Riprendiamo le principali caratteristiche del solo riassunte nella precedente
lezione:
1) Uso della scala blues di F su F7 e Bb7, così come su G-7/C7.
2) Fraseggio be-bop, normalmente nella seconda metà del chorus tra le battute
6-8 e 11-12.
3) Esteso uso delle terzine di note da 1/8 (crome) come modulo
ritmico.
4) Abbellimenti costruiti con terzine di note da 1/16 (semicrome)
o "trilli".
5) Sviluppo di brevi motivi di tre note con spostamento ritmico
6) Arpeggi ed estensioni di accordi diatonici
7) Costruzione melodica semplice contrastata con ritmi complessi, e fraseggio a
cavallo tra le battute.
Continuiamo l'analisi del solo di Grant su questo blues in F, cominciando
dal terzo chorus.
CHORUS TRE
Grant inizia un motivo di tre note nella battuta 12 del secondo
chorus e ripete questo frammento abbassato di una quinta nella battuta 1 del
terzo chorus. Egli ripete la sequenza in modo simmetrico diverse volte con una
pausa di due beat e mezzo tra ogni riff, poi abbrevia la pausa ad un ottavo
nella battuta 4. Questo modo di ripetere un motivo seguito da
un'accorciamento della durata delle pause, è un classico approccio di Green che
crea un effetto molto drammatico.
Le battute 6 e 7 contengono le caratteristiche terzine con
note da 1/16 in sequenza per 5 beat. La battuta 8 è una tipica bebop
line sull'accordo D7b9. Nota l'arpeggio di F#dim7 (F#, A,
C, Eb) che Grant suona sul D7b9
Nelle battute 9-11, Grant suona una serie di terzine
spostandosi velocemente verso il basso del manico. Questo stretch
incredibilmente atletico non è facile eseguirlo così chiaramente come fa lui,
e dovrebbe dissipare l'illusione che Grant Green era semplicemente un istintivo
musicista "blues" con una piccola abilità tecnica sulla chitarra.
Sull'accordo di C7, Grant suona l'estensione di un arpeggio Gmin9 costruito
per terze (G, Bb, D, F, A). Questo è un
approccio comune nel blues quando si suona su un accordo di dominante che esclude
il terzo grado naturale (E naturale su C7) in favore del 4° grado (F).
Per meglio comprendere questo concetto, suonate un arpeggio minore 9 partendo
dal quinto grado dell'accordo dominante. (arpeggio di Gmin9 su C7).
CHORUS QUATTRO
Il quarto chorus inizia con una frase melodica nelle battute 1-4, ed è
un tipico esempio dell'abilità di Grant di
"sentire" melodie orecchiabili che non sono ne' blues ne' bebop, ma sono
qualcosa più vicina alla pop music. Questo è uno dei motivi per cui il suo
suono sia così attraente per un vasta tipologia di ascoltatori.
Nelle battute 5 e 6, Grant accentua la nota Ab sull'accordo
Bb7 (la settima bemolle dell'accordo, che è anche chiamata guide
tone), ed estende la frase in una sequenza di terze che delineano un
arpeggio di Abmaj7. Abmaj7 è un'estensione di Fmin9 (F, Ab,
C, Eb, G). Ancora una volta, suonare un arpeggio min9
iniziando dal quinto grado dell'accordo dominante (Fmin9 su Bb7)
è un approccio blues.
La battuta 8 è una scala Minore Armonica discendente di G su
D7b9. Nota che Grant risolve la frase al termine della battuta
utilizzando la classica risoluzione della guide-tone - la settima bemolle del D7
(C) risolve mezzo tono in basso alla terza bemolle di Gmin7 (Bb)
sul beat 1 della battuta 9. Provate questo approccio per improvvisare a
contorno dei cambi dell'accordo.
Nelle battute 9-11, Grant suona un bellissimo lick blues sulla
progressione G-7 / C7 / F7 - un altro esempio in cui
ignorando i cambi di accordo e suonando blues suona sempre bene!
CHORUS CINQUE
Nell'ultimo chorus Grant scivola nel terzo grado di F7 da mezzo
tono in basso (Ab - A) - un'altra parte essenziale del sound blues.
Le battute 5-6 contengono un arpeggio di G-7 su un accordo di Bb7,
poi Grant si sposta in su di un tono con un arpeggio di A-7 su F7 nella
battuta 7, e prosegue nuovamente con una scala Minore Armonica di G discendente
su D7b9 e risolve con la stessa guide tone (settima bemolle) spiegata nel
precedente chorus.
Nelle ultime quattro battute, Grant suona una bellissima frase di
chiusura al suo solo. Tutto ciò che posso suggerire, a questo punto, è di
andare a comprare e ascoltarlo - le vostre orecchie lo apprezzeranno!
Fai
click qui per visualizare la
trascrizione
completa
Di seguito trovate un link alla discografia di Grant Green che può aiutare
coloro desiderino conoscere di più riguardo le sue registrazioni:
http://www.ceres.dti.ne.jp/~acchan/ggdisc.html
Dal
1959
al
1978, Grant
ha effettuato oltre 90 registrazioni come leader o sideman che sono elencate
nella sua discografia. Coloro per cui la musica di Grant non è nota, si possono
domandare da dove iniziare. Mentre alcuni preferiscono le sue recenti
registrazioni Blue Note, e alcuni sono fans del suo stile funk e R&B, a me
piace tutto, e negli anni ho provato a collezionare tutti gli LP o CD su cui Grant
avesse suonato. I CD recentemente ristampati con inedite registrazioni ora
pubblicate per la prima volta, hanno reso più facile di sempre assimilare Grant Green,
sebbene alcuni LP non sono ancora stati pubblicati su CD.
Per aiutarvi nella ricerca di un Grant Green di qualità, offrirò un
opinione riguardo le mie registrazioni preferite, sperando che comprendiate che
ciò è puramente soggettivo. Ho provato a evidenziare una o due
grandi tracks su ogni registrazione in modo che possiate focalizzare l'ascolto
verso vere e proprie gemme.
Tutte
le registrazioni che Grant ha fatto con l'organista Larry Young sono
grandi. La mia preferita è nell'LP Blue Note del 1964
"Street of
Dreams" (BLP 4253 -
BST 84253) con il vibrafonista Bobby Hutcherson e il batterista Elvin
Jones. Tutti
e quattro i brani su questa incisione hanno una vera qualità da sogno,
supportata dal solido ma rilassato groove di Elvin.
Anche su "Talkin'
About" (BLP 4183 -
BST 84183) del 1964
vi è il trio con Larry Young and Elvin.
Questa registrazione è notevole per il suo moderno approccio post-bop -
ascoltate Grant sulla traccia che da il titolo, "Talkin' About
J.C.". Sulla ballad
"People", Grant
suona piano e con espressione prima di raddoppiare il tempo in un bellissimo
solo. Il delicato lavoro di Elvin con le spazzole è fondamentale ascoltarlo qui.
|
Sull'LP del
1965 "I Want To Hold Your
Hand" (BST 84202)
()
c'è lo stesso trio con l'aggiunta del sax tenore Hank Mobley, e suona
la più piena di soul e funky cover di questo famoso brano di Lennon-McCartney
che possiate mai ascoltare.
"Idle
Moments" (BST 84154)
è spesso indicato come un LP fondamentale da avere di Grant Green. Registrato
nel
1963 con
Joe Henderson al tenore e Bobby Hutcherson al vibrafono, il
brano che da il titolo al CD, di quasi 15 minuti, è un blues estremamente lento
con un mood da tarda notte così scuro, che avrete bisogno solo di una
sigaretta e di una birra per trasformare la vostra stanza in un jazz club di New York.
|
Potete avere un assaggio del suono "cool" del trio con organo degli anni
60 sull'LP del 1961 "Grant's First
Stand" con Baby Face Willette
all'organo. Il primo pezzo, "Miss Ann's
Tempo", è
composto da Green e contiene uno dei soli blues più belli di sempre.
Un altro famoso collaboratore di Grant è stato il pianista Sonny Clark.
Il doppio CD collection della Blue Note,
"Grant Green - The Complete Quartets with Sonny
Clark" è stato
registrato nel
1961-62 e
non è stato pubblicato fino al 1979
in Giappone su tre LP
intitolati
"Nigeria",
"Oleo" and
"Gooden's Corner".
"Nigeria" contiene le registrazioni
dell'unico incontro tra Grant e il batterista
Art Blakey, ed è difficile immaginare pertchè la Blue Note l'abbia
tenuto in serbo per 18 anni prima di decidersi a pubblicarle.
Sul brano di Gershwin
"It Ain't Necessarily
So" Art suona un
po' in anticipo rispetto al beat, con anima groove, tanto che Grant
parte in quarta per il suo solo mentre in sottofondo Art urla nel microfono
del cimbalo! Grant suona meravigliosamente delle linee complesse in
"I Concentrate On
You", e "Gooden's
Corner" è un buon
esempio del suo volutamente semplice ma elegante stile blues. |
Una
delle più importanti registrazioni post-bop è "Solid" (BN LT-990).
Qui Grant suona alcune delle sue "solide" linee bop con Joe Henderson
al tenore e James
Spaulding al contralto, due significativi modernisti. Dagli anni '60 della Blue Note
è raro ascoltare un chitarrista
in primo piano con due fiati,
e Grant qui si riconferma un solista. Due elementi della famosa
sezione ritmica di Coltrane, il pianista McCoy Tyner e il
batterista Elvin Jones, contribuiscono a rendere questa
registrazione un punto di riferimento. Il fatto che sia stato registrato a
mala pena una settimana dopo che Coltrane avesse terminato il suo
capolavoro
"Crescent" con lo stesso pianista e batterista, ci dice con quanta
ragione questa musica ponga Grant tra i più grandi chitarristi jazz di
sempre, (se non tra i più coraggiosi!). Se vi piace questo disco, allora
ascoltate anche l'LP del
1965
"Matador".
Registrato nel 1965 con la stessa sezione ritmica, (ma nuovamente
pubblicato 15 anni dopo solo in Giappone!), suonano la stessa versione
modale di "My Favorite Things"
che ha reso famoso Coltrane. |
Un
altro esempio di come Grant utilizzasse il modale può essere
ascoltato su una bella versione di "So What"
di Miles Davis dall'LP
"Sunday Mornin'" (BST
84099) del
1961.
In questo album Grant mostra alcune delle sue influenze Gospel. Nell'album
Blue Note
del 1962 "Feelin' The
Spirit", Grant fa
squadra con il pianista
Herbie Hancock e il batterista Billy Higgins nell' esplorare
maggiormente la musica gospel e spiritual, sempre con un colpo di scena di
"Green". Nel pezzo "Joshua Fit De Battle Ob
Jericho" ()
c'è Grant che canta il blues come in una chiesa Battista.
Un altro brano tra i miei favoriti è la versione
più trendy, più groove che esista, di una vecchia canzone popolare
americana,
"Red River Valley",
dall'LP della
Blue Note "Goin' West" (BST 84310)
del 1962 con
Herbie Hancock al piano, Reggie Workman al basso e Billy Higgins
alla batteria. |
L'LP
Blue Note "Workout" (BST 84080)
di
Hank Mobley è un must. Successivo a
"Soul Station",
è una delle registrazioni più raffinate di Mobley e contiene alcuni dei
migliori passaggi musicali di Grant. Qui, Grant è accompagnato dalla
sezione ritmica di Miles - il pianista Wynton Kelly, il bassista Paul Chambers
e il batterista Philly Joe Joe
Jones. Grant sembra talmente a suo agio mentre esegue in modo pulito il solo sul
blues
"Smokin'"
con un tempo sostenuto.
Un altro suo bel regalo è "Green
Street" (BST 84071).
Qui, in trio senza accompagnamento armonico, le sue linee emergono
intensamente, in maniera quasi minimalista, tanto che rinuncia a
contrappuntare con
accordi come invece preferirebbe Kenny Burrell in un trio analogo. Qui mi
piace la sua versione di
"'Round Midnight". |
"The Latin Bit"
è una registrazione Blue Note del
1962
dove Grant esplora la
tendenza Latin nel jazz solo da poco importata negli USA d a
Stan Getz e Charlie Byrd. Ma qui si nota una grande differenza nel
modo in cui Grant crea le sue interpretazioni funky, lontane dalla
tranquilla Bossa Nova o dallo stile di facile ascolto. La sua versione di "Brazil"
()
è eccezionale. Ascoltatela e giudicate da voi.
Un bell' album della Blue Note è "Search For The New
Land" (BST 84169)
del trombettista Lee Morgan con
Wayne Shorter, Herbie Hancock, Reggie Workman e Billy
Higgins...e Grant Green naturalmente. Quanti chitarristi jazz potevano
essere all'altezza in un gruppo come questo? Grant aggiunge un tocco di
classe al pezzo che da il titolo all'album, ma ascoltate il suo solo su
"Mr. Kenyatta"
con la sezione di fiati che l'accompagna suonando dei riff armonizzati. |
Grant
ha contribuito con raffinati soli nell'album Blue Note "Up and Down" (BST 84082)
del pianista Horace Parlan con il sax tenore
Booker Ervin, il cui suono in stile Texas-soul si trova a suo agio con
l'approccio blues di Grant. Il primo brano,
" The Books Beat",
contiene un solo blues di Grant molto fluido, ma è il blues lento, "The Other Part Of
Town", a dimostrare
il suo stile soul, cool e blues tranquillo di Grant. Si può riconoscere l'influenza di Miles
nelle pause che Grant lascia
tra le frasi.
Un altro grande assolo blues è "Back
Talk" dall'album Blue Note "I'm Movin
On" (BST 84255)
dell'organista
Jimmy Smith. Undici minuti e cinque secondi di smokin' blues da parte di due
grandi maestri. Fra i lunghi scambi con Jimmy, Grant prende degli spazi per sé che costituiscono una delle sue performance più creative a livello armonico. |
La
collaborazione di Grant con il sassofonista Stanley Turrentine è meglio
rappresentata da
"Up At Minton's" (BST 84069).
Dovete avere questo disco! Una registrazione magnifica, ora disponibile in un
doppio CD, è una registrazione dal vivo con la stessa sezione ritmica di
"Up and Down" - Horace Parlan al piano, George Tucker al
contrabbasso, e Al
Harewood alla batteria. Grant si produce in un'eccellente performance su "But Not For
Me" con un un suono
di chitarra valvolare lievemente saturo che rende le sue linee tagliate
con una lama ultratagliente. Grant suona bene anche su un
altro album Blue Note di Turrentine, "Z.T's Blues".
Non dimenticate i due album di
Jimmy Forrest del 1959
"Black
Forrest" e
"All The Gin Is
Gone". Oltre all'assolo che abbiamo analizzato nel blues
"Dog It", un altro
blues, "Sunkenfoal", dal cd di "Black Forrest" è davvero uno dei suoi migliori assoli blues
icon tempo sostenuto che vi verrà voglia di trascrivere!
Ora, se non vi basta ancora, provate a sentire queste altre performance con organo.
"Blues For Lou" (BN 21438) è un
bell'album della Blue Note per trio e organo del 1963, uscito per la prima volta solo recentemente. Anche se queste registrazioni presentano troppa musica
"boogaloo", il brano che dà il titolo all'album è un blues eccellente che merita il prezzo del disco.
Una nuova versione su CD vede l'organista Dan Patterson, Sonny
Stitt, Grant Green e il batterista Billy James (fra i più grandi del genere jazz-soul). Con il titolo
"Brothers 4" (Prestige), include anche l'album
"Donny Brook".
Don Patterson è stato un grande organista jazz, che suonava grooves jazz e R&B. Grant esegue un bell'assolo nel brano del titolo, e in
"Alexander's Ragtime
Band"; non tralasciate però il pezzo pop di Burt Bacharach,
"Walk On By":
Grant dimostra la sua maestria nel suonare godibili linee jazz su della musica pop!
Anche più trendy sono i ritmi fuori beat e rilassati che suona! |
Fra le mie registrazioni preferite con
organo e sax è "Extension" (BLP 4171), di Gorge
Braith.
Questo album spicca fra altri di questo tipo per le composizioni di George. E' stimolante sentire come l'attività armonica di Grant si faccia più interessante del blues standard che pure suona così bene.
Anzi, nel brano del titolo, "Extension", lo distrugge proprio.
Grant figura in un paio di belle registrazioni Prestige con l'organista
Jack McDuff. "Goodnight It's Time To
Go" (Prestige 7220) è ristampato sul cd
"Legends of Acid
Jazz" dove i pezzi
"McDuff
Speaking" e
"A Smooth One" meritano proprio un ascolto.
L'album "Honeydripper" (Prestige 7199)
vede Jimmy Forrest al sax tenore e Ben Dixon alla batteria. Il mio pezzo favorito è il maledettamente lento
"I Want a Little
Girl" dove il blues
viene..."distillato goccia a goccia" dalla chitarra di Grant.
|
"Steppin'
Out" (Blue Note, BST 52433) del sax tenore
Harold Vick vede Blue Mitchell alla tromba, John Patton
all'organo e Ben Dixon alla batteria. Una buona compagnia per Grant, che suona magnificamente per tutto l'album. In tutto e per tutto un bel disco.
Alcune
delle registrazioni del contralto Lou Donaldson, includono alcune belle
performance di Grant.
Fra le migliori, "Here
'Tis" (BST 84066). Ascoltate i suoi assoli su
"Cool Blues",
"Watusi Jump" e su un classico blues lento, in cui eccelle,
"Walk Wid Me".
"Natural Soul" (BST 84108) di Donaldson presenta un bel pezzo,
"Sow Belly
Blues" e
"Musty Rusty", album della Argo, contiene un bel brano,
"Midnight Sun", dove Grant si esibisce in un assolo breve, ma dolce.
Anche se Grant fu accusato di essere diventato "commerciale" alla fine della sua vita, pure le sue ultime registrazioni contengono dell'ottima musica. In
"Carryin' On" (Blue Note) del
1969, suona una chitarra jazz così dolce, da farmi venire in mente il
Wes Montgomery di "Goin' Out of My Head" o "California Dreaming". Forse non sono i migliori dischi di entrambi, ma al tempo era musica in voga, e si può ascoltare qualche bel pezzo di classe - da non perdere. Quando Grant esegue il brano pop
"Hurt So Bad"
(),
si possono individuare gli albori dello smooth jazz che ha influenzato George Benson nel suo hit "Breezin'" della metà degli anni '70. |
In
"Alive"
(Blue Note, 1970) si vede la sua preferenza per il sound James Brown/ Motown.
Con Ronnie Foster all'organo e Idris Muhammad alla batteria, ascoltate
"Sookie Sookie"
()
e
"Let the Music Take Your
Mind" ()
se volete gustarvi un po' di jazz R&B e soul.
"Live at the
Lighthouse" è un'altra testimonianza dell'attività concertistica di Grant nel
1972. Qui la band è ancora più
tirata e si possono ascoltare alcuni dei suoi assoli più belli in questo genere.
Spero che i miei commenti vi siano d'aiuto per cercare e ascoltare alcuni dei suoi più significativi momenti. Anche se stenterete a crederlo, ho tralasciato
molte sue registrazioni, pure degne di nota. Una volta che avrete ascoltato questi consigli, speditemi una e-mail per ulteriori lezioni a casa!
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COMMENTI | Inserito il 23/2/2010 alle 16.31.07 da "eppo" Commento: Molto bello questo articolo A me piace moltissimo anche Grant Stand con Yusef Lateef, che trovo meraviglioso
saluti
geppo | |
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Data pubblicazione: 18/10/2001
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