Moonjune - MJR021 – 2008
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D.F.A.
4th
1. Baltasaurus
2. Flying Trip
3. Vietato generalizzare
4. Mosoq Runa
5. The Mirror
6. La ballata de s'isposa 'e Mannorri
Alberto De Grandis - drums, percussion,
vocals on 5
Alberto Bonomi - Hammond A-100 organ with Leslie 760, Fender
Rhodes el. piano, Steinway acoustic piano, synths, flute
Silvio Minella - electric guitars
Luca Baldassari - bass guitar
special guest:
Andhira (Elena Nulchis, Cristina Lanzi, Egidiana
Carta) - vocals on 6
Zoltan Szabo - cello on 4 &
6
Maria Vicentini - violin & viola on 4 & 6
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La Moonjune Records è una piccola etichetta
indipendente, con sede a New York, nata dalla passione del vulcanico producer e
promoter Leo Pavkovic: ad oggi una ventina di titoli, che alternano firme
di rilievo assoluto ormai consacrate (il compianto Elton Dean, Hugh Hopper, Phil
Miller) e gruppi di più recente costituzione, ma di elevata qualità.
Nel lotto di queste nuove formazioni troviamo i veronesi D.F.A., quartetto
compatto e di eccellenti doti tecniche. Giunti alla loro quarta uscita discografica,
propongono una rilettura fresca ed ispirata del verbo canterburiano, mostrando di
prediligere una scrittura ricca di intrecci raffinati, costruzioni armoniche meticolose,
repentini e precisi cambi di tempo. Ne risultano atmosfere non dissimili a quelle
che caratterizzarono - negli anni '70 - le pagine realizzate da gruppi come National
Health ed Hatfield and the North, ai quali il rimando è immediato anche in virtù
delle scelte timbriche.
Muovendosi a loro agio in ogni situazione, De Grandis & Co. ottengono
i migliori risultati nei brani a più ampio respiro, come la suite di apertura "Baltasaurus",
dall'ammirevole e cangiante disegno compositivo, con le tastiere di Bonomi
in buona evidenza, o la intensa e meditativa "Mosoq Runa",
dove il tipico spettro sonoro di impianto "progressive" è arricchito dalla presenza
di un trio d'archi.
Non mancano opportuni spunti dall'incedere più serrato ("Vietato
generalizzare" e "The Mirror"), ed
una sorprendente e bellissima chiusura con una incantata rielaborazione del tradizionale
sardo "La ballata de s'isposa 'e Mannorri",
dove l'eleganza del suono strumentale (anche qui ampliato a sette elementi) si mescola
alla perfezione con il canto ancestrale e leggiadro del trio vocale "Andhira". Una
preziosa e originale gemma, a suggello di un lavoro maturo e ben riuscito.
Alfonso Tregua per Jazzitalia
www.moonjune.com
http://www.myspace.com/dutyfreearea
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Data pubblicazione: 12/10/2008
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