Non
nuovo a esperienze in duo - le più famose incise su disco sono quelle pluripremiate
con Richard
Galliano (Blow Up, Dreyfus, 1996)
e con Martial
Solal (Fast Mood, BMG France, 1999)
-, il grande polistrumentista Michel Portal ha donato al pubblico convenuto
nel minuto e raccolto Teatro Nazionale di Quarrata un duo pressoché inedito con
il pianista Bojan Z, duo esibitosi in precedenza solo una volta otto anni
fa a Genova. La collaborazione fra i due è comunque di vecchia data, e testimoniata
dal gruppo che incise per l'etichetta Label Bleu il cd Dockings, nel
1997.
Bojan Z – Zulfikarpasìc - è un pianista di Belgrado venuto alla
ribalta nei primi anni '90, che ha inciso a
proprio nome cinque cd con varie formazioni per l'etichetta francese Label Bleu,
e ha collaborato anche con Henri Texier nello splendido Azur Quartet.
Ha una solida e notevole tecnica jazzistica, ma si distingue per le influenze balcaniche
mai soverchianti, dosate con gusto e parsimonia.
Ed
è con una articolata composizione del pianista,
Ulaz, che alternava momenti
danzanti ad altri astratti, che ha preso avvio l'intenso e colloquiale concerto.
La sopraffina tecnica di Portal al clarinetto basso si è ancor più dimostrata
con il suo Old Jazz
(inciso con il titolo Max mon amour sul cd Musiques de cinemas, Label
Bleu), un tema indimenticabile composto per la danzatrice Carolyn Carlson,
e con una strabiliante versione del celeberrimo Jean-Pierre di Miles Davis,
ricca di armonici, doppi e tripli suoni, in un'interazione totale col pianoforte.
Portal ha poi imbracciato il clarinetto per il suo ispirato tema
Dolphy e per il seguente
tema in ¾ Township.
E ancora l'intricato e mosso tema di
Mutinerie, introdotto dal
fido bandoneon, e poi esposto dal clarinetto basso, così come
Michel's Jungle, con efficaci
cambi d'atmosfera, da lento e introspettivo a ritmato e tagliente, legato al successivo
Julio C. - un omaggio
al grande scrittore argentino Julio Cortázar, del quale Portal è stato
amico - un tango a tempo medio esposto al bandoneon, concluso con ritmi e soffi
del mantice ad libitum.
Tra calorosissimi applausi, il concerto si è concluso con un brano di
Bojan Z., l'allegro, velocissimo e danzante
CD-ROM, e con il bis
Judy Garland, tema di
Portal dai toni esplicitamente cinematografici, denso di dolce nostalgia.
Sarebbe auspicabile poter riascoltare questo duo su disco, e anche in
concerto. Giro il suggerimento ai più avveduti organizzatori di rassegne e festival,
almeno a quelli che non temono proposte artistiche come questa, che coniugano mirabilmente
avanguardia e tradizione, impegno e grande comunicatività, palpabile gioia di suonare
insieme e grande amore e rispetto per chi ascolta.