Molte incisioni degli anni
'30
e '40
sono ancora oggi (e mi sa che lo
rimarranno ancora per molto...) un punto di riferimento per chiunque, delle
pietre miliari. Nel tempo, molte di queste incisioni sono state restaurate
grazie alle tecniche di restyling più avanzate. Tali tecniche riescono a
ripulire il master da rumori, fruscii di ogni genere e a far risaltare molte
frequenze praticamente "sommerse" e in gran parte quasi inascoltabili. C'è però
un problema alla base dovuto alla modalità di registrazione. All'epoca veniva
predisposto un microfono panoramico nella front-line e gli strumenti erano
posizionati ad una distanza che dipendeva dal loro volume. In alcuni master
particolarmente malandati, ciò ha reso praticamente inesistente soprattutto la
batteria ridotta a poco più che qualche "rumore" di fondo addirittura a rischio
cancellazione dall'opera di pulizia stessa. La batteria, si sa, è stato sempre
un elemento primario soprattutto nell'evoluzione ritmica del fraseggio
dell'improvvisatore, nel sottolineare gli accenti, nel coordinare gli obbligati,
nel determinare un cambio dinamico. Purtroppo, gran parte di queste peculiarità
spariscono se si ascoltano alcune di queste incisioni originali. Chi di noi non
ha suonato sui dischi? L'idea quindi dei fratelli Nicolosi
, attraverso la scelta di Danny Gottlieb, è quindi il tentativo di ridare vita a questi capolavori cercando di riproporre il sound, il groove del live inciso proprio suonandoci su. Iniziato per gioco è
poi diventato un progetto.
Con sufficiente scetticismo ho iniziato ad ascoltare
Back To The Past
e se non avessi saputo del progetto, forse non avrei notato immediatamente che la batteria era una
nuova aggiunta.
Mettendo da parte ogni pregiudizio ho quindi ascoltato come Danny Gottlieb abbia consentito a tutti i musicisti di queste incisioni di rendere ancora più pregevole il loro operato. E' assolutamente entusiasmante ascoltare come il drumming di Danny Gottlieb incalza il fantastico e impareggiabile scat di
Ella Fitzgerald su
Oh, Lady be good. Si provi a confrontare l'originale con quanto
ottenuto da Gottlieb.
Oh, Lady Be
Good
(versione di Gottlieb)
New York, 19 marzo 1947, Ella Fitzgerald con l'orchestra del
contrabbassista Bob Haggart (New York, 13 mar 1914 - Venice, FL, 2 dic
1998)
Sarà stato sicuramente così il drumming di Morey Feld! Ci si accorge come lo scat di Ella possa realmente prendere spunto dalla scansione ritmica e di come un unisono batteria-scat renda l'incredibile solo di Ella ancora più esaltante.
Lascia anche quasi senza parole la pertinenza metrica con cui Danny Gottlieb "marcia" insieme all'orchestra di
Glenn Miller o viaggia in corciera sullo swing perfetto di Frank Sinatra. Ancora una volta è sufficiente confrontare l'originale con la versione di Danny Gottlieb.
You do
something to me
(versione di Gottlieb)
14 aprile 1950, Frank Sinatra (The Columbia Years 1943 - 1952)
Un ultimo esempio illustra come lo suadente, trascinante singing di
Billie Holiday sia ben supportato dalla batteria che nella versione originale del 13 dicembre
1939, suonata dal grande
Philly Jo Jones, è oramai praticamente inascoltabile:
Night and Day
(versione di Gottlieb)
New York, 13 dicembre 1939, Billie Holiday con la sua Orchestra (tra gli altri: Freddie
Green, Lester Young e Philly Joe Jones)
E via di questo passo i brani raggiungono tutti lo stesso risultato
siano essi eseguiti da Louis Armstrong,
che da Nat King Cole o da Louis
Prima
A supporto di questo progetto Danny Gottlieb ha convocato due suoi maestri, essi stessi originariamente presenti in alcune di queste incisioni. Si tratta di
Joe Morello (mitico esecutore del più famoso 5/4 della storia: Take Five
di e con Dave Brubeck, 22 febbraio 1963) e
Don Lamond (che ha legato il suo nome maggiormente alla Woody Herman Orchestra
ma che ha suonato anche con Benny Goodman, Charlie Parker, Billie Holiday, Lee Konitz....). A loro sono fatti ascoltare i brani ed è chiesto un giudizio riportato in alcune tracce audio. Interessanti anche le interviste che Danny Gottlieb fa ai due ospiti anche se sono, purtroppo, fruibili solo a chi conosce l'inglese. Non è facile comprendere bene tutto soprattutto di quel che dice Don Lamond che parla a fatica a causa del suo stato di salute. E' infatti deceduto il 23 dicembre 2003 prima che il CD fosse pubblicato. Forse sarebbe stato meglio introdurre dei contributi video in una traccia multimediale o pensare ad una versione in DVD.
C'è infine da sottolineare come Gottlieb, per ottenere un sound più fedele possibile, si è servito di una apposita batteria di Billy Cobham con i piatti originali dell'epoca
prestati direttamente da Joe Morello e Don Lamond.
Più che un progetto mi sembra quindi un vero e proprio
servizio reso a questi capolavori che nascondevano alcuni aspetti davvero
essenziali. E il merito va sicuramente a Danny Gottlieb ma anche alla Nicolosi Production che
ha avuto l'idea e ha saputo accettare il rischio di farne un prodotto. Forse ora ci sarebbe da "tirare fuori" anche il contrabbasso...altro strumento un po' sacrificato dalle rimasterizzazioni!!
Marco Losavio per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 31/07/2004
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