Il ventennale del Berklee ad Umbria Jazz 2005
di
Vittorio Pio
Il Berklee College Of Music festeggiava quest'anno il suo ventennale di attività all'interno di Umbria Jazz dove dal momento del suo insediamento ha sempre avuto una sua importante funzione. Per ricordare le vicende che hanno portato una delle più importanti istituzioni private al servizio della musica in Umbria, lo stato maggiore del festival, con in testa
Carlo Pagnotta insieme a Sauro Peducci (Direttore Organizzativo) e Giovanni Tommaso, più
Larry Monroe e il suo successore alla presidenza del Berklee Roger Brown,
si sono ritrovati in una conferenza stampa che ne ha fissato le tappe fin dal primo incontro del 1984, quando nella hall del Roosevelt Hotel di New York, sede della tradizionale convention indetta da Jazz Times, Pagnotta decise fulmineamente di andare a Boston per proporre alla Berklee di credere nel suo festival appena riattivato dopo qualche anno di stop necessario
per rinnovarne formula e fruibilità. Il preside dei corsi era Gary Burton che già si era trovato a suonare in Italia, "Sapevamo
–ha ricordato Monroe - cosa succedeva in Umbria e l'importanza di questo festival, bastò poco per intenderci, facendo in modo che questa avventura partisse con auspici completamente differenti rispetto alle nostre precedenti esperienze in Spagna e Giappone".
Tommaso ha posto invece la sua attenzione sull'alone che circondava il college per tutti i musicisti che cominciavano ad interessarsi di jazz: "A quei tempi non c'era la facilità di comunicazione odierna, però sapevo dell'esistenza di un corso di arrangiamento tenuto per corrispondenza, e per me, come per molti altri, il Berklee era un posto, oltre che
un nome leggendario. Serietà, dedizione, entusiasmo sono state alcune caratteristiche che poi abbiamo ritrovato anche in Italia, unite a un tale spessore umano da parte di tutti coloro che rappresentano il college tali da trasformare questo rapporto professionale in un amicizia profonda e sincera."
In tutto questo tempo la Berklee ha accolto e preparato a Perugia più di
5000 ragazzi, distribuendo oltre un milione di dollari in borse di studio, e anche se sono stati avviati contatti per altre 22 partnership mondiali, quella di UJ resta sempre una collaborazione particolare. Niente di meglio, per festeggiare l'evento, di una "big" big band composta da oltre 250 musicisti tra docenti, assistenti e studenti (quest'anno la percentuale di iscritti stranieri ha superato il 30%)
che ha sfilato da piazza IV novembre percorrendo tutto Corso Vannucci suonando tre celeberrimi blues di Charlie Parker ("Au Privave", "Now's The Time", "Billie's
Bounce"), a cinquant'anni dalla sua scomparsa.
Alcuni dei
vincitori delle Borse di Studio 2005
Le borse di studio
quest'anno sono andate a Swantje Campert-Blahous (Austria),
Pasquale Strizzi (Italia),
Marco Spedallere (Italia), Alessandro
Chiapetta (Italia), Monika Hofmarcher (Austria),
Manuel Trabucco (Italia), Andrea Leonelli
(Italia), Sophie Tassignon (Belgio), Frances
Swinn (Australia) e Giovanni Di Benedetto
(Italia), mentre il 16 luglio sono stati insigniti dei tradizionali dottorati in musica conferiti dalla Berklee per le contribuzioni al jazz e relativa diffusione Hank Jones, McCoy Tyner ed un Enrico Rava particolarmente emozionato e raggiante. In passato la stessa onorificenza era stata assegnata sempre a Perugia a Sonny Rollins,
Pino Candini, Giovanni Tommaso, Ray Brown, Jim Hall, Johnny Griffin, Bobby McFerrin e
Carlo Pagnotta.
From left: Berklee College of
Music President Roger Brown, Enrico Rava, McCoy Tyner, Hank Jones.
Photo by Nick Balkin