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Musica dall'Oriente: Trascrizione e analisi di Trello Hasaposerviko
di Pierfrancesco Falbo (PierFalbo)
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Cari amici chitarristi, vi chiedo scusa per la mia lunga assenza ma ora rieccomi
qui, pronto a riprendere il nostro viaggio verso l'Oriente.
Ringrazio tutti voi che nel contempo mi avete inviato domande a cui sono stato lieto
di rispondere, e vi invito a continuare a farlo.
Ora, mettiamoci un paio di scarpe comode, imbracciamo la nostra chitarra e prepariamoci
a partire alla volta della nazione di riferimento della penisola Balcanica: la Grecia!
Forse vi state chiedendo che cosa possa centrare la "culla della cultura" con l'Oriente!
Ebbene, da buon viaggiatore, tiro fuori la mia mappa e l'occhio cade quasi subito
su quello che oggi viene chiamato Medio Oriente.
Basterà ingrandire un po' l'immagine per notare che la terra ellenica, spesso definita
"la porta tra Occidente e Oriente" confina con la Turchia.
Dopo questo veloce ritorno tra i banchi di scuola cerchiamo
di capire quale possa essere stata per i greci l'influenza dei "cugini" turchi e,
per farlo, concentriamoci su Instanbul, città turca conosciuta in passato come Bisanzio
o Costantinopoli.
Proprio questa città, in età medievale era organizzata in "Corporazioni delle Arti
e dei Mestieri", né più né meno che gli Ordini dei notai ed orefici e dei "mestieri
minori", tra cui i Macellai.
Ebbene, sono proprio questi ultimi ad aver istituito la cosiddetta Danza dei
Macellai, divenuta in Grecia di due tipi, riconosciuti con i nomi di Hasapiko
e Hasaposerviko [gr. χασαποσέρβικο]
Ebbene sì, la Grecia, oltre ad essere nota per la grandiosità della sua storia e
la bellezza del suo territorio, è conosciuta in lungo e in largo per la sua musica!
Facciamo un po' di chiarezza al riguardo.
Se si parla di musica greca oggi, al 90% delle persone verrà in mente il Sirtaki.
Ebbene, questa danza non ha nulla a che fare con la storia antica della Grecia:
basti pensare che è nata nel 1964!
Ebbene sì il Sirtaki è stato composto a tavolino per il film "Zorba il Greco" e
da lì la popolarità nel globo.
La cosa interessante, attenzione, è che il suo compositore – Mikīs Theodōrakīs –
ha intelligentemente unito l'andamento delle due storiche danze: Hasapiko e Hasaposerviko.
In quanto alle particolarità di queste due danze, diciamo che sostanzialmente, la
danza Hasapiko (in 4/4) è più lenta rispetto alla danza Hasaposerviko (in 2/4):
la lentezza con cui si trascina ritmicamente, ci fa capire perché la Hasapiko viene
spesso definita "Danza Pesante"…
Eccoci finalmente arrivati alla tappa odierna del viaggio, qui sulle nostre pagine:
ovvero, lo studio di una danza Hasaposerviko: in particolare, della danza chiamata
Trello Hasaposerviko della quale vediamo la trascrizione.
Trello Hasaporserviko - Parte A
Trello Hasaporserviko - Parte B
Trello Hasaporserviko - Parte C
Analisi del brano
Si tratta di una danza in 2/4 che si muove su una scala ben precisa:
Re Mib Fa# Sol La Sib Do Re
Leggendo la trascrizione non lasciamoci confondere dalle note di passaggio: il Sol#
presente solo nella prima misura e il Do# che troveremo più avanti, utilizzato come
cromatismo di passaggio.
Soffermiamoci un attimo su questa scala: l'avete riconosciuta?
Si tratta di una scala che vanta tanti nomi ed è comune a parecchie culture musicali
differenti.
Ebbene, i greci la chiamano Hitzaz e la sua struttura è la seguente:
ST T+ST ST T ST T T
Questa stessa scala (ad eccezione dei quarti di tono) si trova nei maquam e prende
un nome simile, ovvero Hijaz Awji. Ma non finisce qui! Se provate a fare una ricerca
in rete del brano Trello Hasaposerviko è molto probabile che vi imbattiate nella
versione ebraica in stile klezmer. Gli ebrei sono soliti chiamare questa scala Ahavah
Rabah e così come i musulmani, la utilizzano per pregare, visto che per entrambi
i popoli la musica abbellisce la preghiera.
Sapere che culture distanti, arabi e ebrei, siano state influenzate dalla stessa
scala e che la usino per pregare, ribadisce un concetto noto: la musica è universale
e suscita sensazioni che finiscono per dissolvere le etichette mentali utilizzate
spesso dall'uomo.
Suggerimenti per l'esecuzione del brano
Utilizzare la pennata alternata allo scopo di staccare per bene le note.
Il nostro obiettivo, per quanto possibile, è quello di riprodurre il suono di un
bouzouki, ovvero, uno strumento tipico della Grecia.
La traccia è suddivisa in 3 parti (A B C) così da differenziare le tre diverse sonorità,
ma anche perché ci sarà utile utilizzare il concetto "dividi et impera" degli antichi
romani.
Quando ci capita una partitura complicata la prima cosa da fare per studiarla a
dovere è spezzarla, così da padroneggiare via via ogni singola sezione.
Un metodo che ci consente di riuscire a suonare di tutto: è necessario soltanto
il tempo per farlo.
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Data pubblicazione: 07/06/2020
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