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Victor Bailey se ne è andato. Muore a soli 56 anni uno dei più grandi bassisti di sempre

Se ne è andato a soli 56 anni il grande Victor Bailey. Soffriva da tempo della malattia di Charcot-Marie-Tooth che causa indebolimento progressivo. Utilizzava un bastone per compensare la debolezza alle gambe ma da quando la debolezza ha colpito anche la parte superiore del suo corpo ha dovuto gradualmente ridurre i suoi impegni fino a ritirarsi nel 2015 e rinunciare anche alla cattedra al Berklee.
Se ne è andato così, salutando gradualmente tutti i suoi fan dalla sua pagina di Facebook e ricevendo sempre grande sostegno da tutti i suoi colleghi.
Il mondo musicale perde un talento unico che ha saputo imporre la sua impronta in molti generi musicali, determinando uno stile seguito poi da tante nuove generazioni che si riferiscono a lui come ad una vera e propria icona.

Victor senza dubbi appartiene alla schiera dei più grandi bassisti dei nostri tempi. La sua musica può essere considerata post-funk-jazz ma in ogni caso, è una musica entusiasmante, funky e con uno straordinario groove. La sua figura è legata ai Weather Report, fin dai primi anni ottanta, allorquando si unì all'innovativa band capitanata da Joe Zawinul. Victor Bailey ha pubblicato tre apprezzatissimi album in solo: "Low Blow", "That's Right" e "Bottom's Up" che sono stati considerati i migliori album in basso solo mai registrati. E' stato anche costantemente impegnato nella scrittura di musiche per film e progetti televisivi. Ha suonato in studio su oltre un migliaio di registrazioni ed è stato in tour con diversi artisti tra cui Weather Report, Steps Ahead, Bill Evans, The Zawinul Syndicate, Sonny Rollins, Wayne Shorter, Michael Brecker, Madonna, Mary J Bridge.

Riportiamo di seguito la sua biografia scritta da egli stesso e prelevata dal suo sito in modo da trasmettere il suo amore totale per la musica e il suo continuo entusiasmo.

Sono nato a Philadelphia il 27 marzo 1960 in una famiglia di musicisti. Mio padre, Morris Bailey Jr. è stato un compositore, arrangiatore, produttore, sassofonista e insegnante. Negli anni '60, '70 e '80 le sue musiche sono state registrate da artisti dell'area R&B come Patti LaBelle, The Stylistics, Blue Magic, The Spinners, Harold Melvin, Nina Simone. Come sassofonista ha suonato con McCoy Tyner, Jimmy Smith, Lee Morgan e Reggie Workman. Mio zio, Donald Bailey, è stato il leggendario batterista jazz del trio dell'organista Jimmy Smith. Mia sorella, Brenda, ha cantanto nella disco-era con il gruppo Creme D'Cocoa. Mio fratello, Morris III "Doc", sebbene non abbia mai studiato in particolare musica può scrivere, cantare e suonare qualsiasi strumento. Persino mia madre Vera aveva una voce meravigliosa sebbene non abbia mai voluto perseguire una carriera musicale.

Poi, c'è un grande mistero musicale nella mia famiglia. Una volta, quando mio padre e mio zio Donald erano giovani, erano a casa a suonare e mio nonno, Morris Sr., scese giù, prese le bacchette a mio zio e suonò la batteria così bene che nessuno riusciva a crederci. Anche dopo questo evento, lui non ci ha mai detto come e perchè sapesse suonare la batteria così bene. Quando venne a mancare, rovistando tra le sue cose, trovammo una fotografia di lui seduto alla batteria. Era una di quelle foto pubblicitarie pertanto era chiaro che avesse avuto un passato professionistico ma purtroppo nessuno seppe dire quando e dove.

Quindi la nostra casa era piena di musica con cantanti e musicisti che venivano giornalmente. Appena nato sono stato immerso subito nella musica quindi mi veniva naturale suonare qualsiasi cosa sentissi su qualunque strumento. Un giorno, quando avevo sette anni, ero nell'ufficio di mio padre a Philadelphia, in South Broad Street. Si stava riposando un po' ed io mi misi al piano e cominciai a suonare un successo di Bill Withers, "Lean On Me". Mio padre sobbalzò e disse "Chi sta suonando?" e quando mi vide mi chiese, "Come fai a sapere come suonare questo brano?" Ed io risposi, "Non lo so...", io lo suonavo e basta. Dopo questo episodio, seguii mio padre ovunque quindi ho letteralmente passato ogni giorno dopo la scuola e tutti i weekend da qualche parte in uno studio di registrazione o nel backstage di un palco. Ho avuto così l'opportunità di vedere molta gente dell'area R&B come gli Stylistics, Kenny Gamble, Leon Huff.

Quando avevo dieci anni volevo suonare la batteria e così ne ricevetti una in regalo per Natale. Appena finimmo di montarla io mi sedetti e cominciai a suonarla e mia madre mi chiese: "Come fai a sapere come suonarla?" ed io risposi: "Non lo so..." io la suonavo e basta. Mi unii alla mia prima band qualche settimana dopo e suonai il mio primo concerto registrando per la prima volta circa tre mesi dopo. Da quel momento in poi non mi sono più fermato.

Ovviamente, il più grande cambiamento nella mia vita l'ho avuto quando ho deciso di passare a suonare il basso. Capitò per puro caso. Ero con una band composta da alcuni ragazzi vicini di casa e suonavo la batteria. Il bassista non voleva suonare con me perchè diceva che avevo un approccio troppo serioso. Era grande e vedeva questo bambino che diceva ad ognuno cosa suonare, quando erano fuori tempo o tonalità ecc...Insomma, lasciò la band. Nel circondario, l'unica persona che trovammo disposta a suonare era un batterista pertanto io dissi: "Suonerò il basso". Quel momento ha cambiato la mia vita per sempre. Sebbene non lo avessi mai suonato prima, mi trovai subito a mio agio capendo come suonarlo. Mio padre che non venne mai giù a sentire quando provavamo, un giorno corse giù dicendo: "Chi sta suonando il basso???". Quando mi vide disse: "Dovresti fare il bassista" ed io gli dissi: "Lo so". I miei giorni da batterista erano definitivamente terminati.

Tre settimane dopo suonai il mio primo concerto e nel giro di tre mesi ero continuamente ingaggiato come qualsiasi bassista di Philadelphia. Un giorno suonavo in un concerto funk, un altro giorno avevo una seduta di registrazione, un altro ancora suonavo in una big band, poi in un quartetto bebop e così via. Quella diversità di stili è ancora oggi viva nel mio modo di suonare.

L'altro grande passo della mia vita è stata quando sono andato al Berklee College of Music di Boston. Al termine dell'estate, dopo il liceo, non riuscii a prendere la borsa di studio che speravo di ricevere quindi decisi di arruolarmi nella Marina Americana, di suonare nella band per quattro anni e successivamente di andare al Berklee. Il giorno in cui andai a fare i test per la Marina il medico poggiò uno stetoscopio sul mio petto e mise subito una X sulla mia domanda di arruolamento. Avevo l'asma e questo mi estromesse dalla possibilità di arruolarmi. Presi il bus per tornare a casa piuttosto sconsolato ma appena arrivato a casa c'era una lettera che mi comunicava che ero stato accettato per il Berklee. Penso di aver volato lungo le scale per correre a dirlo ai miei genitori. Due giorni dopo partii alla volta di Boston.

Il Berklee è stato uno dei periodi più entusiasmanti per la mia crescita musicale. Tutto ciò che c'era da fare lì aveva a che fare con la musica e molti dei miei compagni di classe che compresero ciò e ne trassero vantaggio sono adesso musicisti di successo com Branford Marsalis, Jeff "Tain" Watts, Kevin Eubanks, Greg Osby, Wallace Roney, Cindy Blackman, Terri Lynne Carrington, che all'epoca aveva circa dodici anni, Stu Hamm, Steve Vai, Mark Ledford, Tommy Campbell, Rachelle Ferrell, Wallace Roney, Donald Harrison e molti altri "cats" della nostra generazione.

Un giorno, al Berklee, un amico mi chiese al telefono di suonare per un tipo a New York. Quel tipo era il batterista Poogie Bell. Durante il mio secondo anno al Berklee, Poogie venne a Boston con il trombettista Sudafricano Hugh Masakela il quale era alla ricerca di un bassista pertanto Poggie gli suggerì il mio nome. Mi recai al loro concerto con una cassetta per farla ascoltare a Hugh il quale mi assunse subito.

Una settimana dopo ero in tour e non mi sono mai guardato indietro: ho preso le mie cose, trovato qualcuno che prendesse il mio appartamento e sono andato a New York. La cosa divertente è che avevo cento dollari e nessun posto dove vivere. Andai alla YMCA (Young Mend's Christian association) che all'epoca chiedeva 14 dollari a notte. Ma era pieno di droga, prostituzione, un postaccio. Fortunatamente, appena arrivai, il telefono cominciò a squillare e quindi impiegai un paio di mesi per trovare un posto mio. Se però ci penso adesso, andare a New York, con cento dollari in tasca e nessun posto dove stare, penso che sia stato folle. Ma credevo molto in me stesso e dicevo a tutti che appena fossi arrivato nella Grande Mela sarei stato subito pieno di ingaggi come qualsiasi bassista in città.

Fortunatamente avevo ragione. Quel primo anno penso di aver suonato in almeno 15 dischi e riuscii a suonare con così tanti grandi musicisti che mi sembrava di essere nel mondo dei sogni. Alcuni erano miei coetanei altri erano addirittura miei idoli. Ho suonato e registrato con idoli come Sonny Rollins, Miriam Makeba, Lenny White, Hamiet Bluiet, Olu Dara, Don Alias, Larry Coryell, Sadao Watanabe, Michael Urbaniak e Ursula Dudziak. Ho anche avuto modo di essere con Roy Haynes. Riguardo le generazioni più giovani suonai e registrai con Tom Browne, Bobby Broom, Kenny Kirkland, Bernard Wright, Mike Stern, Dennis Chambers, Poogie Bell, Kevin Eubanks e molti altri. Come dato di fatto, New York era così viva a quel tempo che bastava andare di club in club per sedersi a fianco o suonare con i nomi che ho appena citato in una notte sola! Non sto scherzando! Fu un anno eccellente.

Dopo circa un anno a New York, suonai in due concerti con Miriam Makeba. Alla batteria c'era un fantastico musicista: Omar Hakim. Ci eravamo già incontrati un anno prima durante l'incisione del disco del chitarrista Bobby Broom, "Clean Sweep". Era la prima volta che suonavamo insieme ma era evidente a tutti, sin dalle prove, che io e lui, come sezione ritmica, avevamo qualcosa di nostro.

Dopo il secondo concerto Omar mi disse "Ho un concerto con i Weather Report e stanno cercando un nuovo bassista". I miei occhi diventarono grandi quanto la terra. Lo dicevo a tutti sin da quando avevo sedici anni che avrei suonato nei Weather Report dopo Jaco e quando si è sparsa la voce che Jaco se ne era andato tutti a New York mi dicevano "E' il tuo turno". E' stato il destino. Omar mi dette l'indirizzo di Zawinul il quale mi chiese di spedirgli un nastro. Misi insieme una serie di cose diverse: una versione di "What's Going On" di Marvin Gaye, con melodia al basso e scat della voce durante il solo di basso, vari brani dei Beatles, "She's Leaving Home" (che avevo suonato per Jaco la prima volta che lo incontrai e che lui riprese per il suo album "Holiday For Pans"), un brano funk con tecnica di uso del pollice che avevo scritto ed un bruciante solo live di "Giant Steps". Omar dette a Joe il mio numero e incredibilmente il telefono squillò prima che io gli avessi spedito il nastro e mi disse: "So che sei il tipo che assumerò, lo sento".

Una settimana dopo ricevetti la telefonata del manager che mi disse: "Benvenuto nei Weather Report". Il seguito è ovviamente che io ed Omar siamo stati l'ultima sezione ritmica dei Weather Report imponendo le decisive performance di basso e batteria nella storia della band e registrando la musica più stimolante di sempre della band. Questo fu l'inizio di un lungo viaggio ricco di ispirazione.

Da quel momento in poi ho suonato in oltre mille album con Weather Report, Michael Brecker, LL Cool J, Mary J Blige. Ho scritto e prodotto artisti come Force MD, Alex Bugnon, George Howard e Missing Links. Verso la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 entrai nel super gruppo fusion Steps Ahead favorendone la transizione da un intelligente gruppo di jazz acustico ad un mostro di electric funk con Mike Mainieri, Michael Brecker, Peter Erskine e Chuck Loeb.

Nel 1989, pubblicai il mio primo album, "Bottom's Up", che aveva elementi classici di basso ma che è stato uno dei più importanti album fatto da bassisti. E' stata la prima volta che ho registrato suonato nel modo in cui io ero realmente, invece di suonare groove per i dischi di altri (sebbene non mi stia lamentando dato che ho registrato per grandi artisti).

La gente così ha finalmente ascoltato la mia scrittura, i miei arrangiamenti, come suono le tastiere, la batteria, la programmazione del suono, come canto. Ho finalmente dimostrato che ero di più di un bassista, qualcosa che sentivo e che volevo fare da appena arrivai a New York. Poi, a metà degli anni '90 sono stato in tour con la megastar pop Madonna, una delle più grandi esperienze della mia vita.

Ho trascorso la maggior parte degli anni '90 registrando e andando in tour con vari artisti sia in Europa che in Giappone. Nel 1997 mi riunii al mio mentore Joe Zawinul nel suo gruppo, The Zawinul Syndicate, con il quale sono rimasto per circa tre anni e mezzo e ancora una volta Joe è stata una delle figure che più mi ha ispirato sia come musicista che come uomo.

Nel 1999 ho firmato un contratto con la ESC Records per la quale ho pubblicato poi "Lowblow" che è stato un grande successo per me tanto da consentirmi di concentrarmi sulla carriera di solista e di lasciare il Zawinul Syndicate. Ho girato con la mia band che a quel tempo era composta da musicisti come Kenny Garrett, Dennis Chambers, Bennie Maupin, Poogie Bell, Jim Beard, Patrice Rushen, David Gilmore, David Fuiczynsky, Scott Peaker, Rayford Griffin e Nick Smith.

Nel 2002 abbiamo pubblicato il mio secondo album per la ESC, "That's Right", che è anche andato molto bene. Da quel momento ho avviato la CBW band (Coryell Bailey White) con Larry Coryell e Lenny White che è una delle mie favorite di sempre. Siamo tutti co-leaders, così invece di suonare linee di basso scritte da qualcuno che non suona il basso, posso suonare come sono realmente. Come "Coryell Bailey White" abbiamo pubblicato due album: "Electric" e "Traffic". Entrambi sono stati registrati senza prove. La band ha sviluppato linguaggi in varie direzioni grazie a molti tour e se doveste vederne qualcuno, penso sia il miglior modo, dopo la mia band, di vedermi suonare perchè, come ho detto, in quel contesto suono come sono realmente.

Adesso sto lavorando ad un nuovo album che vorrei pubblicare solo online. Non saprei darvi una data ma sarà il mio miglior disco di sempre. Mi esercito continuamente, scrivo e lavoro quindi rimaniamo in contatto.

C-YA!

Victor




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