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Cara Campanelli
So Near
UPC (2011) Recorded at Futura Studios (Roslindale, Ma) Produced by JoJo David
1. It's Alright With Me (C. Porter)
2. Reaching For The Moon (I. Berlin)
3. Speak Low (O. Nash, K. Weill)
4. Skylark (J. Mercer, H. Carmichael)
5. My Romance (R. Rodgers, L. Hart)
6. Temptation (N. H. Brown, A. Freed)
7. My Funny Valentine (R. Rodgers, L. Hart)
8. Let's Do It (Let's Fall In Love) (C. Porter)
9. Until The Real Thing Comes Along (L.E. Freeman, A. Nichols, S. Chaplin, M. Holiner, S. Cahn)
10. The Girl From Ipanema (V. De Moraes, N. Gimbel, A. C. Jobim)
11. Smile (C. Chaplin, J. Turner, G. Parsons)
Cara Campanelli - voce
Adam Birnbaum - piano
Greg Gagnon - chitarra
Greg Loughman - contrabbasso
Jimmy Elcock - percussioni
Ascoltando "So Near" si potrebbe avere l'impressione di essersi imbattuti
in un vecchio vinile di jazz ripulito dai difetti del tempo, tale è l'aderenza a
passati stilemi vocali che la protagonista di questo disco riesce a ricalcare.
Cara Campanelli, giovane cantante di Boston ma dal nome che tradisce chiare
origini italiane, è qui al suo disco d'esordio nel quale, come spesso succede, si
misura su un banco di prova composto esclusivamente da standards. Che la vocalist
sia stata svezzata tenendosi stretta alla sottana di regine del jazz come Ella Fitzgerald,
Anita O' Day o Peggy Lee appare ovvio ascoltando questo lavoro: la voce setosa e
il timbro scuro sfoggiato dalla Campanelli non si allontanano quasi mai dal registro
medio basso, conferendo a tutto il disco un affascinante e suadente sapore retrò.
Dotata di una pronuncia vocale perfettamente aderente alla più classica espressione
jazzistica, la cantante si inserisce in quel filone a cui appartengono moderne continuatrici
della tradizione come la nostra
Roberta Gambarini
o l'americana Jane
Monheit, muovendosi all'interno di ballad sofisticate e piene di pathos
con rigore e pertinenza.
Una delle peculiarità del disco è quella che vede la vocalist farsi accompagnare
in ciascun brano da un solo strumento per volta, proponendo così una serie di duo
nel quale l'abbinamento con lo strumento scelto è sempre funzionale al brano stesso:
è la chitarra ad accompagnarla sulle morbide note della celebre Girl From Ipanema
e My Funny Valentine, il contrabbasso di Loughman
a sorreggerne la trama nella brumosa Reaching For The Moon e le nude percussioni
di Elcock a scuoterla sulla danzante Temptation.
Molto buona la prova del pianista Adam Birnbaum, presente sui restanti
brani, musicista dalle buone idee e mai scontato che, come dovrebbe chiunque accompagni
una cantante, mette la sua musicalità al servizio della Campanelli sottolineando
e sostenendone con intelligenza le qualità vocali. Tra i brani in coppia con il
pianista da segnalare le interessanti e riuscite rivisitazioni di It's Alright
With Me, Let's Do It (Let's fall In Love) e il classico di Chaplin
Smile.
Un lavoro elegante e raffinato che soffre però di un certa gravità manieristica
che alla lunga impedisce all'esecuzione della cantante di librarsi verso una maggiore
libertà espressiva, quel tanto che l'avrebbe portata ad ergersi al di sopra dell'affollata
pletora di cantanti jazz.
Nico Conversano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/08/2011
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