Alex Milella
chitarra
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Chitarrista Arrangiatore e Programmatore musicale, inizia
all'eta' di 6 anni con lo studio del pianoforte classico; a 13 anni passa alla
chitarra, in una scuola privata, per poi continuare come autodidatta, con varie
esperienze "live" nei locali della sua città. Intorno ai 18 anni perfeziona gli
studi musicali con l'armonia jazz seguendo i corsi di perfezionamento di Siena Jazz con
insegnanti quali Tomaso Lama, Amedeo Tommasi, Giancarlo
Schiaffini, Marcello Piras e anche con il grande chitarrista
americano Mick Goodrick. Nel luglio '95
consegue il diploma di tecnico di composizione, arrangiamento e programmazione
musicale presso il Dipartimento Nuove Tecnologie della Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo, diretto da Corrado Buffa, coadiuvato da
insegnanti come Emanuele Ruffinengo, Marti Jane Robertson,
Gianni Nocenzi, Giancarlo Gazzani.
Ha collaborato in svariate formazioni e con diversi musicisti fra cui:
Crystal White, Cheryl
Porter e Bobby Durham (con il gruppo "Black &
Blues" nella prima edizione del "San Nicolas Gospel Festival"); Artur Miles
- nipote di Wes Montgomery (con il gruppo "Melting Pot"); Juergen Seefelder
(con la "Variabile Jazz Orchestra" del Conservatorio Piccinni di Bari); Jenny
B. (con l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari per la rock opera
"Jesus Christ Superstar"); Luca Cacucciolo, Claudio Colasazza,
Nico Marziliano, Davide Santorsola, Pierluigi
Balducci, Giuseppe Bassi, Vito Di
Modugno, LeoPoldo
Sebastiani, Fabio Accardi, Giuseppe
Berlen, Mimmo
Campanale, Pippo D'Ambrosio, Michele Di Monte, Guido Di
Leone, Michele Carrabba, Felice Mezzina, Rocco
Ventrella.
Insegna da circa quindici anni come docente di chitarra, armonia jazz,
dialettica dell'improvvisazione moderna, storia del Rock e computer music, e da
cinque anni collabora con "Il Pentagramma", una delle più grandi e rinomate
scuole di musica italiane.
==================== Sappi che ti auguro il meglio per tutto quanto; dico
ciò per quello che ho ascoltato. Sei un chitarrista molto ma molto talentuoso ed
è ovvio che per raggiungere ciò hai lavorato molto duramente e quindi mi
congratulo con te anche per quello che sei riuscito a raggiungere pubblicando il
tuo nuovo album; solo questo è una grande meta!!! Complimenti
ancora. Steve Khan ==================== Da casa NbM,
presentiamo un giovane chitarrista fusion italiano che si esprime in uno stile
caro ai fans di Allan Holdsworth e Scott Henderson, cui dedica due affettuosi
tributi suonati proprio nel loro stile. Per chi ama il genere, una rivelazione
da non perdere. Alex Milella - Light shades: axe-man italiano di
notevole caratura feat Pierluigi
Balducci, Giuseppe Berlen, Luca Cacucciolo, Beppe
Sequestro, Roberta Carrieri, Michele Carrabba, Davide
Santorsola. Distribuito in Italia dalla IRD, in Germania dalla Sony
Music, in Giappone dalla Superstop, e presto anche negli USA. IRD
News http://www.moonlightrecords.com/mlr_images/clienti/2004/rassclienti212004.html ==================== Blues
on the night: "Alex Milella Blues Quartet" In collaborazione con
Jazzitalia e Dixieland Eventi presenta Venerdì 4 marzo 2005 alle ore 21:30 il progetto dell'"Alex
Milella Blues Quartet". "Alex is VERY talented and obviously a
super-guitarist!!!" Questo è ciò che ha esclamato Steve Khan all'ascolto
dell'album di Alex. Una serata blues con l'energia ai massimi livelli con brani
di Robben Ford, Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix. Il quartetto, oltre ad
Alex Milella, riconosciuto dalla critica come uno dei
migliori chitarristi europei, è composto da Mino Lionetti (voce e
armonica), Ernesto Losavio (basso elettrico) e Paolo Galante (batteria). http://www.jazzitalia.net/viscomunicato.asp?ID=4155 ====================
RECENSIONI: Light
Shades: the great debut album of a talented new italian guitarist Alex
Milella has faced this first composition and execution performance with
great competence and control of the instruments of a musician. He is able to
give warmth and enthusiasm, not a simple thing to do in the realm of a musical
genre where it's easy to fall in technicalities for the sake of it. Da
www.allaboutjazz.com (USA) http://www.allaboutjazz.com/php/news.php?id=3918
Spesso bisognerebbe chiedersi se le
scelte musicali di un'artista sarebbero state tali se questi avesse intrapreso
un percorso diverso. Per esempio il chitarrista Scott Henderson a capo
del decennale progetto Tribal Tech, ha lasciato alle spalle composizioni
complesse a favore di più spontanee e naturali improvvisazioni. Di contro il
chitarrista Allan Holdsworth, da composizioni più liriche e musicali,
come in "Secrets" e "Wardencliffe Tower", è passato a concetti più contorti ed
enigmatici come in "Sixteen Men of Tain" e "All Night Wrong". Il chitarrista
italiano Alex Milella, invece, con l'album "Light Shades" prova a
far luce su cosa questi due artisti avrebbero potuto fare se avessero seguito un
percorso più evolutivo anziché un cambiamento più rivoluzionario. Nonostante
lo stile musicale di Milella sia chiaramente influenzato da Henderson e
Holdsworth, con qualche riferimento a Frank Gambale, egli mantiene
comunque una propria e forte personalità. Anche se il brano di apertura "High
Pressure", con i suoi riff all'unisono, i synth pad e le armonie jazz, mostra
chiaramente che cosa sarebbe potuto accadere a Scott Henderson con i suoi
Tribal Tech, il sound di Milella è più personale e meno influenzato dalle
sonorità e tessiture della scuola di Joe Zawinul. Milella dunque ha
chiaramente molte armi a sua disposizione, e si è ben guardato da sfoderarle
tutte in una volta, preferendo lirismi che raccontino delle storie piuttosto che
assoli ipertecnici ed asettici; "Signal for Scott" è un altro omaggio a
Henderson, con riferimento al brano "Signal Path" dei Tribal Tech, e anche se la
composizione e la musicalità di Milella sono più marcate e calibrate, tutto ciò
non è altro che sinonimo di una quintessenza di un'audace
impulsività. "Allan's Worth", con il suo tema cordale e il suo assolo
composto da frasi legate, dimostra la riconoscenza nei confronti di Holdsworth.
Ma, ancora, dove Holdsworth a volte esagera (ah, che bella esagerazione però!),
Milella si dimostra più parco ed equilibrato... quanto è bello ascoltare Milella
suonare frasi legate con l'uso sapiente della leva, cosa che Holdsworth non ha
sempre fatto negli anni. Sebbene le influenze musicali di Milella siano ben
chiare, spiccano ed emergono delle forti componenti innovative: "Orient Express"
incomincia con una linea melodica di chitarra acustica per poi sfociare in un
tour-de-force di ben 9 minuti con un sapore e un gusto tipicamente mediterraneo.
Inoltre il pianista Luca Cacucciolo, il bassista Pierluigi
Balducci e il batterista Giuseppe Berlen conferiscono il giusto
supporto ritmico, con momenti di grande energia, senza mai perdere però
l'intenzione del groove. In definitiva "Light Shades" non è altro che lo
straordinario inizio del chitarrista Alex Milella, che oggi può sfoggiare
le sue influenze con disinvoltura, ma che di sicuro evolverà in una più distinta
e riconoscibile personalità. John Kelman per www.allaboutjazz.com
(USA) http://www.allaboutjazz.com/php/article.php?id=14403
L'Italia Pullula di talenti che, col
passare degli anni, hanno accorciato le distanze con i "santi"
d'oltreoceano. Alex Milella, chitarrista di origine barese, non sfugge
a questa realtà regalandoci con Light Shades (NbM) un CD d'esordio di
indiscutibile classe e maturità, ricco di reminescenze holdsworthiane, in una
sintesi fra una vena melodica nostrana e le correnti fredde delle complesse
trame armoniche. La Steinberger GL di Alex, ripresa da spenta, introduce High
Pressure che dichiara le intenzioni appena esposte, marcando stretto uno
stile vicino non tanto all'inflazionato Holdsworth del capolavoro Metal
Fatigue, quanto al più recente Hard Hat Area. Di Allan il buon
Milella conserva le tessiture armoniche e la fantasiosa improvvisativa densa di
note out e legati a non finire, e si distingue per una propensione alla
cattiveria sanguigna del blues e uno spiccato gusto melodico. La chitarra
acustica che introduce Orient Express (Chinese Way) fa presagire che Alex
non disdegna soluzioni decisamente più aggressive. Il cantato di Roberta
Carrieri in Inside You (Prelude) personalizza ulteriormente la produzione
di Milella, che impreziosisce il brano con gustosi voicing suonati in volume
swell. Allan's Worth è chiaramente un tributo all'artista e Alex sfodera
tutta la sua preparazione armonico-melodica per star dietro a un pezzo
assolutamente degno del maestro. Signal For Scott è la seconda "dedica"
del CD e dichiara l'altra grande passione di Milella: Scott Henderson. Ma
si può dire di questo musicista che affiorano nel suo modo di suonare molte
tracce di ottima cultura chitarristica, da Duane Allman a John McLaughlin a
Bill Frisell, tutte trattate ed elaborate in uno stile e una tecnica
raffinati, spumeggianti e decisamente personali. Il disco continua a scorrere
fino ad Alti e Bassi, tribale e atonale, quasi ipnotica; Before
The... riprende i suoni di strada e poi sposta il focus su complessi disegni
armonici. ...Light Shades, Oversteppin' e Inside You
suggellano un disco dalle sonorità forse un po' datate, ma in definitiva
estremamente riuscito e imperdibile per gli appassionati, che mette in luce un
ottimo compositore e un nuovo chitarrista italiano. Gianluca Russo per AXE Magazine
www.axemagazine.it (Italia) http://www.alexmilella.com/axe.pdf
Molti musicisti sono piuttosto
suscettibili quando si tratta di parlare delle loro presunte influenze, timorosi
di essere chiamati cloni o non originali. Il chitarrista italiano Alex
Milella invece non ha nessuno di questi problemi perché è lui
stesso che nel suo primo album da leader "Light Shades",
con Allan's Worth e Signal for Scott, dedica due brani rispettivamente ad
Allan Holdsworth e Scott
Henderson. In particolar modo è l'influenza di quest'ultimo che
lascia le sue tracce anche nella maggior parte delle altre composizioni
concretizzandosi in molti virtuosi ma melodici "guitar-solos", pieni di passaggi
sincopati tipici dei "Tribal Tech" dal periodo di "Nomad" a quello di "Illicit".
Ma ce ne vuole molto per chiamare Milella un clone. Le sue composizioni hanno
sicuramente un carattere personale che grazie alle esaltanti strutture, grazie
all'apporto armonico di Luca Cacucciolo al piano/synth e grazie
al poderoso sostegno ritmico del basso e della batteria, regalano un'ora di
esaltante musica Jazz/Rock. Due brani (il menzionato Signal for Scott e
Oversteppin') sono adornati dall'accattivante presenza di Michele
Carrabba al sax che dà maggiori impulsi paragonabili a quelli degli
"Steps Ahead" e "Weather Report", specialmente
nel dirompente tema di Oversteppin', suonato in maniera poderosa sia dalla
chitarra che dal sax allo stesso modo delle collaborazioni tra Mike
Stern e Bob
Berg/Bob Malach. Per momenti più pacati
Milella lascia Roberta Carrieri cantare la fluttuante melodia della prima parte
di "Inside You", melodia che sarà poi da lui stesso esaltata al massimo nella
seconda parte che invece chiude l'album. Un altro brano formato da due parti
è "Before The.../...Light Shades", dove nella prima parte crea un'introduzione
acustica e riflessiva rivolta alla title-track "Light Shades". In quest'ultimo
brano Milella utilizza un timbro ed un tono diversi, che hanno più similitudini
con il suono di Shawn Lane. In questo stesso brano il bassista Pierluigi
Balducci e il batterista Giuseppe Berlen
trovano spazio per un assolo ciascuno mentre il culmine musicale è in
parte plasmato da un presente loop di chitarra. Una produzione chiara e
cristallina rendono questo capolavoro completo. René Yedema per iO
Pages www.net4u.nl/io/index.html (Olanda) http://www.therealallanholdsworth.com/forum/viewtopic.php?t=1740&start=25
Bari
Hi-End 2004 Il concerto serale è
dedicato alla presentazione del primo lavoro da leader di Alex
Milella, talentuoso chitarrista barese sempre alla ricerca di nuove
sonorità e di nuove frontiere musicali. Il suo stile mutua da Allan Holdsworth e
Scott Henderson. Ma non è assolutamente un clone né dell'uno né
dell'altro. La sua capacità improvvisativa la si riscontra tutta anche nelle
composizioni e negli arrangiamenti, a firma del chitarrista barese. Milella si è
esibito con il trio ritmico-armonico che lo ha supportato in sala d'incisione,
formato da Pierluigi
Balducci al basso elettrico, Giuseppe Berlen alla batteria e Luca
Cacucciolo al fender rhodes. A condire tale ricco quartetto, gli avvolgenti
fraseggi del sax di Michele Carrabba. Il suond di Milella è a dir poco
esplosivo, mai leziosi i suoi soli, ma sempre significativi e dotati di un brand
unico. Light Shades (è il titolo dell'opera prima, label NbM) viene eseguito per
intero. Coinvolgente sia negli aspetti più solistici che in quelli d'insieme che
mettono in evidenza una buona amalgama formatasi soprattutto in studio di
registrazione. La prima performance live del quartetto-quintetto (Carrabba è
graditissimo ospite, anche nell'album) entusiasma il numerosissimo pubblico
intervenuto. Il programma, opportunamente strutturato, ha previsto,inoltre,
un seminario della Outline, tenutosi domenica 28 novembre. Il lavoro di ricerca,
cernita e coordinamento della Pro.box di Fabio Valenza, ha consentito di vedere
ed ascoltare percorsi musicali, tecnici e programmatici di ottimo livello. Come
troppo spesso accade, e ne faccio ammenda per l'essere ripetitivo, spero che
tali iniziative possano "attirare" maggiormente l'attenzione sia dei media e sia
degli enti territoriali. Alceste Ayroldi per jazzconvention.net
(Italia) http://www.jazzconvention.net/articoli/articolo122.html
Sebbene Alex
Milella sia un musicista relativamente poco conosciuto, è l'unico di
molti artisti che invece oggi merita più attenzione. "Light Shades" è
Fusion allo stato puro. Il CD è pieno di musica che è un complesso e non un
"Formulario" (come qualcun altro di ProgGnosis descriverebbe oggi molti album
Fusion di questi tempi). Molti lavori Fusion finiscono per suonare molto
simili l'uno rispetto l'altro, secondo l'opinione di questa rivista, e perciò
trovo rinfrescante ascoltare qualcosa di originale sentendomi in dovere di
portarvela a conoscenza. Light Shades quindi è
un album così originale... Le influenze ci sono sicuramente - chi può non
notarle nella maggior parte dei generi e degli artisti di oggi? - Ma il team con
Luca Cacucciolo al piano/synth, Pierluigi
Balducci al basso, Giuseppe Berlen alla batteria e gli ospiti
tutti, attua un grande lavoro creando quindi un album molto sinergico. Light Shades è
semplicemente un fantastico CD. Alex, dove sei stato fino ad ora? Ok, non sono
la persona migliore per analizzare pezzo pezzo questo "intricato" disco. Io so
soltanto che mi piace e che è assolutamente uno dei miei album preferiti per il
2004. Mi auguro di sentirne parlare di più ben
presto. Larry Marchiony per proggnosis.com (USA) http://www.proggnosis.com/MUSIC_DBCDInfo.asp?txtCDID=13318
Recensione di Barisera (click)
INTERVISTE: Intervista a
Jazzitalia (Alceste Ayroldi) Intervista a AXE Magazine
(Gianluca Russo) Intervista
di Alex Milella a Scott Henderson per Jazzitalia Intervista di Alex Milella ad Allan
Holdsworth per Jazzitalia Intervista di Alex Milella
a Steve Khan per Jazzitalia Articolo sul solo di Scott
Henderson sul brano "The Creeping Terror"
ALTRI LINKS: http://www.apopsy.gr/t_147/music.htm
(Recensione di Vangelis Aragiannis) http://stage.vitaminic.it/main/alex_milella http://truthinshredding.blogspot.com/2005/05/alex-milella-distance-and-desire.html http://www.jazzconvention.net/italianconvention/italianconvention4.html http://www.allaboutjazz.com/php/entity.php?id=5445
(American Web Radio) http://members.home.nl/m.dam/
(Dutch Web Radio - andare in Archive e poi scegliere Febbraio 2005) http://www.bitches-brew.com/Playlists/playlist041204.html
(Australian Web Radio)
Per contatti e informazioni:
Alex Milella
email: management@alexmilella.com web: www.alexmilella.com
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Data pubblicazione: 21/02/2005
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