Music Center 2005
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Carlo Magni – Guido Bombardieri
Dialogues
1. Nocturno Op. 5 no. 3 (C. Magni) - 8:00
2. Una Passeggiata (G. Bombardieri) - 7:31
3. 4 Agosto (C. Magni) - 7:22
4. Lisboa (C. Magni) - 6:52
5. Tango + 2 (G. Bombardieri) - 7:27
6. Discesa Libera (G. Bombardieri) - 6:54
7. Nocturno Op. 5 no. 2 (C. Magni) - 8:55
8. Over The Raimbow (H. Arlen) - 6:20
Carlo Magni
- piano
Guido Bombardieri
- clarinetto e sax soprano
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Si ascolta con piacere questo disco inciso dal
vivo al teatro Donizzetti durante il Bergamo Jazz Festival del
2004. I due musicisti sembrano affiatati e sopra
tutto concentrati acciocché ogni improvvisazione riesca a rivelare un qualche cosa
di più, a mano a mano che il programma della serata si sviluppa. 7 degli 8 pezzi
contenuti sono degli originali: 4 composti dal pianista e 3 dal fiatista.
Bombardieri
suona equamente 4 brani al clarinetto, 4 al sax soprano. Siamo stati favorevolmente
impressionati da "Una passeggiata", un dialogo
stimolante tra i due, con
Bombardieri
al clarinetto. Dal sapore latinoamericano, come fa intuire il titolo, "Tango
+ 2". Ci piacerebbe però sapere come interpretare il + 2: è un tango
e sono in due a suonarlo? Od oltre al tango ci sono altri due episodi da annotare?
Qui Bombardieri
si lancia in un lungo assolo, sostenuto in maniera nervosamente stimolante da
Magni.
Anche "Discesa libera", con
Bombardieri
al clarinetto, ha una ritmica latina e, in questo caso o forse più che negli altri,
ci piacerebbe ascoltare i due affiancati da basso e batteria. Un pezzo soffuso,
venato di malinconia, una sensazione che forse influenza le composizioni di
Magni,
è il "Nocturno op.5 n°2", che chiude, come aveva
aperto il n° 3, la scaletta degli originali e, chissà, avrà concluso la serata bergamasca.
Ma c'è senz'altro tempo e voglia per un bis, e allora i due dedicano l'unico standard,
"Over the rainbow", con un'esecuzione struggente,
a Giampiero
Prina, elegante batterista prematuramente scomparso nel
2002 e che i due, nelle note del CD, definiscono
"un musicista e una persona meravigliosa". Che altro aggiungere? La scelta
del duo presenta senz'altro molte più insidie, di quella in trio o in quartetto,
ma consente forse di sviluppare le proprie capacità improvvisative e probabilmente
anche una maggior libertà, anche se, soprattutto il piano, nei momenti creativi
del clarinetto e del sassofono, segue un fraseggio ben preciso.
Giovanni Greto per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/02/2008
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