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Intervista a Paula Morelenbaum
Blue Note, h:19:30, 4 ottobre 2004
di Valeria Dominioni
Foto di Alberto Gottardelli

Paula Morelenbaum rappresenta il Brasile e la sua musica ma rappresenta anche chi ha reso la musica brasiliana famosa in tutto il mondo più di ogni altro. Ha collaborato con Jobim girando nei concerti in tutto il mondo ed ha quindi interiorizzato la sua musica. Questo però non le ha impedito di cercare ambiti innovativi verso i quali forse, chissà, Jobim stesso sarebbe approdato.

Abbiamo modo di incontrare Paula nel camerino del Blue Note, che ringraziamo per la collaborazione, qualche minuto prima del concerto. Nella breve chiaccherata che segue, Paula riesce comunque a trasmettere molta intensità.

V.D.: Buonasera Paula e benvenuta in Italia. E' la tua prima volta nel nostro paese?
P.M.: No, sono già stata a cantare in Italia lo scorso settembre, per l'esattezza il giorno 22, nella bella piazza della cittadina di Marostica. Conosco quindi già in prima persona la squisita vivacità degli italiani e colgo l'occasione per ringraziare con affetto i vicentini per l'entusiastica accoglienza che mi hanno riservato!

V.D.: In che occasione e quando hai dato inizio alla tua carriera di cantante?
P.M.: Ho iniziato all'età di diciotto anni, quasi per caso. Sono infatti stata invitata con un'amica cantante, a far parte di un gruppo locale di Rio. In seguito insieme abbiamo dato vita ad una vera e propria band.

V.D.: E qual è stato l'episodio più importante della tua vita di cantante?
P.M.: Sicuramente poco tempo dopo quando, correva l'anno 1984, ho conosciuto Jobim con il quale ho iniziato a cantare in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Giappone ed in varie altre parti del mondo.

V.D.: Quando è nata la Nova banda?
P.M.: Nel 1994 Jobim ha creato il gruppo musicale Nova Banda del quale facevamo parte sia io che mio marito (ndr. Jacques Morelenbaum).

V.D.: Parlaci del tuo incontro con il giapponese Ryuichi Sakamoto.
P.M.: Subito dopo la morte di Jobim, ho avuto modo di conoscere Ryuichi, la cui sensibilità è molto simile a quella del mitico cantante brasiliano. Abbiamo suonato insieme dapprima a Firenze e in seguito a Rio, stringendo un forte legame che ci ha permesso di vivere insieme una fantastica, curiosa esperienza. - continuando il suo racconto Paula tradisce una forte emozione - Una sera siamo stati invitati dalla seconda moglie di Jobim a cantare nella sua casa. Con me e mio marito c'erano anche il figlio di Jobim e suo nipote. Al termine del primo pezzo avvertimmo uno strano verso molto simile ad una risata. Nessuno però pareva aver riso. Guardando fuori dalla finestra ci accorgemmo che un uccello ci stava osservando: sembrava quasi voler partecipare alla nostra interpretazione. Di comune accordo abbiamo considerato l'accaduto come una partecipazione spirituale del rimpianto maestro.

Dopo questo toccante episodio torniamo al solare presente dell'artista.

V.D.: La tua bambina canta come la sua mamma?
P.M.: Si, sembra che la mia bimba di otto anni, Dora, coltivi la medesima passione della mamma, sebbene io non usi cantare nell'intimità della mia casa se non in occasione della vigilia di uno spettacolo.

V.D.: Un'ultima domanda d'obbligo...Paula, quale progetto ci regalerai prossimamente?
P.M.: Il nuovo CD: si intitola
Berimbaum, un mix di elettronica e acustica, che dovrebbe essere in vendita dal 15 ottobre. La sua caratteristica peculiare sono gli intensi riferimenti al mondo di oggi e gli argomenti di grande attualità, al passo con i tempi.

Il tempo purtroppo stringe e Paula amichevolmente si congeda, iniziando a concentrarsi per lo spettacolo.







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Data pubblicazione: 04/12/2004

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