Moonjune - MJR018 - 2008
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The Wrong Object
Stories From The Shed
1. Sonic Riot At The Holy Palate
2. 15/05
3. Sheepwrecked
4. Acquiring the Taste
5. Lifting Belly
6. Malign Siesta
7. Theresa's Dress
8. Rippling Stones
9. Theresa's Dress - Reprise
10. Strangler Fig
11. Waves and Radiations
12. Saturn
13. The Unbelievable Truth - Part I
14. The Unbelievable Truth - Part II
Michel Delville - electric & synth
guitar, electronics
Fred Delplancq - tenor sax
Jean-paul Estiévenart - trumpet
Damien Polard - bass guitar, electronics
Laurent Delchambre - drums, assorted percussion, samples,
electronics
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Disco dall'impatto notevolissimo, questo "Stories
From The Shed" è un compendio della ricca inventiva del chitarrista belga
Michel Delville, autore della maggior parte dei brani, affiancato da un efficace
e rodato quartetto con il quale vanta prestigiose collaborazioni dal vivo (Elton
Dean, Harry Beckett, Annie Whitehead e Ed Mann fra gli altri).
La scelta di registrare "live" in studio, senza
alcun uso di sovraincisioni, è indice di grande padronanza e sicurezza, e garantisce
fluidità all'ascolto, lasciando spazio ad un uso equilibrato dell'improvvisazione,
in un impianto comunque costruito in maniera assai meticolosa.
Difficilissimo citare un'influenza diretta: in filigrana traspare un percorso
che va dall'art-rock al progressive per approdare al jazz europeo di matrice contemporanea;
affiorano qua e là frammenti di Zappa, del Dr. Nerve, dei progetti Masada di John
Zorn, ma il tutto è sminuzzato e rielaborato in maniera personale.
Melodie sghembe e fraseggi intricati, una creativa attitudine a spiazzare
l'ascoltatore, continue sorprese timbriche nella fitta tessitura - che pur essendo
alquanto complicata non smarrisce quasi mai il filo rosso della coerenza - sono
gli elementi caratteristici di questo lavoro, in più punti davvero riuscito e coinvolgente.
Pur ricordando a sprazzi, nei momenti ad elevata energia, il Terye Rypdal
più duro, Delville rivela anche una personale e feconda voce strumentale,
parca nell'uso degli effetti; scevro dal narcisismo per gran parte del disco, si
concede con parsimonia l'occhio di bue, come nel conclusivo
The Unbelievable Truth – part II (brano già proposto
in versione live nel pregevolissimo side-project "Elton Dean & The Wrong Object
– The Unbelievable Truth").
Fra gli altri, merita particolare menzione Laurent Dechambre, con
il suo drumming irregolare e fantasioso, seppur solidissimo nella pulsazione ritmica,
che sostiene ed integra il percorso sonoro dei solisti, senza limitarsi ad accompagnarlo.
Tirando le somme, al di là di qualche episodico calo di intensità, un disco
da raccomandare, un invito a sfuggire alle ovattate confezioni dei soliti noti,
un ascolto che può rappresentare una salutare sferzata per molti apparati auricolari.
Alfonso Tregua per Jazzitalia
www.moonjune.com
www.wrongobject.com
www.myspace.com/wrongobject
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Data pubblicazione: 12/10/2008
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