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(HALLWAY 9709 - 2001)

Paolo Di Sabatino
Threeo

1. F. S. Blues
2. Coco's Way
3. Meeting of Memories
4. Just in Time
5. Hallucinations
6. Negrito
7. A Weaver of Dreams
8. Sotto la Neve
9. The old Country
10. That's All

Paolo Di Sabatino -
Piano
John Patitucci -
Acoustic and Electric Bass
Horacio "El Negro" Hernandez -
Drums
 

…il pianista Paolo Di Sabatino…ci offre un prepotente e qualificante saggio delle proprie capacità espressive e creative. Nel ventaglio dei dieci brani del disco si trovano autori famosi…ma anche saggi dello stesso Di Sabatino che dimostra di essere valido esponente della musica jazz, in particolare quando si butta a capofitto in ritmiche boppistiche. Con il sostegno quindi di due "navigati" compagni, il lavoro del nostro pianista risulta facilitato ma lui è bravo a esprimere tutto il suo talento che non tocca solo il bop ma spazia nei territori jazzistici di blues, swing e tango…
Dario Beretta – "Ritmo" – settembre/ottobre 2000


…il pianista di Teramo ha saputo ben approfittare della presenza di due blasonati colleghi d'Oltreoceano per realizzare un'incisione che non teme il confronto con un pubblico ben più ampio di quello italiano. Ma, poiché l'ambizione palese è quella di proporre un'opera che ne rappresenti anche la buona maturità, Di Sabatino ha affrontato l'impresa anche dal punto di vista compositivo, firmando la metà dei brani in scaletta. Il risultato è degno di nota…
Ugo Sbisà – "Musica Jazz" – agosto/settembre 2001


Qualche bizzarro Dr. Stangejazz è andato nella Repubblica Dominicana e ha estratto il DNA musicale del pianista Michel Camilo, lo ha portato in Italia e lo ha iniettato nelle dita di Paolo Di Sabatino. Persino i componenti della sezione ritmica, il batterista Horacio Hernandez e il bassista John Patitucci, sono ex-impiegati dell'ardente pianista Dominicano. Ed essi accompagnano e pedinano il pianista italiano proprio come fanno con Camilo. Inoltre, come Camilo, Di Sabatino è un compositore abbastanza meritorio per vedere i suoi brani al livello degli standard di Jules Styne, Bud Powell, Victor Young e altri.
Sidney Bechet-Mandela


Threeo è la seconda registrazione, per l'etichetta di Chicago Hallway, eseguita dal trentenne pianista italiano Paolo Di Sabatino. Su Introducing Paolo Di Sabatino vi era un quartetto italiano (Fabrizio Bosso, tromba e flicorno; Pietro Ciancaglini, contrabbasso; Massimo Manzi, batteria) ma su Threeo Di Sabatino è in gruppo con una sezione ritmica fuori dall'usuale giro europeo.
Threeo è dedicato alla memoria e alla musica di Michel Petrucciani, Kenny Kirkland, e Don Grolnick, questo è il terreno su cui siamo. Pensate al contributo di questi uomini e avrete un decente ritratto di Threeo. L'influenza di Petrucciani non è esplicita: il tono generale è veloce e swingante, c'è molto poco impressionismo di lusso.
Con un mix di standard e composizioni di Di Sabatino, la musica lavora al meglio quando il trio entra nel terzo o quarto giro - aprendo su "
Weaver of Dreams" o "Coco's Way", per esempio. Questi tipi hanno sicuramente molte frecce al loro arco. John Patitucci  porta con sè il suo Yamaha elettrico 6 corde e non provate ad ostacolarlo - soprattutto quando prende parte a "Coco's Way". Horacio Hernandez illumina "The Old Country" con un abile lavoro di piatti.
Ma quando il tempo diventa più lento (viene in mente "
Negrito") la scintilla interna della musica balbetta. A dire il vero, Patitucci e Hernandez rimangono leggermente bloccati per un motivo: essi non disturbano o alimentano inutilmente Di Sabatino. Si tratta di una cooperazione legittima con sostegno affettuoso.
Gli standard su Threeo sono variegati. E' una versione calypso quella di "
Just In Time"? Essa funziona, sebbene si muova a balzi e "Hallucinations" è presa un po' lenta. Infatti, un'omogeneità di spirito tra i brani rende il disco un po' pesante verso la fine. Uno standard o due potrebbero essere stati i primi ad andare. Di Sabatino scrive molto bene: perchè non rimanere con i suoi brani?
Greg Buium - "Cadence" – USA Magazine


Nel 1990 il grande batterista hard-bop Art Blakey ha lasciato questa terra. La sua band aveva consegnato "il suo messaggio" per quasi 50 anni. Anche nel 1990, il pianista Paolo Di Sabatino si è diplomato al Conservatorio di Bari. Questo giovane probabilmente avrebbe potuto inserirsi molto bene nei Messengers di Blakey. La sua concezione del piano si adatta piacevolmente al lignaggio di James Williams, Mulgrew Miller, Benny Green, Geoff Keezer.
Mr. Di Sabatino è stato riconosciuto come uno dei migliori nuovi artisti italiani nel 1990 è in precedenza ha pubblicato i CD
Foto Rubate (Splasc(h) 1997) e un live dal Pomigliano Jazz Festival Introducing Paolo Di Sabatino (Hallway 1999).
Questa recente incisione è una session in trio con sidemen sempre capaci, il bassista John Patitucci (Chick Corea e Roy Haynes) e il batterista Horacio Hernandez (Los Hombres Calientes e Gonzalo Rubalcaba).
Threeo, una bella presentazione di questo giovane pianista, è composto per metà da standard e per metà da composizioni orginali di Di Sabatino. Nel momento in cui ascoltate potete avvertire che il suo bop su "Hallucinations" di Bud Powell è condito con una sensazione stravagante. Di Sabatino, sebbene suoni nella tradizione, rivela una sensibilità contagiosa. Su "The Old Country" di Nat Adderley la sua simpatia verso la melodia ha del parallelo con quella di Keith Jarrett.
Il brano "
Coco's Way", di Di Sabatino, è un contagioso gioco in stile samba con Patitucci e Hernandez che innalzano l'emozione in uno stile che ricorda l'attacco percussivo di Ahmad Jamal. Di Sabatino ha le fattezze di un valido pianista post-bop. Il suo propendere verso un feel percussivo latino lo colloca nello stesso ambito di Danilo Perez. Di Sabatino può strapparlo come su "That's All" o cambiare ad un modo sensibile e aggressivo come in "Sotto la neve", un marchio di un musicista da tenere d'occhio.
Mark Corroto - "All About Jazz"


Threeo è il risultato di no sforzo multinazionale. L'americano John Patitucci, l'italiano Paolo Di Sabatino e Horacio Hernandez le cui radici sono cubane, sono insieme per una session che unisce le loro rispettive idee sulla musica jazz. Sebbene ognuno ha uguale peso, è Paolo Di Sabatino che emerge come musicista dominante dato che il suo piano fornisce l'impronta ad ogni pezzo. Ciò non significa che i suoi colleghi sono lì solo per riempire gli spazi. Al contrario, essi forniscono importanti contributi al modo in cui la musica è presentata. Ma è il pianista che controlla ogni brano con il suo approccio percussivo che richiama Bud Powell, ricordato con la sua "Hallucinations".
L'innovazione regola il modo in cui il gruppo approccia ognuno dei tre standard presenti nell'elenco dei brani. Su "
That's All" la melodia è esposta nel primo chorus. Poi il gruppo mette l'armonia sotto-sopra con intelligenti e significative improvvisazioni, per ritornare poi ad una nuova esposizione della melodia. I cambi di pattern di batteria effettuati da Hernandez elevano considerevolmente i momenti estemporanei. "Just in Time" è un continuo spogliare e rivestire la melodia di quasi 10 minuti, similare a quanto facevano i musicisti bop con gli standard.
Nonostante gli approcci innovativi agli standard, il cuore di questo album è costituito dal materiale orignale scritto da Di Sabatino. "
Meeting of Memories" è caratterizzato da interessanti armonie che consentono al pinao di Di Sabatino e al contrabbasso di Patitucci di scambiarsi continuamente idee musicali. "Negrito" è un pezzo una volta di più pieno di passione e condotto dal piano con il basso e la batteria che forniscono contrappunti e ritmica di base. "Sotto la Neve" consente a Patitucci di mettere in mostra il suo considerevole virtuosismo sul contrabbasso.
Questo è un album pieno di un modo di suonare di livello superiore pertanto è consigliato.
Dave Nathan - "All About Jazz"
 

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Data pubblicazione: 27/01/2002





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