Dabliu Sound
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Blue Dolls
Blue Dolls
1. Tuli-Tuli-Pan
2. Shoo Shoo Baby
3. Ma l'Amore No
4. Handful of Keys
5. Non dimenticar le mie parole
6. The original Charleston
7. Camminando sotto la pioggia
8. Whispering
9. Ciribiribin
10. Sing,sing,sing
11. Tornerai
12. Some of These days
13. In Cerca di Te
14. You Took Advantage of me
15. Maramao perchè sei morto
16. Someone to watch over me
17. C'è un'orchestra sincopata
18. Down in the river to pray
Erika Celesti - Soprano
Federica Pallante - Soprano
Viviana Dragani - Alto
Paolo Volante - Piano
Marco Parodi - Guitar
Riccardo Vigor - Double Bass
Luca Rigazio - Drums
Guests:
Roberto Andriollo - trombone in 3,8,12
Giuseppe Torrente - voce in 18
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Erika Celesti, Federica Pallante e Viviana
Dragani si incontrano a Torino nel 2005.
Amiche, cantanti, dal loro sodalizio artistico e umano nascono le Blue Dolls,
ed è subito successo. Apparizioni televisive, concerti e showcases in tutti i migliori
locali del circuito musicale italiano le rendono di diritto le nuove ambasciatrici
dello stile vocale che rese famose le Chordettes e le Andrews Sisters.
C'è nostalgia e ironia, nella musica delle Blue Dolls, spensieratezza
scapigliata e riso amaro. Il trio vocale torinese esplora con moderna sagacia il
fascino demodè e la patina mai doma dello swing d'intrattenimento, il confine labile
tra jazz, avanspettacolo e teatralità su cui le orme del Trio Lescano si sono inconfondibilmente
impresse. Un viaggio polveroso e sorridente, in compagnia di una ritmica melliflua
e mai indiscreta, che sa interpretare e contrappuntare il frizzante cinguettare
delle cantanti piemontesi con sartoriale precisione descrittiva. Le Blue Dolls
cantano sul velluto impreziosito dagli eleganti ammiccamenti del trombone di
Roberto Andriollo, reinterpretando alcuni dei classici italiani e d'oltreoceano
più celebri attraverso uno stile d'arrangiamento vocale scoppiettante e radioso,
intriso di passione per i ruggenti fifties.
Si apre con la evergreen "Tuli-Tuli-Pan",
affiancata poco dopo dalla splendida ballad all'italiana "Ma
l'Amore No", agrodolce di salate lacrime e zucchero filato, soffice e
struggente. Familiare il bianco e nero di "Ciribiribin"
e "Non dimenticar le mie parole", composto e
dondolante lo schioccare di dita per "Sing sing sing",
piccola perla fast dell'album. Si torna a respirare stelle e strisce con "You
took advantage of me", seguita a stretto giro da "Someone
to watch over me", capolavoro immortale di Gershwin, che emoziona nella
sua veste trasognata e sospirante. Il fiume scorre placido nel sorprendente finale
a cappella di "Down in the river to pray", silenziosa
e notturna, ultimo respiro prima che la veglia finisca.
Augusto Pallocca per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/11/2008
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