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Musica dall'oriente - Alla corte del sultano Abdülaziz: "Hicaz Mandira"
di Pierfrancesco Falbo (PierFalbo)
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Amici chitarristi il viaggio in Grecia ci ha fatto pregustare i colori
della dominazione turca.
Oggi, ci muoveremo nuovamente al confine greco, nella regione chiamata Tracia.
Stiamo parlando dell'area geografica che racchiude parte della Grecia, parte della
Bulgaria e parte della Turchia cosi come mostrato nella mappa sottostante.
Siamo tra il 1830 e il 1867, anni in cui è vissuto il sultano ottomano Abdülaziz
(ritratto nell'immagine sottostante) e nei quali ha composto il brano che oggi vi
propongo: "Hicaz Mandira".
Stiamo parlando di uno degli imperi più vasti della storia. Per farci un'idea della
sua estensione vi riporto una mappa che in verde mostra i territori dell'impero.
A questo punto penserete che sono un cartagrafo o un amante delle mappe.
Semplicemente vorrei, in ogni lezione, contestualizzare storicamente e geograficamente
il brano in modo da capire le evoluzioni di tale musica. La mappa di oggi serve
a riflettere sul perchè nazioni come Bulgaria, Macedonia, Albania, Serbia e Israele
abbiano nella loro musica influenze turche.
Entriamo nel dettaglio del brano Hicaz Mandira e in particolare cerchiamo
di capire il significato delle parole "Hicaz" e "Mandira". Partiamo dalla parola
Mandira che deriva da Mandra che è una tipica danza della Tracia greca che
ha come caratterista quello di essere in 7/8 ovvero suona "dispari". Ebbene
si, i Dream Theater o i nostri idoli rock non sono stati i primi a suonare "dispari".
La Mandra deriva dai "Mandilatos" ovvero una coppia di danzatori che ballano tenendo
in mano una "Mandilia", o piu semplicemente un "fazzoletto". Questa danza è tipica
dei matrimoni e solitamente i musicisti e gli invitati accompagnano la sposa, o
il testimone, nel tragitto che va da casa verso la chiesa. Durante questa processione
alcuni invitati portano uno specchio a simboleggiare la purezza della sposa e altri
delle scope a simboleggiare le sue capacità di saper fare le faccende domestiche.
Mentre la parola Hicaz si riferisce alla scala di cui abbiamo parlato nella
lezione sulla "danza dei macellai". Spesso la troverete, in quarti di tono, come
maqam Hijaz o come scala Hitzaz qualora suoniate musica greca.
La sua struttura è la seguente:
ST T+ST
ST T ST
T T
Passiamo quindi all'analisi del brano.
Analisi del brano
Iniziamo dalla divisione ritmica ovvero il 7/8.
I tempi dispari solitamente si scompongono in tempi più semplici da 2/8 e 3/8.
Ecco che un 7/8 può essere suonato come la permutazione di 2/8+2/8+3/8.
Se ci pensiamo bene non c'è altro modo di ottenere un 7, con un 2 e 3, se non come
somma di 2+2+3 piuttosto che di un'altra "combinazione" in cui invertiamo l'ordine
dei numeri sommati.
Oggi ci tocca un po' di matematica ma sarò brevissimo.
Le permutazioni di queste 3 divisioni ritmiche sono date dalla formula
n! (si legge n fattoriale) dove:
n! = n*(n-1)*(n-2)...*1
Nel nostro caso la n coincide con 3 quindi il numero massimo di permutazioni
che possiamo fare sono:
3! = 3*(3-1)*(3-2)*1
pari a: 3*2*1*1 = 6
Qualora tale spiegazione risulti troppo "astratta" provo a farvi un esempio piu
pratico.
Immaginiamo che le nostre divisioni 2/8, 2/8 e 3/8 si chiamino a,b e c.
dove:
a=2/8
b=2/8
c=3/8
In tal caso se vi dicessi di scrivere tutte le "combinazioni" di a b e c immagino
che scriviate qualcosa del genere:
a+b+c --> 2/8+2/8+3/8
a+c+b --> 2/8+3/8+2/8
b+a+c --> 2/8+2/8+3/8
b+c+a --> 2/8+3/8+2/8
c+a+b --> 3/8+2/8+2/8
c+b+a --> 3/8+2/8+2/8
e se notate ci sono alcune "combinazioni identiche".
Quindi alla fine quelle uniche sono:
2/8+2/8+3/8
2/8+3/8+2/8
3/8+2/8+2/8
Ecco che un 7/8 può essere scomposto in una di queste 3 diverse "combinazioni".
La partitura di oggi prevede una composizione di tipo: 2/8+2/8+3/8.
Mentre la scala usata, cosi come anticipato e, viste le 4 alterazioni # in chiave,
è la Mi Hitzaz:
ST T+ST
ST T
ST T T
composta dalle note:
Mi Fa Sol# La Si Do Re Mi
Passiamo al Bpm di 150 che sembrerebbe rendere il tutto "per soli funamboli".
Non lasciamoci ingannare da questo numero perchè il brano è ritmicamente molto semplice
ma richiede un po di attenzione al tocco ovvero a come lo si suona.
Prima ancora di leggere la partitura vi prego di prestare attenzione al fatto che
il brano è composto quasi sempre da gruppi di 4 battute.
Nelle prime due battute, indicate dal segno di ripetizione, troviamo qualcosa che
potremmo vedere come una "chiamata". Siamo abituati a sentire il "one, two, three,
four" del batterista che sta ad indicare che il tempo che seguirà è un 4/4. Chi
suona flamenco è abituato alla "llamada" ovvero qualcosa che fa intuire a
musicisti e ballerini che il brano che seguirà è composto ritmicamente dalla
divisione accennata. In questo caso quindi troviamo una chiamata in 7/8.
Segue la prima parte in cui viene esplorata, in tutto il suo fascino, la
scala Hitzaz. Il primo consiglio che vi do è di suonarla cosi come
la leggete ovvero suonando anche i bassi che non fanno che scandire il 7/8.
Se notate gli ottavi su cui suonano i bassi sono il primo e il quinto e questa
parte viene affidata solitamente alle percussioni poichè la linea melodica viene
suonata dall'oud. Per comodità noi la suoneremo con una chitarra con corde in nylon.
Per ricollegarci a quanto detto prima, il nostro: 2/8+2/8+3/8, suonato dalle
percussioni, verrà percepito dal nostro orecchio come se ci fosse un accento su
primo e quinto ottavo ovvero cosi:
Questa cella ritmica ci sarà d'aiuto per dare il giusto andamento al brano.
Una volta appreso il senso ritmico possiamo dilettarci a rimuovere i bassi e suonare
la melodia imitando il suono di un oud. Vi posso garantire che il fascino che sprigiona
questa scala suonata "in stile oud" è del tutto onirico.
Il consiglio per ottenere questa sonorità è quello di suonare solo con l'unghia
del pollice della mano destra in modo da imitare il plettro dell'oud ovvero il
Risha.
Spostiamo ora la nostra attenzione alle battute 12-22 nelle quali troviamo una semplice
melodia in Maggiore. In questo caso, il compositore, abbandona temporaneamente la
scala Hitzaz per creare una variazione molto vicina alle nostre sonorità Occidentali.
Dobbiamo tener in considerazione che il sultano Abdülaziz è stato un compositore
di musica classica e in questo brano ha lasciato anche la sua impronta classica.
Arriviamo quindi alla battuta 23 che ci porterà fino alla fine attraverso un crescendo
di tensioni. Non ci sono particolari consigli per queste ultime battute se non quello
di prestare attenzione alle dinamiche. Volutamente non le ho espresse in partitura
poichè voglio che vi sentiate liberi di interpretarla come meglio crediate. Personalmente
vi consiglio da battuta 33 fino alla fine di aumentare leggermente le dinamiche
in modo da sottolineare che sta per finire il brano quasi come a lanciare un segnale,
che farà percepire a chi vi sta intorno, che qualcosa sta per cambiare. Anche in
tal caso se ci pensate siamo soliti guardarci o alzare la mano o a fare un qualsiasi
gesto per indicare alla band che il brano sta per concludersi.
Un saluto e spero che il fascino dell'oriente inizi ad attrarvi sempre di piu!
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Data pubblicazione: 11/03/2022
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