Modale, spostamento del centro tonale, pedale e apoertura per uno swing d'altri tempi, quelli d'oro di Mr. Elvin Jones, solo Elvin per la storia. E' il brano Ode to Elvin a presentare il sound del trio di Danilo Memoli.
La prima parte è composta da cinque brani. Oltre il già citato Ode To Elvin, seguono due standard: Old Devil Moon (gran bella esecuzione) e In My Solitude di Sir Duke Ellington in cui ancora
Memoli mostra di condurre il trio su piano a volte à-la-Evans o
à-la-Jarrett puntando moltissimo su interazione e contrappunto di contrabbasso e batteria.
Bowlero di
Memoli è una breve, malinconica e raffinata melodia eseguita all'unisono dal contrabbasso con l'archetto e dalle note basse del piano. Aggressivo e tipicamente "scomposto" Whole Blues in cui a tratti aleggia piacevolmente lo "spettro" di Monk.
Il blocco centrale dell'album è costituito da tre brani volutamente distinti. I titoli sono scritti in rosso al contrario degli altri e tutti e tre sono composizioni di
Memoli. Quasi a sottintendere una sorta di spazio privato, una parentesi all'interno dell'album
che racchiude probabilmente elementi di granulare intimità. Magari si sottintende qualcuno nella B di B, Myself e in quel Feliec che fornisce il titolo all'album. C'è anche una sostanziale differenza esecutiva in questi brani.
Memoli suona con una maggiore dolcezza, a tratti può sembrare timidezza o addirittura pudore. Evidentemente ci sono aspetti personali che si mescolano a quelli dell'artista, del musicista, il quale torna con prepotenza e decisione nei due brani conclusivi eseguiti anch'essi in modo rimarchevoli. Si tratta di You & the Night & The Music e l'ellingtoniana Caravan.
In conclusione, un album calibrato, alla ricerca di una essenzialità molto efficace, suonato quasi con discrezione ma con un gran dispendio di energie dovuto al continuo controllo delle "esigue" dinamiche disponibili. Ciò pone
Memoli dinananzi ad un lavoro che rivela maturità e classe.
Marco Losavio per Jazzitalia