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Musica Orientale - Introduzione
di Pierfrancesco Falbo (PierFalbo)


Presentazione
Caro lettore mi chiamo Pierfrancesco Falbo (in arte PierFalbo), sono innamorato della chitarra e adoro studiare musica proveniente da tutto il mondo. Ho all'attivo un paio di collaborazioni che mi hanno portato a registrare dischi di "Deep House e Funk". In passato mi sono occupato di recensire e collaborare con GuitarClub e nel mio percorso musicale ho attraversato momenti acustici grazie ai quali sono diventato Testimonial della Reference Cable e momenti Rock grazie ai quali sono diventato Endorser della StPicks di Steve Tommasi. Un paio di anni fa stato in tour con una band di musica indonesiana e ora, dopo aver vissuto sulla mia pelle l'esperienza di suonare e registrare musica "orientale", mi sono detto:  "Perchè non condividere questa mia esperienza con i lettori di JazzItalia?".

Ringrazio la redazione con la quale ho collaborato in passato e spero che questa mia rubrica ti stimoli a intraprendere con me questo viaggio in oriente.
Contatto: pierfrancesco.falbo@hotmail.it

Introduzione alla musica Orientale
Un titolo del genere sembra dire tutto e niente. Mi permetto di dire che non c'è una definizione di musica orientale; oggi si dovrebbe parlare sempre di "world music" poichè i vari generi sono talmente mescolati tra di loro che riuscire a distinguerli nettamente è veramente difficile. Però ho deciso di voler affrontare insieme a voi lettori questo tema perchè la mia esperienza nel suonare questo "genere" mi ha migliorato l'ascolto e mi ha fatto capire che tante volte bastano poche note, suonate con la giusta dinamica a fare la differenza.

Quindi iniziamo oggi questa rubrica sulla "musica orientale" e da chitarristi facciamolo sulla nostra 6 corde. Ci tengo a precisare che molta musica proveniente dall'oriente è stata scritta e pensata anche per strumenti che oggi chiameremo "fretless" o strumenti che non usano l'accordatura temperata. Questo però non deve impaurirci o far pensare che possiamo suonare solo "per semitorni" anzi dobbiamo sempre cercare di trarne una lezione dalle difficoltà perchè produrre un "quarto di tono" ci può aiutare a migliorare l'intonazione nel suonare il nostro strumento.

Passiamo quindi al primo esempio e imbracciamo la nostra chitarra, ah a tal proposito siete liberi di usare corde in nylon, acciaio o altro ovvero non importa se suoniate una classica, un'acustica o un'elettrica, l'importante è di "spremere" per bene gli esempi che seguiranno al fine di trarne giovamento. Ecco che anche suonare gli stessi esempi prima con le unghie e poi con un plettro vi permetterà di vedere da due punti di vista la stessa cosa.


Ex1

Nell'esempio numero 1 ho utilizzato un fraseggio molto noto, soprattutto agli studenti e suonatori di flamenco.

Si tratta di un fraseggio di La in cui emergono le colorazioni di Sib ovvero la seconda minore e il Do# che, come sappiamo bene, è la terza maggiore.
Per quanto banale questo primo esercizio introduce l'orecchio alle sonorità tipiche dell'oriente e che sono arrivate in europa grazie al flamenco. Qualcuno proveniente da formazione Jazz o abituato a dare un nome o una sigla avrà etichettato questo fraseggio come La9b, personalmente penso, in base alla mia esperienza, che "è meglio evitare le etichette" quando si suona un genere nuovo. Scrivo questo perchè l'etichetta sì ci permette di "memorizzare qualcosa" ma di contro ci "deforma la mente" a ragionare sempre allo stesso modo rischiando di suonare "jazzy" in un contesto che è tutt'altro. Rimane però fermo il concetto che questi esempi possono essere suonati anche in altri contesti ma prima cerchiamo di capirne bene le varie sfumature.



Ecco che caro lettore ti prego di prestare attenzione alle dinamiche.

Spesso questo tema si "trascura" e si suona "flat" o con i "volumi a palla" dimenticando che la musica ci trasmette emozioni grazie a quel "salto nel vuoto" ottenuto dall'utilizzo delle dinamiche.

In questo esercizio ti consiglio inoltre di "lasciar vibrare" (let ring) il La a vuoto per tutte e 2 le misure. Questo per abituare l'orecchio agli intervalli che si creano rispetto alla fondamentale e anche perchè la musica proveniente dall'oriente ha un approccio modale. Quindi eseguiamo l'esercizio prestando attenzione anche all'accento posto sul Do# con tanto di Golpe (simbolo G).

Il Golpe per chi non proviene dal mondo flamenco è quel "colpo" che si da al piano armonico della chitarra con il dito medio/anulare(o entrambe le dita) della mano destra e contemporaneamente si pizzicano le corde con l'unghia del pollice. Qualora fosse poco chiaro, non vi preoccupate perchè l'importante è sentire i colori che producono le note e suonarle con la giusta dinamica.

Infine notate che c'è un "trillo" ovvero un abbellimento. Spesso in questo genere musicale si usano poche note e tanti abbellimenti.


Ex.2

Passiamo ora all'esempio Ex.2 che riprende i concetti esposti in precedenza e li estende ad una nuova sonorità che possiamo rappresentare con l'abbellimento del mordente. E' doveroso precisare che stiamo cercando di rappresentare su carta una musica nata da tradizioni orali e tramandata a musicisti che non sempre la rappresentano cosi come siamo abituati noi. Ecco che ogni esempio riportato è una "traduzione" o un'approssimazione di quella musica nel nostro mondo "fatto di simboli e segni grafici".

Anche in questo caso non dobbiamo preoccuparci perchè se rimanessimo nei nostri confini musicali perderemmo la possibilità di ascoltare musica che potrebbe affascinarci per la sua bellezza. Del resto quante volte nel suonare si aggiungono tante sfumature al punto che diviene difficile riportarlo su carta?...è proprio questo che determina una performance da un'altra.


Ex.3

Nell'esempio Ex.3 iniziamo a vedere un primo arpeggio, suonato in terzine, che si conclude su un altro accordo. Anche in questo caso se proprio volessimo dare un'etichetta potremmo dire che il primo accordo arpeggiato è un La7/9b e il secondo è un La7.

Entrambe le sigle non propongo niente di nuovo mentre è interessante vedere la "posizione" utilizzata ovvero come spesso per suonare questo genere si fa uso di "stretch" delle dita e corde a vuoto per far risuonare determinati intervalli, alcune volte anche dissonanti se paragonati ad un contesto classico.


Ex.4

Nell'esempio Ex.4 iniziamo a vedere una frase sul registro degli acuti e che ci farebbe pensare ad una frase solista. Ancora una volta abbiamo al basso un La suonato a vuoto e gli intervalli di IIm e III. Di particolare bellezza per il nostro orecchio l'accordo che si apre nelle seconda misura con una composizione di tipo
La, Mib, Sol, La.

Potremmo etichettarlo La5b/7. Vi consiglio di suonare questo accordo lungo tutto il manico per apprezzarne la bellezza dei colori che lo compongono.


Ex.5

Infine il quinto e ultimo esercizio potrebbe far gola agli smanettoni dello "sweep picking" ovvero partendo sempre dal suo studio potremmo portarlo su una chitarra elettrica e introdurlo nei nostri solos rock. Per questo esercizio non vi lascio nessun suggerimento se non quello di ascoltarne gli intervalli che lo compongono ovvero se facciamo risuonare un La a vuoto abbiamo un accordo composto da:
VII, IIm, IV, VIm, III.

Per questo mese è tutto! Spero che gli argomenti siano stati chiari e di vostro interesse. Qualora abbiate dubbi o domande non esitate a chiedere via mail presente nel contatto! J A presto e "buon viaggio" in oriente!








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Data pubblicazione: 04/11/2018

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