La didattica musicale ai tempi del Covid-19
Intervista a Franco Caroni - Siena Jazz
A cura di Alceste Ayroldi
Franco, tu sei il direttore artistico di
Siena Jazz - Accademia
Nazionale del Jazz. Quali effetti hanno provocato le restrizioni in conseguenza
del Covid-19 sull'attività dell'istituzione da te diretta?
Abbiamo reagito immediatamente spostando "a distanza" le lezioni relative
alle materie teoriche dei nostri corsi AFAM autorizzati dal Ministero. Per quanto
riguarda materie fondamentali come Musica d'insieme, Laboratorio di Interplay e
Tecniche dell'improvvisazione, verranno recuperate "in presenza" fra settembre e
ottobre. Abbiamo inoltre spostato la 50ªedizione del Seminario Internazionale estivo
di Siena Jazz,
dal 24 luglio al 6 settembre 2020, mentre il nuovo
anno accademico dei corsi triennali e biennali per il conseguimento del Diploma
accademico di primo e secondo livello partirà ai primi di novembre. Abbiamo inoltre
deciso di approfittare del momento straordinario per ristrutturare profondamente
i locali, costruendo un nuovo impianto di riscaldamento e climatizzazione, e applicando
nuove tecniche di insonorizzazione alle aule. È stata potenziata tutta la struttura
informatica, con l'attivazione della fibra ultra-larga sia all'interno che all'esterno
della sede e abbiamo proceduto all'upgrade delle infrastrutture informatiche per
quanto riguarda sia il software che l'hardware. Sposteremo infine, grazie alla collaborazione
con il Comune di Siena, le lezioni di Laboratorio della SJU-Orchestra (Siena
Jazz University Orchestra) nel teatro comunale.
Durante la quarantena, quali attività sono state svolte
al fine di proseguire la didattica?
Tutte le materie teoriche hanno subito immediate trasformazioni per poterle
adattare alle caratteristiche delle lezioni "on line". Ne sono venute fuori situazioni
stimolanti insieme a momenti più delicati in cui abbiamo potuto verificare come
la musica raggiunga la sua massima espressione comunicativa nella trasmissione "dal
vivo". La didattica a distanza può rappresentare un momento eccezionale se circoscritta
e ben organizzata; in questi mesi ha rappresentato la salvezza per molte istituzioni
di alta formazione, specialmente per quelle che, come la nostra, erano già predisposte
dal punto di vista informatico. È inutile e ipocrita tuttavia nascondere che le
arti, e in particolare la musica, e in particolare il Jazz in quanto musica improvvisata,
raggiungano la loro massima espressione comunicativa con lo scambio di informazioni,
di sensazioni, di sonorità, di "opinioni" dal vivo. Le intermediazioni tecnologiche
si frappongono comunque fra due anime che cercano di comunicare estemporaneamente
fra loro per costruire un'elaborazione artistica comune.
Quali sono le prospettive future e come vi state organizzando
al fine di tutelare gli allievi e i docenti nel momento in cui ci sarà la ripresa
delle attività?
La parola d'ordine sarà Sicurezza. Sicurezza per i docenti, per gli studenti,
per il personale e per tutte le nostre famiglie, per gli amici e il pubblico interessato
ad assistere alle esibizioni in seguito ai nostri corsi. Ci stiamo predisponendo
con particolare attenzione a rispettare tutte le prescrizioni raccomandate per la
nostra sicurezza, ma soprattutto per la nostra tranquillità, in modo da insegnare,
da studiare e suonare sereni, concentrati e con il sorriso negli occhi. I nostri
corsi sono a numero chiuso, avevamo deciso di non superare mai i 600 studenti, distribuendoli
con attenzione nelle nostre 22 aule didattiche per la tutela della qualità; lo stesso
obiettivo adesso lo allarghiamo alla tutela della sicurezza. Per continuare ad assicurare
il giusto spazio agli studenti abbiamo recentemente aperto le aule per studio fino
alla mezzanotte, sette giorni su sette, includendo quindi anche la domenica. Saranno
predisposte due sanificazioni generali al giorno, tecnicamente approfondite e altre
due, più specifiche, per particolari strumenti. Fortunatamente ogni aula è dotata
di grandi finestre che verranno aperte alla fine di ogni ora di lezione.
Siena Jazz organizza anche numerose attività concertistiche
sia in Italia che all'estero. Hai già in mente qualche progetto futuro, tenendo
in conto tutte le misure poste a detrimento della diffusione della malattia?
Attiveremo un assiduo lavoro di registrazione in streaming grazie alla
convenzione con una piattaforma specifica che permetterà di portare le esibizioni
dei nostri studenti alle istituzioni internazionali convenzionate con noi. Utilizzeremo
i nostri docenti italiani e internazionali per dirigere interessanti momenti di
produzione con gli studenti dei loro corsi di musica d'insieme.
Siena Jazz
da sempre concentra i propri corsi sulla Musica d'insieme, sullo Strumento, e sulle
Tecniche dell'improvvisazione; i nostri corsi AFAM del Triennio comprendono 48 gruppi
di Musica d'insieme e 20 gruppi nei corsi del Biennio. Sentiamo forte la responsabilità
di promuovere i nostri studenti e lo faremo soprattutto facendoli esibire dal vivo
in Italia e all'estero, ma anche utilizzando il web.
Il mondo dello spettacolo è letteralmente in ginocchio.
A tuo avviso, quali interventi ritieni siano auspicabili per cercare di rimettere
in sesto il settore?
Serve una diversa normativa fiscale che tenda a far emergere tutte le
realtà che al momento sfuggono alla loro corretta classificazione per l'impossibilità
di reggere il carico di tasse e burocrazia che sommerge gli addetti ai lavori e
i musicisti. Servono una serie di normative che sostengano le medie e grandi istituzioni
che fanno dell'arte la loro Mission e che si trovano da anni ad essere trascurate
mentre nel mondo è già stata superata con successo la riflessione sull'indotto economico
e culturale rappresentato dalle arti performative.
Siena Jazz
purtroppo non è "Italia jazz" e può rappresentare al massimo se stessa; può comunque
fare la sua parte collaborando con quelle associazioni che cercano di contrastare
la poca sensibilità a sostenere gli aiuti di cui la musica ha bisogno per essere
una risorsa sociale, etica e finanziaria nello stesso tempo, come avviene da anni
in molti paesi culturalmente più evoluti del nostro nel mondo.
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Data pubblicazione: 04/07/2020
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