Fernando D'Anelli & Luana Croella
Elladan
Aria (2015)
1. Dai campi alla luna
2. Am I Late
3. Rodi
4. Leaves
5. Apri le ali
6. Light
7. Radici
8. You Hurt Me
Luana Croella - voce Fernando D'anelli - chitarre Nicola Vitaliano - basso Antonio Cicoria - batteria Emanuele Castellucci - batteria (1, 5, 7) Marco Brioschi - flicorno (8)
La domanda oramai d'obbligo è: cosa c'è di nuovo in giro? Be',
a guardarsi bene intorno e a scavare un pochino più a fondo della solita mercanzia
(purtroppo, in alcuni casi, vacui progetti jazzistici odorano più di merchandising
che d'altro), di cose nuove e interessanti ce ne sono in circolazione. Magari, per
chi scrive, dietro l'angolo di casa: nella Daunia, per la precisione. Luana Croella,
cantante e poetica compositrice foggiana s'apparenta con Fernando d'Anelli di Rodi
Garganico, anche lui compositore, chitarrista che ha attraversato varie facce della
musica: dal rock al blues, oltre che il jazz. Con loro altri due valenti musicisti
della Capitanata: il bassista Nicola Vitaliano e il batterista Antonio Cicoria,
quest'ultimo s'altalena ai tamburi e piatti con Emanuele Castellucci.
Qui si respira aria buona e fresca: i brani sono tutti originali e recano la firma
ora di Croella, ora di d'Anelli. Già dal brano d'apertura "Dai campi alla luna"
si ascoltano il fluire delle influenze musicali che mettono d'accordo il jazz d'epoca,
soprattutto nel legato della chitarra di d'Anelli, venature della tradizione folclorica,
il groove incalzante che fa da materasso per i vocalizzi nitidi e armonici della
Croella. La struttura armonico-ritmica si ripete in "Am I Late?" con un andamento
sensuale e incalzante sonoramente vicino al sound degli anni Sessanta. Così in "Rodi",
che sottolinea il delicato scat della Croella e gli accordi vellutati di d'Anelli.
"Leaves" ha un'innata danzabilità soul oriented. "Apri le ali"
è marchiata dalla chitarra acustica imbracciata da d'Anelli, il cui fraseggio e
il preciso staccato è intimista, a tratti spagnoleggiante. "Light" sottintende
una bossanova groovy. Mentre "Radici" riprende il main-theme dell'intero
lavoro: elegante e vibrante. Il flicorno di Marco Brioschi contrassegna lo slow
tempo lirico di "You Hurt Me".
Elladan è un disco che evoca un bel passato con lo sguardo dritto e determinato
verso un elegante futuro.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/10/2015
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