Probabilmente le selezioni (il termine compilation non mi aggrada) non hanno bisogno di recensioni. Si presumono, comunque, gradevoli visto che dovrebbero essere il meglio di qualcosa (anno, label, genere, etc…). Ma tale assioma non è sempre valido, soprattutto perché da qualche tempo a questa parte, la musica jazz viene accomunata a produzioni squisitamente mercantili che nulla hanno a che vedere con il jazz; oppure vengono messe in commercio compilation (adesso il termine è appropriato) che si fregiano di essere "il meglio della musica jazz" e via dicendo.
Ovviamente non è il caso di questa selezione prodotta dall'ENJA RECORDS, dove le scelte hanno un main theme legato al suono dei popoli, alla voce dei popoli, seppur ricondotta nell'ambito della musica jazz.
Le nazioni coinvolte sono diverse: dall'Inghilterra ad Israele, dalla Francia al Sud Africa, dal brasile all'Italia. Sembra apparire un filo conduttore, melanconico quanto basta, a legare i dodici brani selezionati presenti nel Cd. Potrebbe essere un tema etnico appartenente alla cultura jazz del mondo, ma il vero tema comune è l'eleganza degli stessi brani selezionati.
Si apre con una sofferta versione di