Ciao a tutti,
In questo nuovo appuntamento, cominceremo a guardare le Tre
tecniche dei pedali per la Cassa (valide anche per il Charleston).
Prima di iniziare, ricordiamoci sempre di avere un giusto posizionamento regolando l'altezza dello sgabello, in modo da ottenere con le gambe un'angolazione, più o meno, di 90 gradi.
Come noterete nelle foto 1 e 2, le cosce s'inclinano di poco verso il basso, e la tibia con la caviglia restano dritte l'una con l'altra, in modo da ottenere una posizione rilassata, avendo così uno spreco minore di energia, (stessa cosa, ovviamente, vale anche per il Charleston).
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Cominciamo con la Prima tecnica per il pedale della cassa… e secondo me anche la più importante… in altre parole, con la pianta del piede appoggiata alla piantana del pedale avendo come fulcro il tacco.
E' molto importante non sottovalutare le potenzialità tecniche meccaniche di un buon pedale, quindi, di regolare la molla in modo da ottenere il ritorno della piantana e del battente nel modo più consono. Anche il tipo di accordatura della pelle battente della Cassa (più, o meno tirata), contribuisce notevolmente alla risposta del pedale che si vuole ottenere. E' da considerare anche l'inclinazione della cassa (tramite gli appositi piedini, o zampe) verso il pedale e la regolazione dell'asticella del battente. La regolazione dell'asticella del battente è molto importante perché come con le bacchette ha un suo fulcro, considerando sempre le dimensioni della cassa in modo da poter indirizzare il battente il più possibile verso il centro della pelle, e l'inclinazione, sempre della cassa, in caso si voglia avvicinare di più la pelle al battente. Per mia esperienza, tirare al massimo la molla, permette al pedale di ritornare più velocemente e quindi di avere un maggior controllo… ma questo è soltanto un mio punto di vista… poiché ci sono batteristi che usano la molla molto poco tirata ed alcuni, addirittura, escludendola totalmente, quest'ultimi, sfruttando soltanto il rimbalzo naturale del battente con la pelle… un po' come si fa con le bacchette.
foto 6 |
foto 7 |
Nella sequenza, illustrata dalle foto, 3, 4, 5, 6 e 7, noterete che il piede non si stacca mai dalla piantana e che il tacco rimane ben fermo sulla parte posteriore del pedale, facendo eccezione però, per le foto 3 e 7 (inizio e fine movimento) dove si può notare un leggero rialzamento della punta del piede. Questo, per far sì che il controllo sia sensibilmente maggiore grazie al movimento delle dita… un po' (lontanamente) quello che farebbero le dita delle mani per il controllo delle bacchette.
Una cosa molto importante, è quello di staccare il battente dalla pelle della cassa ogni volta che viene colpita, in modo da non creare suoni sporchi…o
press roll non voluti… ed ovviamente, per preparare il seguente colpo senza alcun ritardo, che, in fase d'esecuzione, potrebbe portarci scompensi di coordinazione, mettendoci in difficoltà nel mantenimento costante del tempo. Coordinare il movimento ad ogni colpo non è altro che, tecnicamente, il controllo vero e proprio, in questo caso, dei pedali.
Nella Seconda tecnica per il pedale della cassa, faremo l'inverso della prima tecnica, vale a dire, in questo caso il fulcro non sarà più il tacco, ma la punta del piede, ed il colpo sarà effettuato con il tacco. Per far sì che il tacco riesca sempre a suonare il pedale, dobbiamo spostare leggermente il piede, quindi il tacco, verso l'esterno sinistro o destro del pedale.
Le foto 8, 9 e 10, v'illustrano le tre fasi del movimento.
Le foto 11, 12 e 13, v'illustrano dall'alto, sempre in sequenza, le tre fasi del movimento.
Ora, passiamo alla Terza ed ultima tecnica per il pedale della cassa.
Questa tecnica è la più usata dai batteristi, sia per il movimento molto istintivo, e sia per la potenza… dato che si andrà ad utilizzare tutta la gamba.
Questa ultima tecnica, secondo le mie vedute, è la meno precisa nell'utilizzo delle dinamiche, e nel risparmio di energia, penalizzando notevolmente la resistenza. C'è da dire che utilizzandola insieme alle altre due tecniche, quindi, alternandola di continuo con la Prima e la Seconda, troveremo un notevole risparmio d'energia, una maggiore precisione nelle dinamiche e di conseguenza acquisteremo più velocità e resistenza.
Le foto 14, 15, 16 e 17, v'illustrano la sequenza di questo Terzo ed ultimo movimento.
foto 14 |
foto 15 |
foto 16 |
foto 17 |
Per il pedale del charleston, ovviamente, stessa concezione.
Queste Tre tecniche, o movimenti, saranno utilizzate nello stesso modo del pedale della cassa, l'unica differenza la fa proprio la meccanica dello stesso pedale del charleston ed i piatti.
Come per la cassa, inizio ad illustrarvi la Prima tecnica.
Per i dettagli, seguite quelli della cassa.
Le foto 18, 19 e 20, v'illustrano la sequenza di questo primo movimento, fatto con la pianta del piede appoggiata alla piantana del pedale avendo come fulcro il tacco.
La Seconda tecnica, anche qui, fa riferimento a quella del pedale della cassa, avendo come fulcro la punta del piede per poter suonare, in questo caso, il charleston.
Per la Terza tecnica, sarà fatta la stessa cosa per quella della cassa, con l'utilizzazione dell'intera gamba.
foto 24 |
foto 25 |
Qui di seguito, vi allego il:
Primo Esercizio Educativo per la Cassa.
E' preferibile cominciare l'esercizio con la Prima tecnica (^), poi con la Seconda (>), la Terza (=) ed in seguito alternandole tutte e Tre, (>), (^), (=) come riportato sulla partitura.
Per quanto riguarda la partitura del Charleston, fate riferimento a quella per la Cassa.
Un abbraccio forte ed alla prossima.
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Data pubblicazione: 24/06/2005
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