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Rino Adamo
Music For A Film Never Filmed
my Lab (2019)
1. Opening
2. Trobar Clus
3. Un minuto all'alba
4. Ostinate domande senza risposta
5. Notturno
6. Le nuvole
7. Ricordando il futuro
8. Trobar Clar
9. Symmetrical song
10. Modus
11. 25 settembre
12. La stanza degli specchi
13. Senza fine
14. Closing
Rino Adamo
- 4 string electric violin, electronics, Synthesizer, Samples
Ospiti
Mariano Di Nunzio - tromba ed elettronica
nella traccia 4
Albino Molinaroli - liuto nella traccia 7
Boris Savoldelli - voce ed elettronica nella traccia 9
Claudio Riggio - chitarra elettrica nella traccia 12
Rino Adamo pubblica un concept album dal titolo quanto mai esplicativo,
"Music for a film never filmed". Si tratta, quindi, di una colonna sonora immaginaria
realizzata con uno strumentario comprendente, oltre al violino, sintetizzatore e
altri mezzi tecnologici. In quattro brani, poi, sono presenti ospiti speciali per
interpretare determinate sequenze del "soundtrack" di una pellicola mai girata.
I titoli dei pezzi rimandano ad una vicenda oscura, indecifrabile: "Un minuto all'alba"-"Trobar
clus-Trobar clar"- "La stanza degli specchi"…..
La musica del cd, d'altro canto, ha suggestioni descrittive e oscilla fra parti
segnate dall'elettronica a momenti in cui il violino impone la sua voce e traccia
i contorni e lo sviluppo di una storia, magari con l'utilizzo avveduto di sovraincisioni.
Si passa da parentesi rumoristiche o di impronta ambientale a sprazzi romantici,
da segmenti sospesi, apparentemente immobili, ad aree in cui il ritmo è ben marcato.
E' difficile scindere un capitolo dall'altro, perché tutto va visto nella sua continuità,
ma le vette della suite si registrano, comunque, quando intervengono i musicisti
invitati ad aggiungere colori e consistenza alla proposta.
In particolare Boris Savoldelli modula il suo canto dolente e senza parole su "Symmetrical
song", mentre dietro di lui si materializza un fondale messo in risalto dagli effetti
elettronici, usati in maniera dolce, non coprente.
La tromba di Mariano Di Nunzio rivela toni ipnotici, astratti, in uno scambio di
messaggi cifrati con Adamo in "Ostinate domande senza risposta", un dialogo di difficile
evoluzione, su direttrici apparentemente non congruenti, che trovano, invece, favorevoli
punti di intersezione lungo il cammino.
Albino Molinaroli snocciola mozziconi di frasi scomposte, con il suo liuto, in un
contrappunto insistito con il violino, intento, per contro, ad elaborare figure
tematiche di senso compiuto. E' il tentativo di evitare di finire su atmosfere etniche,
cioè, malgrado la presenza di uno strumento come il liuto quasi sempre associato
alla musica rinascimentale-barocca.
Ne "La stanza degli specchi" Claudio Riggio procede realizzando un percorso fatto
di sfumature dinamiche, di spunti introspettivi, su un sottofondo costituito da
brontolii e da sgocciolamenti creati ad arte.
Rino Adamo,
in sintesi, punta molto su quest'ultima fatica discografica, in cui ha cercato di
mettere in campo la sua sapienza di strumentista classico e le sue doti di manipolatore
elettronico a servizio di un'idea compositiva forte.
Valutando la prova nella sua interezza, si può affermare che,
malgrado qualche passaggio un po' interlocutorio, l'obiettivo prefissato sia stato
raggiunto.
Gianni Montano per Jazitalia
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Data pubblicazione: 02/01/2021
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