Rassegna "Cose"
Markus Stockhausen & Ferenc Snètberger
Roma, Teatro Vascello, 14 Novembre 2011
di Roberto Biasco
Serata importante anche se un po' fuori dai consueti circuiti musicali quella promossa
dalla rassegna "COSE" giunta ormai alla quinta edizione ed approdata quest'anno
al Teatro Vascello, storica roccaforte del teatro di tenenza nella capitale.
Apre la serata "D'ARTIgianati", performance per musica, danza, immagini e parole,
sviluppata sul tema dell'acqua, con coreografie originali di Donatella Patino e
Francesca Romana Sestili, eseguite dalla stessa Patino e da Francesca Maria Chiarenza,
che si muovono sullo sfondo di un video realizzato da Sara Bastia e Mariana Ferratto,
con il mare di Sicilia prospiciente l'Isola delle Femmine. Il commento musicale,
rigorosamente dal vivo, era affidato alle ance di
Gabriele Coen,
che ha dato grande prova di puntualità e maestria alternandosi al clarinetto ed
al sax soprano.
Molto atteso il concerto del duo di Markus Stockhausen alle trombe e al flicorno,
e Ferenc Snetberger
alla chitarra acustica.
Markus Stockhausen, nato a Colonia nel 1957, figlio di cotanto padre (il
grande compositore Karlheinz Stockhausen) ha sviluppato ormai da anni una profonda
ricerca musicale in cui, sulla base di una solida preparazione "classica", si innestano
filoni di ricerca che riguardano l'improvvisazione, la musica intuitiva e la musica
contemporanea, senza per questo allontanarsi dall'espressività e dal linguaggio
jazzistico.
Non meno intrigante il percorso musicale del coetaneo Ferenc Snetberger, anch'egli
cittadino tedesco, ma ungherese di nascita e proveniente da una famiglia di etnia
sinti-rom, che ha iniziato da bambino seguendo gli insegnamenti paterni, per poi
proseguire approfondendo Bach, quindi le suggestioni del tango argentino, della
musica brasiliana, di quella indiana, per approdare infine al jazz, inteso come
linguaggio di rielaborazione e sintesi tra le varie influenze.
Il concerto davvero non delude le attese. Il repertorio si snoda a partire dai brani
che compongono i due CD incisi dal duo: "For my people" del
2000 e sopratutto il più recente "Streams"
uscito per l'etichetta Enja nel 2007. Ma la
musica dell'album è solo una pallida fotografia rispetto allo spessore interpretativo
ed all'intensità espressiva che il duo riesce ad esprimere dal vivo. L'interplay
tra i due musicisti è fuori discussione, e certamente il loro affiatamento negli
ultimi anni ha raggiunto un livello superiore rispetto all'epoca in cui il disco
è stato inciso. "Correnti" più o meno sotterranee dunque, interscambio continuo
di suggerimenti, di frasi, di linguaggi e suggestioni. "Xenos", parola chiave
che indica lo stranero - ma anche l'ospite - è forse il brano che meglio descrive
l'universo sonoro in cui agiscono i due artisti.
Mentre il virtuosismo, mai fine a se stesso, di Snètberger si dipana in un fraseggio
ritmico fitto di scale ed arabeschi, l'espressività di Stockhausen si esprime al
contrario in una ricerca tutta focalizzata sulla bellezza del "suono", nell'emissione
di note lunghe e distese, quasi alla ricerca dell'essenza stessa della vibrazione
sonora. In questo ricorda l'intensità di un Tom Harrell, tanto per
fare un accostamento ad un altro grande trombettista, che, pur attento alla "qualità"
del proprio sound, ama invece muoversi nell'ambito di un linguaggio più specificamente
jazzistico.
Concerto dunque riuscitissimo, come dimostrato dai tre bis invocati da un pubblico
forse non numerosissimo, ma quanto mai appassionato e competente.
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Data pubblicazione: 11/12/2011
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