Stella emergente del panorama statunitense, con
Torque, il trombettista Brian Groder concepisce
un lavoro ambizioso, che possa definitivamente consacrarlo. E per riuscirvi non
sceglie la via più naturale e scontata, registrando con il suo Ensemble,
ma si affida addirittura al trio dell'ottantenne mostro sacro Sam Rivers,
con Anthony Cole alla batteria e Doug Mathews al contrabbasso. Scelta
affascinante e rischiosa al contempo, in quanto denota la volontà di Groder
di mettersi del tutto in gioco: non soltanto per il confronto diretto con la storia,
l'autorevolezza e l'esperienza di Rivers, ma in particolare perché il
Sam Rivers Trio è una formazione concepita intorno al suo leader, ben affiatata,
che suona insieme da quindici anni.
Tali considerazioni preliminari di certo non saranno sfuggite allo stesso
Groder e probabilmente servono a giustificare il progetto di Torque.
Torque significa torsione e, pertanto, rende bene il senso di questa
collaborazione e registrazione, caratterizzata da una complessa, sofisticata e raffinata
improvvisazione, condotta in pieno stile freejazz. Ecco, dunque, come si
spiega la collaborazione con Rivers e il suo trio, che rappresenta quasi
un marchio di garanzia in fatto di free. Sono, infatti, vere e proprie torsioni
quelle che tromba o flicorno e sax o flauto intrecciano, soprattutto in brani dove
Groder e Rivers duettano senza accompagnamento ritmico, come in
Behind the Shadow Part 1 e
2, Camouflage
e Tragic Magic.
Ogni brano è, tuttavia, una breve istantanea free, che non si allunga
mai troppo al di là dei quattro minuti, con l'unica eccezione di
Involution, l'unico pezzo in cui infatti si riconosce
una struttura più canonica, con un tema ben definito. Un vero e proprio gioiello
è Water Prayer, in conclusione: a dispetto di
non pochi momenti d'infuocato freejazz e di una tensione tenuta sempre accesa,
Torque sembra davvero lentamente spegnersi nelle acque quiete e pacifiche
di questo brano. Un rullio dei piatti ne decreta la fine così come aveva segnato
l'incipit del brano d'apertura Spellcast: poco
più che un dettaglio, che può però ben rappresentare un lavoro estremamente pensato,
in ogni particolare.
Torque è un cd di freejazz, in continuità rispetto alla sua migliore
tradizione, che tuttavia la sensibilità di Groder riesce a traghettare dentro
l'attuale panorama jazzistico; ovviamente, trent'anni fa come oggi, il free richiede
un ascolto non distratto per riuscire a svelare i preziosi segreti delle sue torsioni.
Dario Gentili per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/10/2007
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