Teo Ciavarella & Friends
Le dolci note di Ciavarella scaldano la neve di Bologna
Bravo Caffè - 16 gennaio 2012
di Eugenio Sibona
Teo Ciavarella
- pianoforte
Cico Cicognani - basso
Lele Barbieri - batteria
Cos'è il jazz? È suonare in una serata di neve; è vedere i fiocchi
che cadono sulla strada e si appoggiano dolcemente per terra, così come le note
piovono dal cielo e armoniosamente si fondono sullo spartito.
Teo Ciavarella,
reduce dal successo al Bologna Jazz Festival
2012, torna nella città felsinea imbiancata in stile natalizio e, al
Bravo Caffè, delizia di nuovo gli appassionati bolognesi. Assieme a lui,
Cico Cicognani, al basso, e Lele Barbieri, alla batteria.
Cicognani mostra che è carico: con
"Cico's groove", accompagna il trio in musiche dinamiche e cambi di ritmo.
A volte con tratti briosi, altre con atmosfere più mistiche e solenni in cui sembra
di essere in un film di Kubrick. Fuori fa freddo, e Ciavarella scalda il pubblico
con "Panarea", gli fa sognare di essere sul Mediterraneo. Il pubblico la
riconosce subito e mostra di gradire, tra scambi di ammiccamenti con questi tre
"Re Magi" che hanno portato in dono oro, incenso e jazz.
Barbieri è scalmanato, si dimena, esprime con l'espressività del suo sguardo tutta
la meraviglia che si percepisce nel riuscire a far uscire note in qualsiasi modo.
Pare essere tutt'uno con lo strumento ed esprime assoluta padronanza dello strumento.
Sembra che stia pensando: "Gli faccio fare quello che voglio, quando voglio".
Come al solito, i tre scherzano col pubblico e chiedono come può essere chiamato
il loro gruppo. "Un trio di… scafati!", si sente dal pubblico. E infatti i tre sono
scafati. Grazie al suo tocco unico e inconfondibile, Ciavarella dirige i tre con
calma e sicurezza.
Nella seconda parte si susseguono veterani della musica, come
Gianfranco "Zio" Petrucci della Doctor Dixie Jazz Band e nuovi talenti
e amici di Ciavarella, tra cui le cantanti Lisa Manara e Manu Pacelli,
con una particolare interpretazione di "All Of Me", fatta in Fa, mentre
l'originale è in Do. Tommaso Bianco si esibisce, invece, in un commosso tributo
all'attrice Mariangela Melato scomparsa recentemente, con la canzone "Reginella",
dedicata a tutte le fanciulle e a coloro che si sentono re. Bianco ha recitato
con Eduardo De Filippo, e si vede: infatti, improvvisa e sa far vivere le emozioni
della poesia. Siamo a Bologna, ma questo è un pubblico esperto che, spronato dal
popolare attore partenopeo, si mette a cantare questo classico napoletano. È così,
si alternano diversi gusti e si divaga un po'. Ci sarebbe una scaletta, ma si preferisce
volare sull'onda dell'emozione. A volte il fisarmonicista Massimo Tagliata,
col suo bandoneon a fiato dice a Cicognani: "Vai tranquillo, segui me".
il jazz, infatti, è improvvisazione. È vivere intensamente l'attimo
fuggente senza sapere ma, soprattutto, senza preoccuparsi di cosa avverrà il momento
dopo. Però questo te lo puoi permettere se hai studiato, se hai esperienza e la
giusta sinergia col tuo gruppo. E così è per il trio di Ciavarella. Spesso rifuggono
dagli schemi, si divertono a seguire il proprio istinto in modo naturale. Cicognani
scherza, prova a disturbare Lele Barbieri, a scuotergli il corpo o a colpirgli
un piatto quando lui non se l'aspetta: ma i due si conoscono e quindi è un momento
di sfida in cui ci si diletta ad acchiappare le note per inserirle nello spartito
e fonderle tra loro in un unico fluido armonico. Se uno non li avesse visti, a sentire
la melodia avrebbe pensato che fosse tutto studiato e pianificato. Ma non è così:
è jazz.
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Data pubblicazione: 10/03/2013
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