(2008) Justin Time
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Paul Bley
About Time
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2. Pent-Up House
Paul Bley - piano solo
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Paul Bley ha attraversato buona parte della storia del jazz moderno, influenzando,
in maniera forse meno evidente rispetto a
Bill Evans,
una larga fetta delle generazioni a lui succedute. Il settantaseienne pianista canadese
ha suonato con mestri del calibro di Ben Webster, Coleman Hawkins,
Lester Young fino ai contemporanei
Sonny Rollins,
Charles
Mingus, Jimmy Giuffre e George Russell. E' stato
l'unico pianista che può vantare di aver suonato sia con Charlie Parker che
con
Ornette Coleman.
La sua discografia non può che essere cospicua, e questo album in solo
per Justin Time giunge a distanza di un anno dal solo piano per E.C.M.. Rispetto
all'incisione per l'etichetta di Manfred Eicher, rimasta per anni nel cassetto,
questa offre un ritratto molto più vicino nel tempo. Due le tracce incise: la prima,
che dà il titolo all'album, è un lungo flusso assolutamente improvvisato in cui
brandelli di melodie si rincorrono tra atmosfere impregnate di blues ed in egual
misura di jazz, di contemporaneità classica e di assoluta libertà timbrica e ritmica.
Oltre trentatre minuti di vagabondaggio intelligente tra le pieghe dell'anima, con
un trattenuto lirismo punteggiato da spazi di silenzio, così emblematici e rappresentativi
della filosofia musicale di Bley. Il secondo brano è una composizione di
Sonny Rollins,
affrontata con raffinatezza e con parsimonia di note, prosciugando e sottraendo,
reinventando con minimalismo e rarefazione un tema boppistico. Soffusa bellezza,
palpabile intelligenza: sono le doti che hanno caratterizzato l'intera vicenda artistica
di Bley, un pianista avaro di note quanto prodigo di emozioni.
Roberto dell'Ava
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COMMENTI | Inserito il 10/11/2008 alle 16.58.11 da "alftregua" Commento: Avaro di note e prodigo di emozioni.....una definizione perfetta per l'estetica del grande Paul Bley. | |
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Data pubblicazione: 09/11/2008
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