Intervista a
Dario Cellamaro
di Marco Losavio
In occasione dei
concerti che il grande Clark Terry
ha tenuto al Blue Note
di Milano, abbiamo incontrato il batterista Dario Cellamaro
che, invitato sul palco, si è esibito con
Terry
in una performance che riamarrà probabilmente memorabile si dal punto di vista
musicale che umano. Ci siamo allora fatti raccontare direttamente da
Cellamaro
come è andata...
M.L.:
Dario, raccontaci di questa
magica sera con il più grande trombettista vivente...
D.C.:
Era dal
2000
che non vedevo Clark Terry. Con lui ho avuto l'onore di incidere due
album: Manipulite nel 1996
e Second Time nel 1998.
Ero in contatto con lui attraverso il mio grande amico Dave Glasser con
il quale ho inciso anche l'album Basket 11.05.99
e che gli ha sempre riportato i miei saluti e la mia stima. Venendo in Italia,
attraverso Dave, ho ricevuto l'invito nella guest list personale di Clark il
quale desiderava reincontrarmi e salutarmi. E così, sabato 15 gennaio, ero lì,
emozionato perchè a Terry mi lega un affetto profondo ma anche una stima
incommensurabile, secondo me è il più grande di tutti.
Non poteva essere
altrimenti nel vedere un "grande" della storia del jazz, abbracciarmi tenendomi
stretto per quasi un minuto, non riuscendo a contenere l'emozione con due
lacrime che gli scendevano sulle guance...Mi ha ricordato quasi tutti i nostri
aneddoti vissuti insieme, compresi gli spaghetti con le cozze ed i calamari
fritti mangiati a
Maglie nel 1998
e gli spaghetti al pesto che, per farglieli mangiare nel migliore dei modi, fu
necessario attraversare Milano da un capo all'altro per andare ad un ristorante
di amici liguri che era alla parte opposta dello studio dove registravamo "Manipulite"
nel 1997... ed altro ancora...
M.L.:
...questo prima del concerto, e
poi...?
D.C.:
Ha aperto il primo set salutando tutti i presenti e chiedendo a Dave il mio cognome che
inizialmente non ricordava, per poi proseguire presentandomi e salutandomi. A fine primo set mi ha invitato sul palco definendomi "one of greatest drummer with whom I played in my career.."
e nominando i titoli dei due CD incisi insieme. A quel punto non ho fatto
neanche a tempo ad "ambientarmi" e a rendermi conto che è partito presentando un suo cavallo di battaglia suonato a velocità a dir poco impressionante: "Brushes & Brass". Da soli, io e lui.
Sento ancora la sua tromba e le mie spazzole risuonare nel silenzio del Blue
Note. E' stato come un sogno...Poi abbiamo eseguito insieme alla band "My Romance", convinto che ricordassi il suo arrangiamento...E meno male che non dimentico!
Così è terminato il primo set e nel raccogliere il tributo del pubblico ha detto
la sua solita frase come negli ultimi concerti fatti insieme: "Dario, Dario, take about, take about", riservando a me gli applausi del pubblico...Credevo fosse finita qui. Invece no. Mentre andavo a salutarlo per andar via, mi ha chiesto perchè
non mi fermassi anche per il secondo set per suonare ancora insieme. Mi ha
chiesto: "Ricordi The Snapper"
che è un suo brano inserito nel nostro CD "Second Time". Al mio "certanly !!!", mi ha detto: "allora fermati che dopo lo suoniamo, ho bisogno di swing...... ah, ah, ah !!!!",
con la sua inconfondibile risata. E così, a metà circa del secondo set mi ha richiamato sul palco per
suonare "The Snapper", riservandomi ampi spazi di solo probabilmente
anche fra l'incredulità del pubblico stesso accorso per il grande Terry e
ch, applaudendo, continuava a chiedersi chi fosse 'sto Dario Cellamaro che non avevano mai sentito prima. Alla fine del concerto, Clark ha ringraziato tutto il pubblico e, nel presentare i suoi musicisti, ha aggiunto anche me...Spendida persona!!!!!
M.L.:
Cosa vi siete detti poi in
camerino?
D.C.:
Dopo, in camerino, bicchierata con tutti, abbracci e saluti, e la mia solita frase a Clark "I love you, God bless you !!!!" e la sua solita risposta: "The same for you, my dear friend"...E' stato contentissimo di trovarmi felicemente sposato e sereno ed ha abbracciato mia moglie dicendole. "Mi raccomando, ama sempre la sua musica ed il suo lavoro!!!".
Non è facile essere vicino ad un musicista...Po mi ha raccomandato di spedirgli a casa il mio ultimo CD dopo aver saputo che era stato dedicato a mio fratello scomparso
(ndr.
NinnaNannaNino) ed una certa "strigliata" nel non averlo portato dietro con me con subito dopo una sonora risata come sua abitudine.
M.L.:
Come l'hai trovato rispetto
all'ultimo vostro concerto?
D.C.:
Compatibilmente alla malattia che lo affligge da anni, l'ho trovato in perfetta forma fisica e musicale. Solo un leggero peggioramento alla deambulazione, anche se non vede proprio più, ma questo si sapeva...Se pensi che non lo vedevo dal
2000 e siamo nel 2005, penso che sia proprio un eletto da Dio.
M.L.:
Certo, ma siamo anche noi
fortunati nel poter ancora sentirlo suonare...Cosa hai in progetto?
D.C.:
Siamo fortunatissimi, non solo
fortunati !!! E ringraziamo il buon Dio che ancora ce lo consente!! Per quanto
riguarda i miei progetti, è proprio di questi giorni l'inizio dei lavori per un
altro progetto discografico. Così come si legge all'inizio di questa
intervista, ho sempre mantenuto ottimi rapporti con Dave Glasser,
sin da
quando ci siamo conosciuti. Ed insieme non abbiamo mai perso la speranza di
suonare di nuovo insieme in studio di registrazione, visto che tutte le
proposte "live" che ho fatto agli addetti ai lavori qui in Italia (promoters,
organizzatori, Assessorati allo Spettacolo ed ogni quant'altro) che
includessero lui nel mio organico musicale, sono state perennemente snobbate e
disattese … Con lui, compresa quella magica serata al Blue Note
di Milano, abbiamo sempre aspettato l'occasione giusta. Occasione che si
verificherà il prossimo mese di maggio quando Dave sarà qui in Italia al mio
fianco per incidere un altro grande omaggio al nostro jazz preferito: il
be-bop!! In questa circostanza ho voluto fare le cose "in grande" ed ho
invitato, come altro "special friend" un signor musicista: il grande
trombettista Emilio Soana. Per me Emilio è il "Clark Terry italiano",
non solo per la sua bravura, ma soprattutto per la sua umanità e la sua grande
umiltà. Così come Clark: la classica umiltà dei "grandi". Con me, alla sezione
ritmica, ci saranno gli amici di sempre Stefano Caniato al pianoforte e
Stefano Dall'Ora al contrabbasso. Dieci o undici temi fra brani
originali e riproposizioni dei grandi del passato come Kay Winding, Kenny
Clarke, Billy Strayhorn, più il solito omaggio a Clark che non può e penso non
potrà mai mancare in un mio disco!!! Sarà un lavoro fatto con la solita
professionalità, ma di "gran carriera" in modo da farlo uscire già prima
dell'estate. Infatti, incrociando le dita, c'è già da ora la possibilità della
sua presentazione in anteprima in un progetto che vede come contorno la bella
Sicilia. Incrocio le dita e mi auguro tanta fortuna!! Spero sia giunto il
momento che un po' me la meriti …
Te lo auguriamo anche noi,
ci si risente quando esce l'album!
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Data pubblicazione: 18/03/2005
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