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L'accordatura dei tamburi
di Alex Barberis
alexbarberis@tiscali.it

Ciao a tutti,
in questa occasione vorrei occuparmi della accordatura, o dell'intonazione, dei Tamburi.

Ciò che sto per illustrarvi vale sia per chi sta usando la batteria per la prima volta, magari nuova, e sia per chi già da tempo ne fa uso ma con forti dubbi nell'averla accordata.

Cominceremo dallo strumento principale ed anche il più difficile da accordare, il Rullante.

 1/A 1/B 1/C

Prenderemo il Rullante e lo appoggeremo in un piano sicuro, quindi non montato sulle meccaniche della batteria (il Reggi Rullante), come rappresentato dalle foto 1/A, 1/B e 1/C, sia perché ci resterebbe scomodo fare tutte le manovre dovute, sia perché potremmo danneggiare seriamente meccaniche e tiranti in alcune operazioni che faremo in seguito.

Per cercare di uniformare il suono della pelle in ogni punto equivalente ai Tiranti, e quindi a non incappare nella solita accordatura che duri pochi minuti, dobbiamo smontare totalmente le pelli togliendo, ovviamente, le viti dei tiranti e cerchi, ricordandoci la posizione del cerchio prima di rimuoverlo, come figura nelle foto 2/A, 2/B e 2/C: solitamente il cerchio con il tempo si adatta al fusto e riposizionarlo nella sua posizione originale non potrà fare altro che facilitare e migliorare l'accordatura.

 2/A 2/B 2/C

Fatta quest'operazione sia per la pelle battente (la pelle che verrà percossa) e per la pelle risonante (la pelle che ci darà la profondità di suono, quindi la risonanza tra le due pelli), faremo questo tipo di operazione illustrato anche dalla foto 3.


foto 3

Cominceremo con la pelle battente, l'appoggeremo sul tamburo e con forza faremo pressione con le mani (foto 3), ovviamente verso l'interno del tamburo. Questo ci servirà per togliere, o scollare, la colla in eccesso dal cerchio stesso della pelle, altrimenti, come ho già detto in precedenza, la colla con il tempo andrà a scollarsi dal cerchio da sola, e potrebbe tirarci (…gioco di parole!!!...) brutti scherzi…

1) Quello di "Scordarci" o di toglierci l'intonazione, mentre magari stiamo suonando in un concerto…
2) Quello più grave, la rottura della pelle, avvenuta proprio perché la colla ha ceduto verso uno o più tiranti, scompensando gli altri…
3) Potremmo seriamente danneggiare i Tiranti e con il tempo deformare irreparabilmente i cerchi delle pelli e dei Tamburi.

Dopo aver fatta quest'operazione, cercheremo di pulire il tamburo da polvere o piccoli residui vari che solitamente si accumulano con il tempo all'interno… altrimenti suoneranno anche loro!! Faremo anche attenzione che i bordi del fusto non riportino delle scheggiature, queste potrebbero danneggiare la nuova pelle che andremo a montare, o delle irregolarità del legno, che potrebbero comprometterci l'accordatura che andremo a fare, la cosa migliore per rimuovere le schegge o le irregolarità, è quello di scartavetrare con carta vetrata molto fine, mi raccomando facendo molta attenzione, come figurano le foto 4/A e 4/B.

4/A

4/B

Tolti residui vari e irregolarità, prenderemo il cerchio del Tamburo, e lo appoggeremo sulla pelle, già appoggiata al tamburo, anche per quest'ultima avendola posta in modo da non farle fare molto gioco, e cominceremo ad avvitare con le dita le viti dei tiranti, facendo attenzione ad arrivare fino a che le viti non girino più senza forzatura (un po' di grasso o di olio migliorerà l'avvitamento). L'importanza di quest'operazione è di avvitare senza l'apposita chiavetta, come figura nelle foto 5/A, 5/B e 5/C.

Ora siamo pronti per passare all'accordatura vera e propria.

 5/A 5/B 5/C

L'accordatura sarà fatta con la chiavetta.

In questo caso siamo obbligati ad accordarla a croce, ossia se noi abbiamo un tamburo con 8 viti, cominceremo a numerarle…in senso figurativo!!! Partendo da quella centrale, in senso orario, come nell'esempio riportato dalle foto 6/A e 6/B.

Il tirante 1 poi il 5, il 3 poi il 7, il 2 poi il 6, il 4 poi l'8, il giro della chiavetta cercheremo di darlo il più uniformemente possibile. Possiamo decidere di dare più di un giro per tirante, senza esagerare, con l'importanza però di farlo con tutte.

L'accordatura a croce è fatta proprio per dare alla pelle, e quindi all'accordatura, la giusta uniformità.

Una volta arrivati ad avere la pelle tirata al punto che c'è più consona, (vi ricordo che più è tesa la pelle, più acuto sarà il suono, ed il rimbalzo della bacchetta più veloce), passeremo all'accordatura della pelle risonante.


6/A pelle battente


6/B pelle risonante

Anche qui faremo la stessa operazione fatta  in precedenza per la pelle battente.

Finita l'operazione, e rimontata la cordiera, appoggeremo il rullante nel suo apposito reggi rullante, altrimenti appoggiato ad un piano e non sospeso, non avremmo la possibilità di sentire la giusta risonanza delle due pelli, come riportato nelle foto 7/A e 7/B.

7/A

7/B

Qui il discorso della sonorità più consona a noi non dipenderà totalmente dall'accordatura, ma anche dal tipo di pelle Battente e Risonante che noi andremo a montare, eccetto per la pelle Risonante del Rullante che solitamente è molto più fina di spessore, in modo da far vibrare la cordiera con più facilità.


 Pelle risonante per Rullante

Es.: per la pelle Battente, c'è quella Satinata, (mono strato e ruvida) oppure Idraulica (a doppio strato con un liquido all'interno e liscia) ecc… come esempio per quelle Satinate, e quelle Idrauliche, lo spessore è notevole, e questo già ci porterebbe ad avere sonorità molto differenti. Per la pelle Satinata, il suono tenderà ad essere più acuto e brillante, per la pelle idraulica il suono sarà più grave e corposo.

Ora ascolteremo le due pelli, un po' come fanno gli accordatori di Pianoforte, cominciando da quella Battente, come riportato dalle foto 8/A e 8/B.

8/A 8/B 8/C

Con una bacchetta, cercheremo di colpire, o di suonare (mi raccomando non forte!) alle estremità della pelle, circa due centimetri dai tiranti, foto 8/A e 8/B. In questo modo abbiamo la possibilità di ascoltare con più accortezza la risonanza; subito dopo, controlleremo i bordi della pelle con un dito, facendo un po' di pressione, in modo da verificare ulteriormente l'uniformità, come riportato dalla foto 8/C, stessa cosa faremo con la pelle Risonante; mi raccomando però, tutto questo, avendo in precedenza abbassato la Cordiera.

Volendo un suono più profondo, o più Grave, ma con una Risonanza abbastanza accentuata, dobbiamo semplicemente allentare la pelle Battente e tirare quella Risonante; faremo questo gioco fino ad ottenere il suono più consono.

Insomma, le variazioni d'intonazione, potrebbero arrivare a tonalità molteplici, tanto da enfatizzare la natura del Tamburo stesso che stiamo per accordare, nel senso, che un Tamburo da 14 pollici, possiamo snaturarlo nella sua sonorità concepita dal costruttore, giocando proprio sull'accordatura.

Questo ci porterebbe a personalizzare il nostro suono del nostro strumento coinvolgendoci anche nell'espressione e quindi nel modo di suonare.

Alla fine, se il suono ci soddisfa, ma abbiamo necessità di smorzare la risonanza, potremmo adattare alle pelli delle Sordine, che possono essere fatte in casa con pezzi di stoffa e nastro isolante, oppure comprarle già preconfezionate dalle fabbriche e di diverso modello.

File audio: Sequenza Melodica Tom e Timpano - Time = 65

Sordina…fai da te!

Sordina di fabbrica

Queste serviranno ad attenuare o addirittura quasi a togliere totalmente la risonanza, non soltanto per il nostro piacere, ma anche per esigenza; la cosa più frequente è dovuta alla ripresa microfonica del nostro strumento, sia in studio di registrazione che in concerto dal vivo.

L'utilizzo di molti microfoni per la batteria, spesso è sinonimo di "Rumore" o Fischi inaspettati e molto forti, che disturbano il suono in uscita dello stesso strumento e quello degli altri musicisti… complice appunto le Risonanze "Pure" dei Tamburi.

Le Sordine fatte in casa saranno applicate ai bordi delle pelli, in modo da non disturbarci mentre stiamo in esecuzione (suonare sopra la sordina), o sulla battente, o sulla risonante, o addirittura su tutte e due, dipende dalle nostre esigenze.

Quelle già preconfezionate, solitamente sono per la pelle battente e con la forma pari a quella del Tamburo Es.: un Tom da 10 pollici avrà la Sordina fatta in Fabbrica, da 10 pollici ecc…


9/A

9/B

Ora tireremo la Cordiera con la sua apposita leva, come riportato dalle foto 9/A e 9/B, e faremo in modo di creare il giusto suono con la stessa; anche qui possiamo arrivare ad ottenere la giusta vibrazione tra la pelle Risonante e la Cordiera; dico giusta in base alle nostre esigenze e gusto personale. Con il tirante della Cordiera, potremo tirarla se vogliamo ottenere il suono con meno vibrazione, nel senso che la vibrazione della cordiera con la pelle risonante sarà minore nella durata, oppure allentarla se vogliamo il suono con la vibrazione della cordiera più accentuato, in questo caso la vibrazione sarà di durata maggiore, attenzione però a non allentarla troppo, altrimenti rischierete di non far più vibrare la cordiera.

Per quanto riguarda i Tom ed il Timpano, l'operazione è identica a quella del Rullante, fortunatamente più semplice per l'assenza della cordiera, che nel Kit, soltanto il Rullante ne è provvisto. Un'altra differenza è quella della pelle risonante dei Tom e del Timpano; questa può essere identica a quella Battente o diversa sia di spessore che di modello.

Finita l'operazione di Accordatura dei Tom e del Timpano, cercheremo di ottenere una sequenza timbrica Es.: Tom 1 / Tom 2 e Timpano, con una sonorità melodica molto vicina l'uno dall'altro; in questo caso vi farò ascoltare una frase melodica che solitamente adotto per la mia accordatura dei Tamburi (Tom 1 / Tom 2 e Timpano), non che questo sia un metodo esclusivo per ottenere una sequenza melodica, ma per me è quello più adatto, con la speranza che possa esservi di aiuto.

La sequenza timbrica dei Tamburi (dei Tom e del Timpano) potrà risultare una sequenza standard, ma non dimentichiamoci che anche qui possiamo personalizzare la sequenza enfatizzando il timbro in base alla misura del tamburo, tirando o allentando le pelli, diversificando il modello delle pelli; Es.: quelle dei Tom a quella del Timpano, o addirittura disponendo in maniera non standard i tamburi Es.: Tom 1 / Timpano e Tom 2.

Per smorzare la risonanza, anche qui potremo applicarci delle sordine.

risonante

battente

Per la Gran Cassa svolgeremo la stessa operazione degli altri Tamburi.

La differenza è che se abbiamo la pelle risonante con il foro, dovremmo applicare l'accordatura in maniera diversa da quella non forata, nel senso che forata ci faciliterebbe l'intonazione perché la risonanza sarà minore. Prima di chiudere la Gran Cassa con la pelle risonante, cercheremo, sempre in base al nostro gusto ed alla nostra esigenza, di inserire all'interno, un asciugamano, o un cuscino, o una coperta… non perché dobbiamo usare la Cassa come un armadietto… ma per sordinare lo strumento!! Ricordiamoci che più materiale mettiamo all'interno della cassa, più smorzeremo la risonanza, altrimenti potremmo sempre applicarci le sordine preconfezionate di fabbrica.

Ringrazio vivamente per la collaborazione la







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COMMENTI
Inserito il 6/11/2008 alle 23.19.54 da "massimomanzi"
Commento:
Complimenti per l'articolo piuttosto ben fatto, sicuramente di valido ausilio soprattutto per principianti,
mi permetto però -in base alla mia personale e comunque intensa esperienza- di
criticare il modo in cui è stato trattato l'argomento SORDINE, o meglio questo
quasi suggerirne l'uso a prescindere dall'alterazione - spesso drastica - che esso comporta per la sonorità del tamburo rullante .
Troppo spesso si cerca subito di risolvere un problema tecnico di sonorità con queste maledette sordine...
E'come prendere sempre una pillola quando si ha mal di testa, invece di cercare di capirne la causa.
Se il tamburo è buono e ben accordato ed il batterista SA SUONARE, i problemi descritti NON si presentano, anzi il tamburo può essere sfruttato in tutta la sua gamma timbrica e dinamica.
Un bravo fonico DOVREBBE SAPERE come amplificare un rullante non sordinato ma ben accordato.
Se si creano problemi quasi sempre la responsabilità è del batterista o del fonico, o di entrambi !!
Che poi nella storia del drumming ci siano stati batteristi che hanno caratterizzato la loro sonorità grazie al MUFFLING più o meno marcato, questo è un altro discorso.
Come ripeto, quello che contesto è il propagandare in modo acritico l'idea:
"Problema di risonanza? Soluzione = sordina! "
che secondo me allontana molti apprendisti dall'approfondimento
di una totale padronanza del suono.
Massimo Manzi
 
Inserito il 20/11/2008 alle 15.01.25 da "alex"
Commento:
Grazie infinite per il commento!!... e per me è un onore fatto da un ottimo batterista come te!! :)
Sono pienamente daccordo con te sul non applicare le sordine su tutti i tamburi della batteria... io non li ho mai utilizzati perchè appunto ricercavo in continuazione i suoni emessi in modo naturale dai fusti e dalle pelli diverese. L'argomento però, dovevo trattarlo comunque per non lasciare quello che solitamente la professione richiede in situazioni non molto professionali... quasi sempre!!! ;) E' ovvio che la sordina non deve essere presa come parte fondamentale per avere un bel suono, ma semplicemente una cosa in più per non avere e creare fastidi in esecuzione.. e magari, per alcuni, anche uno spunto per suonare con un tamburo che non diffonda troppo gli armonici o addirittura per niente... anche questo può essere una ricerca personale su un suono più consono.
Grazie ancora di cuore del tuo commento. :)
Un abbraccio!
Alex Barberis
 

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Data pubblicazione: 27/01/2004

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