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Francesco Cusa & The Assassins
The Uncle (giano Bifronte)
Improvvisatore Involontario (2019)
1. Anthropophagy
2. Cospirology
3. Dr Akagi
4. Pharmacology
5. Reumatology
Francesco Cusa & The Assassins (DISCO 1)
Giovanni Benvenuti - sax tenore)
Valeria Sturba - voce, theremin, violino e elettronica)
Ferdinando Romano - basso)
Francesco Cusa - batteria)
Francesco Cusa Trio feat. Giovanni Benvenuti (sax tenore) (DISCO
2)
Gianni Lenoci
- pianoforte
Ferdinando Romano - basso
Francesco Cusa - batteria
Il nuovo album doppio di Francesco Cusa è formato da cinque brani. Gli
stessi titoli sono eseguiti da due diversi gruppi, nel primo e nel secondo disco.
In realtà la differenza nei quartetti sta nella presenza di Valeria Sturba
nel cd1 e di Gianni
Lenoci nel cd 2. Sono presenti in entrambe le registrazioni Ferdinando
Romano al basso e Giovanni Benvenuti al sax tenore, oltre naturalmente
al bandleader alla batteria. La musica di "The Uncle/Giano Bifronte" ha una forte
impronta free-bop, con temi densi e inclinati, spesso introdotti all'unisono da
due strumenti che danno la stura ad assoli liberi e articolati su una struttura
mutevole, dove i cambi di tempo e di clima sono sempre dietro l'angolo. Cusa ha
rimodellato i suoi "The assassins" introducendo la voce, il violino, il theremin
e altre magie elettroniche di Valeria Sturba, una micidiale potenza di fuoco
in grado di scompaginare ogni segmento con interventi di volta in volta esplosivi,
di marca heavy metal, con sequenze vocali a scat di uno swing proiettato negli anni
tremila, con acuti stridenti e volutamente brutali per movimentare ancora di più
l'andamento già accidentato dei vari pezzi, con un utilizzo complessivamente intrusivo
dell'elettronica. La Sturba, in questo modo, è diventata protagonista principale
e a buona ragione del primo dei due cd.
Dall' altro lato risponde
Gianni Lenoci
al pianoforte. E' lui The uncle-lo zio come veniva chiamato nell'ambiente jazzistico.
Nel secondo cd ci si muove verso una proposta maggiormente indirizzata verso il
suono degli anni settanta, un post-bop con ampie licenze tonali, dove mancano le
divergenze geniali provocate dalla Sturba, ovviamente, ma, di converso, si procede
su un piano solido, i piedi ben piantati su un terreno ben arato, senza imprevedibili
guizzi tecnologici e tanta attenzione, invece, alla natura corposa delle composizioni.
Nelle precedenti versioni di "The assassins" non era previsto il contrabbasso. In
questo caso, invece, Ferdinando Romano si rivela un scelta oltremodo felice
di Cusa, che conferma la sua abilità nel circondarsi di giovani talenti. Il basso
dialoga, infatti, costruttivamente con la batteria edificando un accompagnamento
omogeneo nella sua asimmetricità. Alle sollecitazioni ritmiche del percussionista
che detta i tempi, li modifica, li porta al collasso, ribatte il bassista con un
fraseggio stringente e seghettato, contraltare ideale per le esplosioni e le implosioni
di piatti e di tamburi.
il sassofonista Giovanni Benvenuti si rivela, una volta di più, elemento
imprescindibile per questo tipo di musica. Il tenorista è dotato di un linguaggio
spigoloso, modernissimo, comprendente un campionario ben equipaggiato di note insidiose,
irregolari e di un timbro, però, afferente alla grande tradizione, discendente da
Coleman Hawkins (Saint Joseph, Missouri, 21 nov 1904
– 19 mag 1969), per intenderci. Nei suoi lunghi assoli sa raccontare storie
o commentare quello che narrano i partners.
Il titolo originale dell'opera era soltanto Giano Bifronte, per sottolineare il
differente approccio delle due band allo stesso tipo di repertorio. Il riferimento
a Gianni Lenoci
è venuto successivamente, per ricordare l'amico recentemente scomparso, a cui, tra
l'altro, sono dedicate quattro poesie molto sentite, a corredo del libretto allegato
all'incisione.
Con questa nuova avventura Francesco Cusa, infine, conferma di puntare risoluto
verso un avant-jazz collegato alle migliori esperienze degli anni sessanta e settanta,
in compagnia di musicisti selezionati con oculatezza, per il loro bagaglio tecnico
e il loro background culturale ed espressivo.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/10/2020
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