Steve Kuhn Trio
La Palma – Roma, 8 novembre 2004
di Dario Gentili
foto di Daniele Molajoli
Steve Kuhn, pianoforte
David Finck, contrabbasso
Joey Baron, batteria
Un saggio di trio pianistico: in sintesi, così si potrebbe definire il concerto di stasera a
La Palma dello Steve Kuhn Trio.
In un'atmosfera rilassata, quasi familiare, da jazz club d'altri tempi (non certo fumoso, però), il trio di Steve Kuhn ha restituito al pubblico l'essenza più classicamente americana di questa formazione: dosi generose di swing e blues quanto basta. Insomma, non il concerto che ti aspetti, considerando il recente lavoro di Kuhn, Promises Kept (ECM, 2004), con un'orchestra d'archi; ma neanche la formazione di stasera lo lasciava presagire, il "fedele"
David Finck al contrabbasso e Joey Baron alla batteria, la stessa di Remembering Tomorrow (ECM, 1996), album intimista e raffinato, in perfetta sintonia con l'estetica europea tipica dell'etichetta tedesca. Invece, i brani eseguiti stasera, ognuno dei quali introdotti da qualche parola di commento di Kuhn che ne giustificava la scelta, piuttosto che una semplice scaletta, sembravano articolare una sorta di autobiografia jazzistica, in cui intervenivano maestri e amici con le loro composizioni.
Dagli standard Like someone in love, Stella By Starlight, Don't Explain, passando per Super Jet di Tadd Dameron,
Confirmation, Blue Bossa di Kenny Dorham, per finire con Ladies In Mercedes dell'amico Steve Swallow e con
Two by two e Oceans In The Sky dello stesso Kuhn. Proprio il malinconico lirismo di Oceans In The Sky, compresa sia in Promises Kept che in
Remembering Tomorrow, poteva rappresentare il filo rosso che legava la
formazione di stasera alle sue esperienze in studio, ma anche questo brano, per
restare in continuità con gli altri, ha acquisito swing nella sua esecuzione dal
vivo.
Piuttosto che una estetica musicale preconfezionata, il trio ha cercato soprattutto il divertimento dell'improvvisazione cogliendo il genio del momento: con
Kuhn che estrapola da Blue Bossa citazioni di Besame Mucho e
Finck attento a "tenere" la ritmica mentre Baron delizia il pubblico con i suoi ormai rinomati virtuosismi.
Al pubblico de La Palma non è affatto dispiaciuto che un pianista affermato come
Kuhn non abbia perso il gusto e il divertimento di "sporcare" con swing e blues il proprio stile notoriamente elegante e raffinato.
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Data pubblicazione: 04/05/2005
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