John Funkhouser
Still
Jazsyzygy Records (2013)
1. Indigo Montoya's Great Escape
2. House Of The Rising Sun
3. The Deep
4. My Romance
5. Little Rootie Tootie
6. Leda
7. Shakedown
8. Still
John Funkhouser - pianoforte Greg Loughman - contrabbasso Mike Connors - batteria Phil Sargent - chitarra (3, 5, 8) Aubrey Johnson - voce (3, 6)
Mette subito in chiaro i suoi studi classici John Funkhouser, aprendo l'album con
una fuga eseguita magistralmente, ostinata, che si ammorbidisce nelle note larghe
e chiare del contrabbasso di Loughman. Ma il canzoniere che offre è variegato e
paga il debito a quel mainstream moderno, che gioca tra cover-standard (poche, per
la verità) e originals, come la vigorosa apertura di Indigo Montoya's Great Escape.
La duplice natura del leader, che è ottimo pianista e anche ricercato bassista,
imprime elasticità ai brani, sempre cantabili, anche quelli più articolati, come
la lunga The Deep , ipnotica, che vede l'innesto della chitarra di Phil Sargent
che riveste il brano di quella fusion leggera d'antan, con trame stilistiche anche
vibranti, soprattutto nel vigoroso e accorato assolo ricco di fioriture armoniche
contemporanee. Particolarmente riuscita la dedica a Monk, ossequiato con Little
Rootie Tootie, il cui vocabolario è perfettamente maneggiato da Funkhouser:
pause, rallentamenti e vigorose impennate che liberano grappoli di note sussultanti,
sotto le sferzate, però fin troppo muscolari, di Connors.
La vena compositiva del pianista di Boston alberga nei meandri della cultura musicale
europea, prova ne è Leda ancor più ingentilita dai vocalizzi soffici di Aubrey
Johnson.
Funkhouser, però, ha anche un buon cannocchiale che guarda oltre il solito tentennante
mainstream. Le sue composizioni sono tutte robuste e lunghe, con ampi sprazzi di
innovazione non rumorosa o al fulmicotone.
Il suo sound è una gradevole merge di innovazione e tradizione.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/03/2014
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