Label Bleu - 2006
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Bojan Zulfikarpasic
Xenophonia
1. Ulaz Écouter
2. Zeven Écouter
3. Wheels Écouter
4. Biggus D Écouter
5. Ashes To Ashes Écouter
6. Pendant Ce Temps, Chez Le Général... Écouter
7. Xenos Blues Écouter
8. The Mohican And The Great Spirit Écouter
9. Cd-Rom Écouter
10. Izlaz
Remi Vignolo - Contrabbasso Ari Hoenig - batteria (2-4,8,10) Ben Perowsky - batteria (1,5-7,9) Bojan Zulfikarpasic - piano, Fender Rhodes, xenophone Krasen Lutzanov - kaval (flauto balcanico “Chaval”) (1,9)
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Altro disco di grande valore per il pianista serbo Bojan Zulfikarpasic.
Dopo il notevole Transpacific, realizzato in
trio con Scott Colley al contrabbasso e Nasheet Waits
alla batteria, Bojan si ripropone con un'altro trio e stupisce per la strabiliante
diversità nel risultato.
In Xenophonia troviamo Remi
Vignolo al contrabbasso ed Ari Hoenig alla batteria, che in
alcuni brani viene sostituito da Ben Perosky. Il drumming di Hoenig
risulta più jazz (un drumming davvero molto denso e delizioso) mentre più rock e
cadenzato è quello di Perosky. Al contrabbasso Remi Vignolo appare
più istrionico e morbido rispetto a Scott Colley.
Il disco sorprende positivamente per differenze di stile e sonorità. L'autore
passa con disinvoltura dal pianoforte (rigorosamente Fazioli) al Fender Rhodes ed
allo "Xenophone", particolare strumento da cui prende titolo l'album (è un
piano elettrico Fender Rhodes modificato). Si alternano momenti pop (Ashes
to Ashes di David Bowie) a sonorità balcaniche (grazie anche
a Krassen Lutzkanov e al suono del "Kaval", già sentito con Julien
Lourau) fino ad arrivare ad incursioni blues. Tutto ciò viene comunque mantenuto
in un contesto dalle radici Jazz.
Luca Vitali per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/04/2007
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