Paolo Di Sabatino
piano, composizione
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Nato
a Teramo il 26 settembre 1970, si diploma
nel 1990, sotto la guida del padre,
col massimo dei voti, la lode e la menzione speciale, presso il Conservatorio
di Bari.
Nel
1994 nello stesso Conservatorio,
consegue il diploma di Musica Jazz.
Dedicatosi esclusivamente al jazz si esibisce con varie formazioni a proprio
nome dal piano solo all'ottetto. Ha suonato in importanti jazz-clubs, rassegne concertistiche,
trasmissioni radiofoniche (Radio 2 e Radio 3 RAI) e numerosi festivals,
tra i quali ricordiamo: Fano, Pescara, Pomigliano, Urbino, Festival pianistico del
Gargano, Lignano, Foggia, Bergamo, Villa Celimontana, Aosta, Ai Confini tra Sardegna
e Jazz.
Ha suonato con: Massimo Urbani, Giulio Capiozzo, Manu Roche,
M. Cafiero, Paolo Fresu, S. Satta, Nicola Arigliano,
Lee Konitz, Rosario Giuliani, Gianni Coscia, Eddie Palermo,
Lino Patruno, Gegè Telesforo,
Enrico Rava, Maurizio Giammarco, Irio De Paula,
Marcello Rosa, R. Rossi,
Gianni Cazzola, Dario Deidda, C. Meyer, John Patitucci,
Horacio El Negro Hernandez, Bob Mintzer ed altri.
Nel 1996 pubblica una raccolta
didattica per pianoforte intitolata "15 pezzi per
piccoli pianisti, progressivi per lo sviluppo del carattere melodico"
(ediz. Trasimeni – Roma). Nello stesso anno viene pubblicata una raccolta di brani
per piano jazz (Jazz Reflections – ediz.
Bèrben – Ancona).
Nel marzo del 1999
suona a Chicago presso il famoso jazz-club Jazz Showcase e firma un
contratto esclusivo per la Hallway Records di Chicago con la quale pubblica
due album. E' docente di jazz
presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia.
Discografia:
1994
– Paolo Di Sabatino Quartetto –
Harem – Old Magic Music OMM94DSP01
1996 – Paolo Di Sabatino Trio
– Foto Rubate – Splasc(h) CDH
482.2
1997 – Bosso – Di Sabatino –
Dialogo a due – Modern Times MDT
30145
1999 – Paolo Di Sabatino 4tet
– Introducing Paolo Di Sabatino
- Hallway Records 9706
2000 – Paolo Di Sabatino –
Threeo
– Hallway Records 9709
2001 – The Postcard from Brazil
– Cartolina dal Brasile –
Wide Sound WD107
2002 – Fabrizio Bosso with Paolo Di
Sabatino – Italian Songs –
Wide Sound
2002 – A giugno sarà pubblicato
dalle edizioni Il Manifesto il suo ultimo lavoro con: Javier Girotto,
Stefano Di Battista, Daniele Scannapieco, Horacio El Negro Hernandez,
Carlitos Puerto.
Come sideman:
2000 – Claudio Canzano
– L'amo – Wide Sound WD101
2000 –
Renzo Ruggieri Group – Accordion Voyage
– Wide Sound WD103
2000 – Massimo Manzi –
Quasi sera – Wide Sound WD104
2001
– Gianluca Esposito Quintet – Little
Groove – Wide Sound WD105
2001 – Vito Giordano Quartet –
Flavours – Videoradio – VR CD000391
Rassegna Stampa:
Harem
Non credo sia una scelta facile a ventitré anni quella di fare il pianista jazz
in una città di provincia come Teramo. Se però si possiede del talento, un padre
insegnante di Conservatorio e a sua volta jazzista, un piccolo bagaglio di esperienze
accumulate qua e là in giro per la penisola e l'aiuto di musicisti esperti e rodati
come il bassista Massimo Moriconi, il trombettista Marco Tamburini
e il batterista Massimo Manzi, la scelta apparentemente impossibile può diventare
una realtà praticabile. In poche parole è questa la genesi di Harem, primo lavoro
per Paolo Di Sabatino, pianista e compositore abruzzese dotato di grande
musicalità e grande padronanza della tastiera e del linguaggio jazzistico….Nove
titoli composti dallo stesso Di Sabatino che possono e devono essere considerati
un punto di partenza per la carriera di un musicista che ha tutte le carte in regola
per farsi strada nel panorama jazz italiano…
Antonio Santirocco
– "Fare Musica" – Febbraio 1995
Brillante disco di debutto di Paolo Di Sabatino, classe 1970, pianista di
Teramo diplomato al Conservatorio di Bari, già partner in concerto di alcuni tra
i migliori jazzisti italiani. I tre che lo affiancano qui sono il trombettista
Marco Tamburini, il contrabbassista Massimo Moriconi e il batterista
Massimo Manzi, tre musicisti di grande sensibilità e di lunga esperienza
che hanno dato un contributo importante alla buona riuscita dell'impresa del più
giovane collega. Il quale è autore di tutti i nove brani in scaletta, che si richiamano
alla lezione, tutt'altro che esaurita, del jazz di derivazione hard bop, interpretato
però senza soggezioni ai modelli consolidati.
Salvatore G. Biamonte
– "Audio Review" – Febbraio 1995
Ecco un giovane leone del jazz italiano…sicuramente tra i più validi. Per il suo
Cd d'esordio ha potuto circondarsi di strumentisti di primissimo livello….Un poker
davvero riuscito, giacchè la musica che scaturisce dal gruppo scorre via piacevole
e densa di significati, immergendoci in un mondo fatto di immagini sonore decisamente
godibili, piuttosto differenziate e delineate alla perfezione. Un'atmosfera consona
alla valentia dei singoli, che si sbizzarriscono in assoli costruiti al meglio,
nei quali s'incastona perfettamente il panismo di Paolo, ricco di tecnica,
di sicuro fiuto jazzistico e di una creatività tutta da scoprire. Sue anche tutte
le composizioni presentate….Di Sabatino comincia là dove altri sono arrivati dopo
molto tempo: complimenti!!!
Carlo Peroni
– "Ritmo" – Dicembre 1994/Gennaio 1995
Foto rubate
Seconda fatica discografica per il giovane pianista e compositore abruzzese che
superbamente affiancato da Massimo Moriconi al basso e Massimo Manzi
alla batteria dimostra di sapersi muovere con incisività e raffinatezza dentro
quei parametri di ricerca e sonorità alte che ben vengono espressi in temi come
Foto Rubate, il pezzo che dà il titolo al CD, Blu Bop, L'albero dei sogni
e Raptus. Il lavoro…ben mette in rilievo le capacità stilistiche del
pianista, in un fraseggio jazzistico ricco di citazioni e al tempo stesso svincolato
da facili scimmiottature di genere.
Luca Gigli
– "Diario della settimana – L'Unità"
– 30 ottobre 1996
…Sentiti complimenti vanno poi a Paolo Di Sabatino, giovanissimo pianista
dal solismo morbido, quasi romantico ma sempre animato da uno swing sottile, oltre
che compositore notevole, che con Foto rubate firma un lavoro sorprendente per coerenza
e ricchezza di accenti…
Roberto Parmeggiani
– "Famiglia cristiana" – 26 febbraio 1997
…Accanto a questi arcinoti…doveroso segnalare un altro Splasc(h), stavolta di un
quasi esordiente: è Foto rubate dell'abruzzese Paolo Di Sabatino. E' disinvolto,
mai banale, insomma è ormai una bella realtà del jazz italiano…
Gian Mario Maletto
– "Sole 24 ore" – 10 novembre 1996
Teniamocele ben strette al cuore le Foto rubate del Di Sabatino Trio, perché
sono alcuni tra i ritratti musicali più belli che ci sia mai capitato di ascoltare
fino ad ora…
Davide Ielmini
– "La Prealpina" – Varese – 2 ottobre 1996
Ecco un giovane pianista e compositore di sicuro talento! …A dispetto della suo
verde età, Di Sabatino esplora con grande disinvoltura e profondità i meandri
ritmici, armonici, melodici del materiale tematico, quasi tutto dovuto alla sua
fantasiosa penna, offrendo anche una suggestiva, sospesa rilettura del classico
Someday My Prince Will Come…Il suo tocco, probabilmente maturato in contesti
"classicheggianti", è morbido, elegantissimo; ma nello stesso tempo è deciso, virile
, terreno…Un disco vario, tutt'altro che monocorde, ottimamente articolato…
Stefano Arcangeli
– "Musica Jazz" – febbraio 1997
Dialogo a due
Cresce la discografia legata al duo piano-tromba/flicorno e lo fa con un prodotto
pensato e realizzato da due tra le migliori promesse del jazz italiano degli ultimi
tempi…Affinità e intesa restano, però, ingredienti indispensabili, in determinati
contesti, come questo duo appunto, dove l'assenza della ritmica offre sì nuovi spunti
e soluzioni, ma mette a dura prova le qualità dei musicisti. Prova superata a pieni
voti…
Enzo Gravante
– "Jazz 'n' Blues 'n' Around" – novembre
1998
…Paolo Di Sabatino, già molto apprezzato di recente per il suo Foto rubate,
si è avventurato nel febbraio scorso nel progetto di un disco basato su duetti con
un buon trombettista, il ventiquattrenne torinese Fabrizio Bosso, briosamente vivacizzando
memorie di standard quali Besame mucho, Mack the Knife e anche
Anema e core, oltre a sue composizioni originali, ma anche aggiungendo pagine
di piano solo capaci di attirare e trattenere interesse (notevoli in particolare
le due su temi di Monk).
Gian Mario Maletto
– "Musica Jazz" – dicembre 1997
Introducing Paolo Di Sabatino
Porta fortuna intitolare un CD in questo modo, specialmente se si è validi pianisti.
Ricordate Introducing Brad Meldhau, Warner, 1995? …Fece dire a qualcuno, poco prima
dell'Umbria Jazz '97, "questo è il migliore artista invitato", con tutto quello
che ne è seguito. Auguro analoga sorte a Paolo Di Sabatino perché è bravissimo.
L'incisione è avvenuta al jazzfest di Pomigliano, nel luglio 1997…I brani sono sei,
dei quali quattro del leader…E' un ottimo disco (il quarto a nome di Paolo), del
quale si parlerà assai…Fra i più importanti ricordi dal vivo che ho di lui c'è il
suo primo concerto milanese con Massimo Moriconi e Massimo Manzi,
nel 1995: avvenne nel non dimenticato Music Empire e io, nell'ascoltare Di Sabatino
(gli altri li conoscevo) feci il classico salto…In altre parole: se da qualche parte
vi imbattete in un concerto di Paolo Di Sabatino andate ad ascoltarlo di
corsa…
Franco Fayenz
– "Soprattutto" – 21 aprile 2000-12-02
Giovane
ma già brillantissimo, Paolo Di Sabatino è pianista estroverso e aitante…abile
con le mani e con la testa. Alla guida di un quartetto in cui spicca il trombettista
Fabrizio Bosso, Di Sabatino presenta un jazz fatto soprattutto di swing.
Da seguire con attenzione.
Roberto Parmeggiani
– "Famiglia cristiana" – 14 novembre 1999
Il titolo del disco non inganni…Il termine introducing deriva forse dal fatto che
il disco è pubblicato a Chicago dalla casa che ha sotto contratto il giovane pianista
abruzzese e che mira a favorirne una giusta reputazione internazionale. Ma Di
Sabatino, prima di questa registrazione dal vivo, già con altre si era segnalato…La
musica fluisce in scioltezza, mai facendo lamentare la lunghezza dei brani, spinta
com'è dal pianismo complesso, a volte debordante del leader…
Gian Mario Maletto
– "Musica Jazz" – febbraio 2000
Threeo
…il pianista Paolo Di Sabatino…ci
offre un prepotente e qualificante saggio delle proprie capacità espressive e creative.
Nel ventaglio dei dieci brani del disco si trovano autori famosi…ma anche saggi
dello stesso Di Sabatino che dimostra di essere valido esponente della musica jazz,
in particolare quando si butta a capofitto in ritmiche boppistiche. Con il sostegno
quindi di due "navigati" compagni, il lavoro del nostro pianista risulta facilitato
ma lui è bravo a esprimere tutto il suo talento che non tocca solo il bop ma spazia
nei territori jazzistici di blues, swing e tango…
Dario Beretta
– "Ritmo" – settembre/ottobre 2000
…il pianista di Teramo ha saputo ben approfittare della presenza di due blasonati
colleghi d'Oltreoceano per realizzare un'incisione che non teme il confronto con
un pubblico ben più ampio di quello italiano. Ma, poiché l'ambizione palese è quella
di proporre un'opera che ne rappresenti anche la buona maturità, Di Sabatino
ha affrontato l'impresa anche dal punto di vista compositivo, firmando la metà
dei brani in scaletta. Il risultato è degno di nota…
Ugo Sbisà
– "Musica Jazz" – agosto/settembre 2001
Per contatti e informazioni:
web: www.paolodisabatino.it
email: info@paolodisabatino.it
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Data pubblicazione: 12/01/2002
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