Quiet Song
4. Gentle Rain
5. Matchstick
6. Happy Sad
7. Imagining
8. Une fois
9. Bebe
10. You Deserve A Song
11. Tender Love
12. Good Mornin Tokyo
13. In Blossom
Molly Felder - voice
Bill De Main - guitar
Mickey Grimm - drums
Brad Jones - bass
James Haggerty - bass
Jim Hoke - flute
Bryan Cumming - saxophone
Barry Green - trombone
Chris Carmichael - strings
Swan Dive è il nome di un duo americano ancora estraneo in Italia. Dalla
città natale, Nashville,otto album realizzati a partire dal
1997 hanno già fatto il giro del mondo ed in
moltissime occasioni si è manifestato per la loro musica l'interesse da parte di
cinema, pubblicità e televisione. La risonanza di questo successo è rimasta finora
estranea al nostro Paese. I primi ad esserci arrivati sono stati Giappone e Corea,
seguiti da Stati Uniti ed Europa, così soltanto con Until, Bill DeMain e
Molly Felder vengono presentati anche a noi. Nato come giornalista musicale e scrittore,
Demain è chitarrista e autore dei testi, mentre lei, proveniente da un'importante
esperienza come black vocalist, è percussionista oltre che cantante. Il loro è uno
stile personale che mette radici nella bossanova, per arrivare a soluzioni lounge,
d'ispirazione ampissima.
Ritmi sudamericani, flamenco e canzone francese: c'è da chiedersi se non siano
queste le più moderne derive del jazz samba che ormai tende ad avvicinarsi sempre
più ad una nuova versione del pop melodico e che gli Swan Dive interpretano con
metodo. La formazione musicale del duo comprende qualsiasi influenza, The Beatles,
The Beach Boys, Dusty Springfield, Burt Bacharach, Antonio Carlos Jobim, Elis Regina
e João Gilberto ed include gli italiani Ennio Morricone, Piero Umiliani, Piero Piccioni
e Mina, per defluire infine ad un fantasioso e creativo "tutto". Così come anche
le collaborazioni con Conan o'Brie, Norah Jones, Jill Sobule, Jane Siberry e Sixpence,
lo trasformano progressivamente in un prodotto fresco, senza tempo ma riconoscibilmente
familiare, tra l'altro più volte premiato dall' Independent Music Awards.
Il carattere degli Swan Dive segue un sentimento di sollevamento e di ottimismo
temperato con una risacca di malinconia, come sensazioni ugualmente presenti nell'animo
durante una giornata che nasce soleggiata e poi diventa nuvolosa. E' questa la caratteristica
che, indistintamente dalla matrice del singolo brano, si riesce a percepire in maniera
netta in tutta la selezione di Until. L'approdo avviene intimo e sognante
e nel costante rinnovamento al loro approccio alla musica si aggiungono di volta
in volta alla chitarra, al piano, alle spazzole e alla tromba, anche strumenti portati
da diversi generi, svariatissimi e colorati, dall'armonica all'ukulele e dalla fisarmonica
alle nacchere fino al vibrafono, oltre alle corde e ai fiati.
Until inizia con il brano omonimo, un patinato suggerimento ambient per
la chiave di lettura dell'intero album, il quale si arricchisce di brani come
Quiet Song,una di quelle nate con la collaborazione di Celso Fonseca. E' infatti
sua la proposta di accattivare il brano con la canzone in lingua originale, scelta
che induce il duo a portare nel disco l'inglese, il portoghese e, con Une fois,
anche il francese. Il tutto si dispiega sul filo teso di quello che accadrà dopo,
su leggeri passi di flamenco, nel misto tra curiosità e sorpresa. La voce inoltre
è quasi suggerita, soffiata e usata costantemente con leggerezza, anche quando avvengono
cambi di ritmi improvvisi e i brani si plasmano in maniera diversa da come nascono,
passaggio ancora più chiaro tra il quarantesimo e il cinquantesimo secondo, di
Good Morning Tokyo, secondo l'incisività che man mano prendono nell'insieme
del testo voci e strumenti. Così, passate altre tracce importanti come Tender
Love, Matchsick e Imagining e le ultime note si scandiscono nell'aria,
viene voglia di ricominciare da capo, per un ascolto più consapevole, divertito
e rilassato.
Si scoprirà un'iniziativa musicale che si allontana dalla retorica chiusura all'intermittenza
e che, al contrario, porta con sé la disponibilità ad arricchirsi grazie all'apertura
dell'ascolto. Una pacata tendenza alla musica globalizzata che sarà chiara soltanto
alla fine: una cultura musicale "domestica" che stende a sradicarsi dal passato
e che va verso una nuova fruizione sociale, vivace in tutta la sua portata creativa
e aperta più che alle contaminazioni, alla ricerca di sintesi provenienti da nuovo
modo di immaginare percorsi. Da Nashville passando per Rio fino a Parigi, dal 22
febbraio anche in Italia, è una scoperta che va fatta così, con un cuore pieno di
speranza e una scarpa riempita di pioggia, "Finché" (Until) lo si vorrà.
Rosanna Perrone per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/03/2011
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